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Il decreto Sostegni potrebbe slittare a fine settimana. Atteso da mesi, poi previsto per i primi di marzo e via via rinviato, si teme che la sua approvazione in Consiglio dei Ministri non arrivi prima del 18 o 19 marzo. Ci sono intanto nuove anticipazioni sulla maxi sanatoria delle cartelle esattoriali, che dovrebbe prevedere come tetto 5mila euro, e sullo sfondo le richieste delle imprese, che invocano tempi rapidi e ristori adeguati.

Confesercenti critica in particolare i continui rinvii del decreto e chiede sostegni urgenti, per tutte le imprese, che coprano le perdite del 2020 e consentano di affrontare il 2021. CNA insiste per l’eliminazione del criterio dei codici ATECO e il meccanismo basato sulle perdite dell’intero 2020. Anche Confcommercio insiste per contributi a fondo perduto rapidi e basati sulla perdita di fatturato 2020. Confartigianato chiede che i risarcimenti siano erogati «in tempi rapidissimi» e che siano accompagnati da interventi per la ripresa dell’occupazione, con investimenti in formazione tecnica, professionale e continua.

Al di là dei contenuti, quel che è certo è che il decreto Sostegni si sta facendo attendere un po’ troppo. Non è chiarissimo quali siano i punti su cui sono ancora necessari dibattito e approfondimenti. Probabilmente una quantificazione delle risorse in relazione alla platea di beneficiari che si vuole tutelare. O la volontà di inserire in quest’unico provvedimento tutte le prossime azioni di Governo di contrasto agli effetti economici del Coronavirus.

Le norme sono comunque già definite: in primis nuovi ristori a tutte le Partite IVA e le imprese danneggiate, basati sul calo di fatturato e non sul settore di attività (codice ATECO), riservati però a chi ha perso almeno il 33% dei ricavi nel 2020 sul 2019. Ci sono ancora diverse ipotesi sulle aliquote da applicare a tale perdita di fatturato: tre o quattro in base al volume d’affari, con la più alta che potrebbe variare dal 30 al 25 al 20%.

Ci saranno poi nuovi aiuti settoriali (ad esempio per il turismo invernale), nuove indennità per particolari categorie di lavoratori (stagionali, turismo). Vengono rifinanziati Reddito di Cittadinanza e Reddito di Emergenza (del quale sono quindi previste nuove mensilità). Ci sono sia la proroga a fine giugno del blocco dei licenziamenti (che potrebbe essere esteso a fine ottobre per le piccole imprese) che nuovi ammortizzatori sociali: quest’ultimo, potrebbe essere un altro dei punti ancora in discussione; si parlava di cassa integrazione per l’intero 2021 mentre ora si ipotizza che il decreto la preveda solo a fine giugno o luglio.

Anche sulle misure di pace fiscale contenute nel Decreto Sostegni c’è una nuova anticipazione, fornita del Sottosegretario all’Economia, Claudio Durigon, che riguarda il condono delle cartelle di importo moderato. Si tratta di uno stralcio automatico (cancellazione) da parte dell’agente della riscossione sui ruoli emessi tra il 2000 e il 2015: il tetto massimo sarà di 5mila euro, spiega Durigon, mentre prima si ipotizzavano varie possibilità di tetto, dai 3mila ai 10mila euro.

E’ invece certa (annunciata dal Ministero dell’Economia) la proroga della riscossione per le rate della rottamazione ter e del saldo e stralcio (dovrebbero slittare al 31 luglio per quelle del 2020 e al 30 settembre per le rate 2021). In teoria, i termini sono ripresi dallo scorso primo marzo, ma il ministero ha annunciato che nel decreto ci sarà la proroga e che i pagamenti saranno considerati effettuati entro i termini se perfezionati nel rispetto della nuova scadenza che sarà contenuta nel Dl Sostegni.

Possibile a questo punto anche la proroga della riscossione per tutte le cartelle esattoriali (per le quali invece era stata . Attesa una rottamazione quater in alcuni alcuni casi particolari per i debiti fiscali delle Partite IVA.

 

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