Autocertificazione prestiti imprese, finanziamenti con Garanzia SACE e Fondo PMI senza istruttoria delle banche. A stabilirlo è il Decreto Liquidità, convertito in legge il 4 giugno 2020. Cosa deve essere indicato nella dichiarazione sostitutiva.
La legge di conversione del Decreto Liquidità, prevede un accesso al credito, garantito da SACE o dal Fondo centrale di garanzia PMI, più veloce.
Insieme alla richiesta di nuovi finanziamenti, è necessario inviare una autodichiarazione, che sostituirà l’istruttoria delle banche.
Quindi, per poter richiedere un prestito in banca basterà un’autocertificazione che conterrà solo 6 informazioni.
La novità è contenuta in un emendamento al Decreto Liquidità riformulato dai relatori e approvato giovedì dalle commissioni Finanze e Attività produttive della Camera.
L’utilizzo dell’autocertificazione verrà utilizzato, per i prestiti alle aziende garantiti da SACE, ma anche per le richieste di finanziamento con garanzia del Fondo centrale Pmi e per le domande presentate da soggetti che svolgono attività professionale in forma associata o autonoma.
Autocertificazione prestiti imprese
L’art.1-bis della legge di conversione del Decreto Liquidità, prevede che:
L’autocertificazione di una serie di requisiti richiesti per l’accesso ai prestiti destinati alle imprese ha la finalità di accorciare i tempi di erogazione dei fondi e sollevare le banche dal peso dell’istruttoria.
L’autocertificazione, deve essere utilizzata, sia per i finanziamenti previsti dall’articolo 1 del Decreto Liquidità e garantiti da SACE, sia per quelli rientranti nel Fondo di Garanzia PMI, ed anche i soggetti che svolgono un’attività professionale autonoma, in maniera individuale o in forma associata.
Il Decreto Rilancio, ha ampliato fino al 31 dicembre 2020 la possibilità per cittadini ed imprese di utilizzare le dichiarazioni sostitutive per comprovare tutti i requisiti oggettivi e soggettivi richiesti, anche in deroga alla legislazione in vigore.
Il risvolto della medaglia è un incremento dei controlli sui dati autodichiarati e un inasprimento delle sanzioni in caso di dichiarazioni non fedeli alla realtà.
Autocertificazione prestiti imprese: cosa occorre dichiarare
Nella autocertificazione per l’accesso ai prestiti previsti dal Decreto Liquidità da parte delle imprese, il titolare o legale rappresentante, deve dichiarare:
- Che l’attività d’impresa è stata limitata o interrotta dall’emergenza COVID-19 o dagli effetti che derivano dalle misure di prevenzione e contenimento connesse alla stessa emergenza e che prima della crisi epidemiologica sussisteva una situazione di continuità aziendale;
- La veridicità e completezza dei dati aziendali;
- Il finanziamento è richiesto per sostenere costi del personale, investimenti o capitale circolante impiegati in stabilimenti produttivi e attività imprenditoriali che sono localizzati in Italia;
- La conoscenza che i finanziamenti saranno accreditati esclusivamente sul conto corrente dedicato di cui bisogna indicare i dati;
- Che il titolare o il legale rappresentante istante nonché i soggetti indicati all’articolo 85, commi 1 e 2, del codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, di cui al decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, non si trovano nelle condizioni ostative previste dall’art. 67 del decreto legislativo n. 159 del 2011;
- Che nei confronti del titolare o del legale rappresentante non è intervenuta condanna definitiva, negli ultimi cinque anni, per reati commessi in violazione delle norme per la repressione dell’evasione fiscale in materia di imposte sui redditi e sul valore aggiunto nei casi in cui sia stata applicata la pena accessoria.
Una volta predisposta la dichiarazione sostitutiva, il soggetto al quale è chiesto il finanziamento è tenuto a trasmettere tempestivamente alla SACE S.p.A., e al Fondo di Garanzia PMI per i prestiti, l’autocertificazione delle imprese.
Il quale, non ha nessun obbligo di svolgere accertamenti più approfonditi rispetto alla “verifica formale di quanto dichiarato dalle imprese”.
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