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Monica Pagano 

“All’epoca degli influencer e di Instagram molti italiani vivono al di sopra delle proprie possibilità e pur di andare in vacanza contraggono debiti”. A spiegarlo ad HuffPost è l’avvocato Monica Pagano, che ha tracciato il quadro della situazione dell’indebitamento delle famiglie nella seconda estate dopo l’avvento del Covid. “Il debito medio di un italiano si aggira attorno ai 100.000 euro e arriva fino ai 210.000 se a contrarlo è un’impresa”. I dati Cerved suggeriscono una ulteriore riflessione: “In questa fase di ripresa grazie alla campagna vaccinale, i consumi sì riprenderanno, ma non saranno poche le persone che pur di fare shopping chiederanno aiuto alle società finanziarie”. Il problema di fondo? “Una profonda lacuna di cultura finanziaria”, che porta a non saper gestire entrate e uscite, arrivando a farsi pignorare la casa.

Avvocato, le casse delle famiglie italiane languono, lei sostiene che i numeri siano ‘tremendi’. Può aiutarci a capire meglio la situazione?

Uso un dato: le case pignorate, cioè quelle che poi vengono vendute all’asta per sanare i debiti. Con il Covid sono scese a circa 110.000 i lotti di aste, ma solo perché in fase di pandemia sono stati sospesi i pignoramenti delle prime case, sennò sarebbero il doppio. Dal primo di luglio 2021, però, sono riprese, quindi sono circa 250.000 i lotti in asta.

Quali tipi di famiglie sono maggiormente in difficoltà, lavoratori dipendenti, partite Iva, imprenditori? Chi è a perdere la casa?

Il dipendente medio in proporzione si indebita leggermente di meno, o meglio, si indebita per importi minori, perché esso, a meno che non intervengano problematiche come il licenziamento, non si trova in situazioni di sovraindebitamento perché se è vero che contrae qualche indebitamento chirografario, magari per comprare la tv, è altrettanto vero che non arriva a debiti importanti, come invece accade alle partite Iva. Basti pensare che tra i clienti che difendo ci sono anche agenti di commercio e liberi professionisti, nonché avvocati e commercialisti.

Intende dire che spesso anche avvocati e commercialisti non sanno fare di conto?

In teoria dovrebbero sapere come non indebitarsi e invece a volte non è così.

Cosa spinge le persone a indebitarsi?

Nella nostra società molte persone tendono a vivere al di sopra delle proprie possibilità. Secondo me in realtà le motivazioni sono tante e molte sono ataviche. Viviamo in una società consumistica che ci bombarda quotidianamente con pubblicità, con l’idea che io possa ottenere quel bene, che basti un piccolo finanziamento e che possa persino restituirlo.

Il passo più lungo della gamba…

Io incontro ogni giorno persone di tutti i tipi: c’è chi ha studiato, chi no, rientrano nel calderone anche persone di buona famiglia. Secondo me la causa è da ricercare nell’inesistenza di una cultura nel nostro Paese, nonostante la sua utilità è tale da dover essere spiegata fin dalle elementari. Il valore del denaro, il flusso, le entrate, le uscite che devono essere proporzionate. A volte trovo imprenditori che hanno aziende con fatturati milionari che però non hanno alcuna conoscenza di come gestire il proprio patrimonio, ed è assurdo.

Magari si fidano di professionisti, come consulenti finanziari, commercialisti, ecc…

Va benissimo, ma fare impresa non vuol dire delegare tutto e non avere sotto controllo ciò che accade. Proprio nei giorni scorsi ho incontrato un imprenditore che si è ritrovato con un monte debitorio di un milione di euro perché nell’ultimo anno e mezzo il commercialista insieme a un altro socio hanno prelevato dal conto questi soldi. Lui mi dice ’Sì, ero io l’amministratore, ma mi occupavo della parte produttiva, non ho mai guardato i conti”, questo ovviamente è sbagliato.

Si può fare un altro esempio che dimostri quanto il livello di istruzione finanziaria sia basso?

Noi siamo in un momento storico in cui i social vanno fortissimo, li guardano tutti, ecc., ed io sono la prima che apprezza personaggi come Chiara Ferragni. A me lei non dispiace assolutamente, ma il problema è che se io adolescente, io ventenne, io trentenne guardo la Ferragni e dico ‘Guarda che bella casa, che bella macchina, che bella vita’, ma non ho una base solida di educazione, di principi, di educazione finanziaria, mi monterà un’invidia verso la persona, vorrò ottenere le cose che quella persona ha e magari andrò a chiedere un finanziamento per comprarmi una macchinetta del caffè da 500 euro brandizzata. Diciamo che la maggior parte delle persone in Italia ha comunque smartphone, accessori costosi e altro al di sopra delle proprie possibilità perché apparire e possedere sono le uniche priorità.

Quindi valori e principi di una famiglia sono legati alla propensione al debito?

Guardi, io tra un po’ scriverò un libro su ciò che accade ogni giorno davanti ai miei occhi. Pensi che qualche giorno fa è venuto da me in studio un ragazzo di Firenze con il padre. In appuntamento ha parlato solo il ragazzo, il papà, ex militare, è rimasto in silenzio. Il giovane mi ha raccontato di avere 300.000 euro di debiti. Tutto era nato da una cifra, 150.000 euro, che il padre gli aveva dato per aprire l’officina meccanica. Lui li ha sperperati in altro e il genitore ha contratto un finanziamento di altri 150.000 per aprire davvero l’attività. Mi domando come sia possibile che un padre, peraltro ex maresciallo dell’Arma, possa aver dato quella cifra così consistente a un figlio senza sapere come fosse il figlio. Se arriva a 25 anni che è uno scapestrato, non dovrei dargli i soldi che mi chiede, ma aiutarlo in altro modo. Valori e principi e propensione al debito sono temi strettamente connessi.

In questa fase di ripartenza, incrociando le dita su varianti e vaccino, queste persone tanto indebitate vanno in vacanza?

Ma certo e fanno finanziamenti per le vacanze. Ovviamente non è così comune come comportamento, ma ci sono. Quando arrivano da me clienti ai quali chiedo ‘Scusi, se aveva questa esposizione, perché va in vacanza?’ Loro mi rispondono ‘E come faccio, mica posso rinunciare ad andare al mare?’.

Però i dati di Bankitalia parlano di un risparmio delle famiglie italiane molto aumentato con lo stop ai consumi dato dalla pandemia. Come se lo spiega, c’è una sperequazione?

C’è un grosso divario. C’è l’italiano impiegato pubblico, come mia mamma, che per ragioni di salute una settimana al mese sta a casa. Lei, ovviamente, percepisce comunque lo stipendio anche se non va a lavorare. Lo stesso vale nel periodo di lockdown e chiusure per il Covid: niente ristoranti, niente vacanze, il risparmio è aumentato. Per un imprenditore o un libero professionista è diverso il discorso, chiaramente: se non lavora, non guadagna e il debito aumenta. L’imprenditore nel nostro Paese mediamente deve lavorare venti ore al giorno per pagare tutte le spese e gli stipendi e si porta a casa attorno a 2.500 euro al mese.

A proposito delle società finanziarie che erogano i prestiti, cosa possiamo dire? Li erogano ai soggetti giusti, oppure c’è dell’azzardo?

C’è un vero e proprio abuso del credito chirografario (garantito solo dalla firma del richiedente, ndr). Nella procedura di sovraindebitamento, che è quella che serve per cancellare il debito, ci sono una serie di requisiti per accedervi, tra cui la meritevolezza del debitore.

Cosa vuol dire?

Se io mi sono indebitato per andare in vacanza, non posso chiedere al tribunale di esdebitarmi. Viceversa, se è un indebitamento incolpevole, ci posso provare. Il più delle volte quando si va a fare il controllo per preparare l’azione legale, si vede che magari con uno stipendio di 1.500 euro ci sono stati erogati con le finanziarie cifre molto più alte e questa è una anomalia. Tuttavia, con l’ultima legge sul sovraindebitamento è stata inserita la regola dell’abuso del credito, ovvero che quando è la finanziaria che ha abusato erogando troppo credito, non fa venir meno la meritevolezza del cliente.

Ma che interesse ha la finanziaria a erogare un finanziamento che poi non riavrà?

Non so dare una risposta precisa. Me lo chiedo spesso anche io. Resta comunque una norma non chiara e non trasparente.

C’è un consiglio che vuole dare ai lettori per evitare di indebitarsi?

Essere preventivi. Il cliente medio viene da me già con i debiti, con la casa pignorata. Perché non venire prima? Le leggi non sono retroattive, quindi è bene far valutare la propria posizione con anticipo.

 

 

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