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IMU 2024, cambiano le aliquote. L’imposta sulle seconde e terze case finisce nelle casse degli enti locali, con i Comuni che avranno dal prossimo anno la possibilità di “diversificare”, cioè modificare in parte le aliquote. Vediamo come funziona e dove si pagherà di più. (scopri le ultime notizie su bonus, Rdc e assegno unico, su Invalidità e Legge 104, sui mutui, sul fisco, sulle offerte di lavoro e i concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

IMU 2024: come cambia

Mentre le prime case rimangono dunque in gran parte esentate dall’IMU, le seconde e terze case entrano in un territorio fiscale più complicato. Nel 2024, vedremo una svolta significativa: la diversificazione delle aliquote. Questo non significa una libertà completa per i comuni, ma piuttosto una libertà regolamentata, sotto specifiche linee guida.

Può interessarti sapere come e chi non deve pagare l’IMU: esenzioni e sconti.

IMU 2024, il decreto del ministero

Il cuore dei cambiamenti dell’IMU 2024 risiede in un decreto. Pubblicato il 7 luglio dal ministero dell’Economia, questo documento attua un cambiamento previsto da tempo, specificamente dall’articolo 1 del comma 756 della legge 160 del 2019.

Un aspetto complesso dell’IMU è sempre stata la variabilità delle aliquote tra i comuni. Questo ha portato a una miriade di regolamenti locali, rendendo difficile per i cittadini e gli operatori del settore mantenere il passo (in questo post puoi verificare come si calcola l’IMU)

La diversificazione

La Legge di Bilancio 2020 ha cercato di portare chiarezza nel caos dell’IMU. Si prevedeva una diversificazione delle aliquote, ma tutto dipendeva da un decreto del Mef. Un decreto che, per molte ragioni, ha visto la luce solo nel luglio 2023. Con la sua approvazione, le novità diventano realtà a partire dal 2024. (Per attestare che l’IMU è prima casa serve la residenza?).

Come diversificare le aliquote

Il decreto fornisce una mappa chiara:

  1. Categorie principali: stabilisce le principali categorie immobiliari, come abitazioni principali, fabbricati rurali, terreni agricoli e altri.
  2. Autonomia comunale: i comuni hanno una certa autonomia, ma è limitata. Possono introduzioni variazioni, ma solo all’interno delle condizioni stabilite dall’allegato A del decreto.
  3. Dettagli e opzioni: l’allegato A è cruciale. L’allegato fornisce una descrizione dettagliata delle possibili differenziazioni per ciascuna delle fattispecie generali menzionate, elencando anche le opzioni disponibili. Per la categoria “Terreni agricoli”, ad esempio, la differenziazione può essere basata su:
  • “Utilizzo”: con le seguenti scelte:
    • “Coltivati”
    • “Non coltivati”
    • “Coltivati e destinati ad alcuni tipi di coltura”, indicando la specifica tipologia
    • “Coltivati da parenti e affini fino al terzo grado”
    • “Terreni condotti da Coltivatori Diretti, Imprenditori Agricoli Professionali e Società agricole non di loro proprietà”
  • “Collocazione”: con le seguenti scelte:
    • “Situati nei fogli catastali n”, specificando i fogli catastali
    • “Terreni situati in determinate aree”, indicando l’area in questione
    • “Di proprietà di ONLUS o enti del terzo settore”, con possibilità di attivazione o disattivazione.

Per le categorie “Abitazione principale di categoria catastale A/1, A/8 e A/9″ e “Fabbricati rurali ad uso strumentale”, non si può introdurre alcuna variazione.

Vediamo come funziona la precompilata IMU.

Una tabella può chiarire ulteriormente il quadro:

Terreni e fabbricati

Categoria Tipo di Differenziazione Opzioni
Terreni agricoli Utilizzo Coltivati, Non coltivati, Coltivati e destinati ad alcuni tipi di coltura (specificare), Coltivati da parenti e affini di coltivatori entro il terzo grado, Terreni agricoli condotti da Coltivatori Diretti e Imprenditori Agricoli Professionali e Società agricole non posseduti
Terreni agricoli Collocazione Ricadenti nei fogli catastali n (indicare), Terreni ricadenti in determinate aree (specificare), Di proprietà di ONLUS o enti del terzo settore (on/off)
Abitazione principale Categoria catastale A/1, A/8, A/9 (non differenziabile)
Fabbricati rurali Ad uso strumentale (non differenziabile)

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Le nuove regole

La determinazione delle aliquote IMU avviene tramite delibere comunali. Devono essere approvate entro un termine specifico, stabilito dalle norme nazionali per il bilancio di previsione. (in un altro post spieghiamo chi deve pagare l’IMU se l’immobile è pignorato)

I Comuni ora hanno due strade davanti:

  1. Diversificare le aliquote: i Comuni che vogliono fare questa scelta devono rispettare criteri ben precisi. Questo significa aderire alle fattispecie e alle relative declinazioni, ma anche rispettare principi di ragionevolezza, proporzionalità e non discriminazione. Se un Comune opta per questa via, dovrà elaborare e trasmettere un Prospetto al Dipartimento delle Finanze. Questo prospetto indica le fattispecie di interesse.
  2. Non Diversificare le aliquote: anche in questo caso, il Comune deve redigere una delibera di approvazione. Questa delibera si elabora attraverso un’applicazione informatica, disponibile nel Portale del federalismo fiscale.

Cosa succede della casa se non si paga l’IMU?

Importante: le aliquote che i Comuni determinano per l’IMU 2024 sono valide per quell’anno. Ma c’è una condizione. Queste aliquote devono essere pubblicate sul sito del Dipartimento delle Finanze entro il 28 ottobre dell’anno in questione.

Se non vengono pubblicate entro questa data? Si applicano le aliquote dell’anno precedente.

Come si pagherà l’IMU 2024

Le modalità di pagamento dell’IMU non cambiano. Anche per il 2024, il versamento si effettuerà con F24. La somma da pagare sarà determinata dai Comuni, che dovranno fare la loro scelta entro la fine di ottobre 2024.

Le città dove l’IMU costerà di più

Se possiedi una seconda casa, fai attenzione alle città più care. Roma è al primo posto, con una tassa che si aggira intorno ai 2.064 euro. Ma anche Milano e Bologna non sono lontane, con cifre che toccano rispettivamente i 2.040 e 2.038 euro.

E le città meno care? Tra queste troviamo Sondrio, Crotone, Catanzaro, Gorizia e Asti. Anche con l’arrivo delle novità dell’IMU 2024, la situazione generale non dovrebbe cambiare drasticamente. Alcune città potrebbero vedere solo piccoli aggiustamenti.

Ecco la tabella:

Città dove l’IMU è più costosa

Città Costo IMU (in euro)
Roma 2.064
Milano 2.040
Bologna 2.038

Città con costo IMU medio

Città Costo IMU (in euro)
Genova 1.775
Torino 1.745

Città dove l’IMU costa meno

Città Costo IMU (in euro)
Sondrio 674
Crotone 672
Catanzaro 659
Gorizia 585
Asti 580

Conclusioni

L’IMU 2024 rappresenta una grande novità. I Comuni dovranno affrontare una sfida importante, determinando le aliquote e valutando l’impatto sul gettito.

Imu 2024, cambiano le aliquote: dove costerà di più
Nella foto una coppia che verifica quanto deve pagare di IMU.

Faq (domande e risposte)

Come cambia l’aliquota IMU 2024?

Con l’arrivo dell’anno 2024, le aliquote dell’IMU subiranno delle modifiche. Mentre l’imposta sulle seconde e terze case continuerà a confluire nelle casse degli enti locali, i Comuni avranno la facoltà di “diversificare”, ovvero modificare parzialmente le aliquote. Ma dovranno farlo seguendo criteri precisi e più rigidi rispetto al passato.

Cosa significa che i Comuni potranno diversificare?

Diversificare significa che i Comuni avranno la capacità di apportare modifiche alle aliquote, ma sempre all’interno di determinati criteri. Questa diversificazione è in parte legata alla necessità di risolvere le problematiche associate alle differenti aliquote presenti tra i vari Comuni e le diverse casistiche che hanno generato un numero elevato di provvedimenti.

Quali sono le opzioni a disposizione dei Comuni per determinare l’IMU?

Il decreto fornisce diverse fattispecie generali su cui i Comuni possono basarsi per diversificare le aliquote dell’IMU. Queste includono: abitazioni principali di specifiche categorie catastali, fabbricati rurali a uso strumentale, terreni agricoli, aree fabbricabili e altri tipi di fabbricati. Inoltre, nell’ambito della propria autonomia, i Comuni possono introdurre ulteriori differenziazioni basate sulle condizioni delineate nell’allegato A del decreto.

Come si deve pagare l’imposta?

La modalità di pagamento dell’IMU non subirà cambiamenti nel 2024. L’imposta continuerà ad essere pagabile tramite il modulo F24, come negli anni precedenti. La somma da versare dipenderà dalle scelte dei singoli Comuni, i quali avranno tempo fino alla fine di ottobre 2024 per definire le aliquote.

Quali sono le città dove si pagherà di più l’IMU 2024?

Per quanto riguarda l’IMU sulla seconda casa nel 2024, Roma è la città dove l’imposta sarà più elevata, con un importo medio di 2.064 euro. Le seguono Milano con 2.040 euro e Bologna con 2.038 euro.

Quali sono le città dove si pagherà di meno?

Per l’IMU 2024, le città dove l’imposta sarà meno onerosa includono Sondrio con 674 euro, Crotone con 672 euro, Catanzaro con 659 euro, Gorizia con 585 euro e Asti con 580 euro.

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