ANCONA Naufraga la cittadella sportiva di Passo Varano. E tutt’intorno è ancora un tripudio di cantieri impiccati. Piscina olimpica e campo di tiro al volo in primis. Per l’impianto natatorio la chiave di lettura è duplice. Il lato positivo della questione: la consegna dei lavori è prevista per il 17 giugno. Quello negativo: l’avvio dei lavori è in ritardo di quasi un anno. E la deadline è sempre lì, granitica, ferma a gennaio 2026. I tempi del Pnrr sono rigidi e improrogabili. Ora l’impresa Edileco Telarucci, aggiudicataria dell’opera, dovrà procedere a tamburo battente. Senza intoppi. Altrimenti i 3 milioni del Pnrr rischiano di evaporare.
Gli ostacoli
Anche perché, fino ad oggi, di ostacoli, quella piscina ne ha visti fin troppi. Riavvolgiamo il nastro: Il 12 aprile dell’anno scorso gli uffici comunali avevano scritto ai progettisti evidenziando che occorreva ridurre i costi stimati per rientrare nel finanziamento Pnrr. Salto temporale: a febbraio scorso, in consiglio comunale, l’assessore agli Impianti sportivi, Daniele Berardinelli, comunica in aula che la vasca si è ristretta. Non più 50×25 metri, ma 50×21. Da qui un’altra magagna: le dimensioni 50×21 non consentono di svolgere le gare di nuoto sui 25 metri che richiederebbero un pontone largo un metro e mezzo. Discussioni e capriole. Stop, non se ne fa nulla. Le dimensioni restano quelle. Ora avanti tutta.
In alto mare
Più indietro il poligono di tiro a segno. Ma molto indietro. Il progetto definitivo è in via di approvazione. Quindi non c’è ancora quello esecutivo che darebbe il via al cantiere. Mentre, anche in questo caso, la tagliola del Pnrr è sempre lì: inizio 2026. Il costo complessivo dell’opera da finanziamento è di 4,8 milioni di euro, che ballano sul crinale di un cronoprogramma che l’impresa Mati group spa dovrà rispettare al millesimo. Davvero una sfida contro il tempo. «C’è un problema di rapporto con la Federazione nazionale di tiro a segno (Uits, ndr) che ci chiede modifiche alle piste e alle posizioni di tiro – fa sapere l’assessore ai Lavori pubblici, Stefano Tombolini – . È arrivato il momento di sollecitare. Seppure la realizzazione dell’impianto è di facile esecuzione, bisogna avviare i lavori altrimenti si rischia di non stare dentro i tempi stabiliti dal Pnrr». Non è ancora allerta rossa, ma il led lampeggia arancio. L’impianto sportivo sorgerà all’interno della stessa area della piscina olimpica. Comprenderà zone di tiro al coperto e all’aperto dove si svolgeranno competizioni di livello internazionale. «È proprio sulla base di queste gare che la federazione ha cambiato le carte in tavola – segue Tombolini – per un diverso numero di piste e diversi piani di tiro rispetto al progetto originale».
Verso il traguardo
In dirittura d’arrivo, invece, la piscina di Ponterosso. «Siamo arrivati al collaudo, sarà pronta per la prossima stagione agonistica» annuncia Tombolini. Ovvero, settembre. Ma il restyling dell’impianto ha segnato tempi biblici. Chiusa dal 2021, i lavori da 1,7 milioni di euro per la struttura in legno – che comprende anche la nuova copertura – dovevano durare 180 giorni. Tre anni dopo pare s’intraveda la fine. Alla buon’ora. Vero è che la mole di progetti di realizzazione e rifacimento degli impianti sportivi, l’attuale amministrazione l’ha ereditata dalla precedente. Un passaggio del testimone importante, ma che ha visto anche traghettare una serie di problematiche – non certo imputabili alla politica – che si sono riverberate sull’attuale amministrazione comunale. Tombolini è comunque fiducioso: «Avere un’impiantistica di livello – dice – porta grandi risultati. I campioni non ci mancano, ne è una conferma».
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