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Un bonus rivolto ai giovani che, in mancanza di colpi di scena, sta vivendo gli ultimi mesi di vita. Sul fronte mutui la nuova manovra del governo Meloni prevede la proroga per le agevolazioni rivolte agli under 36, ma lo stesso non si può dire per il bonus “prima casa” rivolto sempre a ragazzi e ragazze con meno di 36 anni. La versione della legge di Bilancio “bollinata” e trasmessa al Senato, non contempla il rinnovo per la misura, che prevedeva l’azzeramento delle imposte per l’acquisto dell’abitazione principale. Con la scadenza fissata al 31 dicembre 2023, dal prossimo anno si tornerà alle regole ordinarie. Ci sono meno di due mesi quindi per poter usufruire dello sconto integrale sulle imposte di registro, ipotecarie e catastali e del credito d’imposta pari all’Iva corrisposta.

Stop al bonus “prima casa” under 36

La norma in scadenza a fine 2023 era stata introdotta nel maggio del 2021 dal decreto Sostegni bis e prevede l’agevolazione potenziata per l’acquisto della prima casa da parte di giovani di età inferiore a 36 anni. Si tratta dell’esenzione dal pagamento dell’imposta di registro, ipotecaria e catastale e del credito d’imposta pari all’IVA eventualmente corrisposta da parte di giovani con Isee fino a 40mila euro, misure prorogate dalla scorsa Manovra fino al 31 dicembre 2023. Un’ultima proroga a quanto pare, vista la totale assenza della misura nella manovra 2024. Il testo del disegno di legge trasmesso dal Governo al Senato contiene infatti solo una proroga parziale delle agevolazioni per favorire l’autonomia abitativa dei giovani e, in particolare, viene rifinanziato con un totale di 282 milioni di euro esclusivamente il fondo di garanzia per la stipula di mutui garantiti dallo Stato fino all’80% in caso di acquisto di immobili di valore non superiore a 250.000 euro. Ovviamente, va ricordato che l’iter della Legge di Bilancio non è ancora terminato, motivo per cui non sono escluse ulteriori novità entro la fine dell’anno.

Tornano le regole ordinarie

Se, come sembra, la proroga non ci sarà, torneranno le regole previste prima dell’arrivo del bonus. A differenza di quanto previsto fino al 31 dicembre 2023 quindi, l’azzeramento della totalità delle imposte dovute verrebbe sostituito, per le compravendite effettuate dal 1° gennaio 2024, dalle seguenti agevolazioni:

  • imposta di registro proporzionale del 2%;
  • imposta ipotecaria fissa di 50 euro;
  • imposta catastale fissa di 50 euro.

In caso di acquisto dell’abitazione da un’impresa, le imposte di registro, ipotecarie e catastali sono invece dovute nella misura fissa di 200 euro cadauna e a queste bisogna aggiungere l’IVA del 4%. Non cambiano invece le regole generali. Il bonus “prima casa” spetta per l’acquisto di un’abitazione principale di categoria catastale non di lusso (categorie catastali A\2, A\3, A\4, A\5, A\6, A\7, A\11), ubicate nel comune in cui l’acquirente ha o stabilirà la sede della propria residenza o della propria attività lavorativi e in caso di mancata titolarità di altri immobili nello stesso comune o di altri immobili su tutto il territorio nazionale per i quali si è già beneficiato del bonus “prima casa”. In quest’ultimo caso, la fruizione per una seconda volta delle agevolazioni fiscali è subordinata alla vendita della casa già posseduta entro un anno dal nuovo acquisto.

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