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Agevolazioni prima casa under 36 – Dopo il successo del bonus affitto, ecco le novità sugli incentivi e i requisiti per i giovani che vogliono compiere «il grande passo». Vediamo insieme a cosa si va incontro (scopri le ultime notizie su mutui e prestiti. Leggi su Telegram tutte le news sulla finanza personale. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Agevolazioni prima casa under 36: cosa sono

Dopo il bonus affitto, di cui abbiamo parlato in questo articolo, ecco un’altra novità dedicata ai giovani: il bonus prima casa under 36. Di cosa si tratta? Ebbene, è un insieme di agevolazioni previste per quei giovani con meno di 36 anni che vorrebbero acquistare una propria abitazione, ma che non ne hanno la possibilità in mancanza delle garanzie richieste dalle banche. Sono infatti poche le persone che a meno di 36 anni si trovano nella condizione più favorevole per acquistare un immobile.

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Ed è proprio per cambiare questo che il 25 maggio 2021 sono state introdotte delle agevolazioni fiscali su imposte e tasse per l’acquisto della prima abitazione nel Decreto Sostegni bis (n. 73/2021).

Tali agevolazioni, che descriveremo a breve, si applicano a tutti i contratti stipulati tra il 26 maggio 2021 e il 31 dicembre 2022 (scadenza prorogata di sei mesi rispetto alla precedente di giugno 2022).

Come dicevamo, i benefici della norma prevedono:

  • l’esenzione dal pagamento dell’imposta di registro, ipotecaria e catastale;
  • in caso di acquisto soggetto a IVA, oltre all’esenzione dalle imposte precedenti, il riconoscimento del credito di imposta di ammontare pari al tributo corrisposto al venditore;
  • esenzione dall’imposta sostitutiva pari allo 0,25% del totale in caso di finanziamenti per l’acquisto, la costruzione e la ristrutturazione di immobili a uso abitativo.

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Inoltre, il credito di imposta può essere utilizzato:

in diminuzione dalle imposte di registro, ipotecarie, catastali sulle successioni e donazioni;

in detrazione dall’IRPEF nella dichiarazione dei redditi;

in compensazione di ritenuta d’acconto, contributi previdenziali o premi assicurativi contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.

A questo punto ti starai chiedendo: come mettere in pratica queste agevolazioni? Tutto questo si può fare grazie all’accesso prioritario al Fondo di Garanzia sulla Prima Casa che ultimamente ha subito delle variazioni. Per sapere quali sono, continua la tua lettura.

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Agevolazioni prima casa under 36: Fondo Garanzia prima casa, cosa è cambiato

Fino all’anno scorso, il Fondo di Garanzia Mutui Prima Casa veniva concesso a una determinata categoria di mutuatari (le persone che stipulano il mutuo), per esempio coppie di lavoratori atipici (precari) under 35, e veniva offerta una copertura statale del 50% della quota capitale del mutuo richiesto.

Per accedere al Fondo era necessario:

  • avere la cittadinanza italiana o, in caso di stranieri extracomunitari, il permesso di soggiorno;
  • non essere proprietari di altri immobili a uso abitativo;
  • richiedere un mutuo non superiore a 250 mila euro;
  • acquistare un immobile non di lusso situato sul territorio italiano;
  • adibire l’immobile acquistato a prima casa.

Cosa è cambiato adesso? Con le disposizioni del Decreto Sostegni bis, il valore del Fondo è notevolmente aumentato rispetto al 2013 (cioè quando è stato istituito) e, di conseguenza, la copertura della garanzia statale è stata estesa all’80% (arrivando in alcuni casi anche al 100%).

Agevolazioni prima casa under 36

Agevolazioni prima casa under 36: requisiti

Ai requisiti descritti nel paragrafo precedente, che restano tutt’ora validi, si devono aggiungere l’età inferiore ai 36 anni nell’anno in cui viene stipulato il contratto e un’attestazione ISEE non superiore a 40mila euro annui.

Tuttavia, i requisiti anagrafici e reddituali non bastano ad accedere al bonus. Infatti, vi sono anche i cosiddetti requisiti oggettivi, che riguardano il tipo di immobile da acquistare.

Nello specifico, rientrano nelle agevolazioni prima casa under 36 gli immobili classificati nelle seguenti categorie catastali:

  • A/2 (abitazione di tipo civile);
  • A/3 (abitazione di tipo economico);
  • A/4 (abitazione di tipo popolare);
  • A/5 (abitazione di tipo ultra popolare);
  • A/6 (abitazione di tipo rurale);
  • A/7 (abitazioni in villini);
  • A/11 (abitazioni e alloggi tipici dei luoghi).

Invece, sono escluse dal beneficio le abitazioni considerate di lusso, che rientrano cioè in queste altre categorie catastali:

  • A/1 (abitazioni di tipo signorile);
  • A/8 (abitazioni in ville);
  • A/9 (castelli e palazzi di eminente pregio storico e artistico).

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Agevolazioni prima casa under 36: domanda

La domanda per accedere al Fondo di Garanzia deve essere presentata alla banca o all’intermediario finanziario a cui si richiede il mutuo. Per sicurezza, prima di procedere è bene controllare che l’istituto al quale ci si rivolge abbia aderito all’iniziativa (l’elenco si può trovare facilmente sul sito di Consap).

Per fare domanda bisogna compilare il modulo per la richiesta del Fondo di Garanzia, che puoi trovare sia fisicamente presso le banche aderenti sia online sul sito di Consap. La domanda può essere inoltrata a partire dallo scorso giugno 2021 fino al 31 dicembre 2022.

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Agevolazioni prima casa under 36: criticità

Nonostante tutte le ottime notizie del Decreto Sostegni bis non si può dire che ad oggi la situazione sia rosea. Infatti, dopo un primo momento di crescita del mercato immobiliare, che è stato “risvegliato” dall’elevata domanda da parte dei giovani che hanno voluto affidarsi al bonus sul mutuo prima casa, sono sorti alcuni problemi.

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In particolare, molte banche hanno fatto marcia indietro per quanto riguarda la concessione dei mutui a questi giovani. I motivi principali di questo cambiamento potrebbero essere due: da un lato, l’incertezza causata dalla guerra in Ucraina e dall’altro, l’inflazione che è notevolmente salita e che potrebbe portare la Bce ad alzare i tassi di interesse sul costo del denaro (e quindi anche sui mutui).

Tuttavia, questa preoccupazione mostrata da parte di alcune banche non ha una giustificazione molto logica. Vi diciamo subito perché.

Agevolazioni prima casa under 36: cosa rischiano gli istituti di credito?

La risposta è semplice: praticamente nulla. Se è vero che gli istituti di credito non sono obbligati a concedere un finanziamento, è anche vero che il rischio per le banche sarebbe minimo. Infatti, in caso di inadempienza da parte del mutuatario, il Fondo di Garanzia sulla Prima Casa coprirà fino all’80% del debito residuo. Quindi, visto che i rischi di insolvenza da parte delle banche sono ridotti, gli istituti di credito potrebbero a loro volta ridurre i costi per il mutuatario.

Il problema è che per i mutui che superano la soglia dell’80% le banche non si fanno bastare l’ipoteca sulla sola abitazione, ma richiedono un’ulteriore garanzia. Di solito per questo si ricorre a delle assicurazioni, le quali però hanno un costo molto elevato, che è tutto a carico del cliente.

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