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Nel 2023 sono stati erogati 7,6 milioni di bonus sociali elettrico e gas, per un importo stimato riconosciuto pari a 2,15 milioni di euro. E’ quanto emerge dal rapporto sugli esiti del monitoraggio sull’erogazione dei bonus sociali effettuato dall’Autorità.

Si conferma quindi efficace il meccanismo dei bonus energetici, che ha permesso di allargare la platea dei consumatori economicamente più deboli, anche grazie all’automatismo e al potenziamento nel 2023 con interventi mirati da parte del Governo.

In particolare, la legge 29 dicembre 2022, n. 197 che, a fronte dell’emergenza del rialzo dei prezzi, aveva innalzato la soglia ISEE utile per accedere alla compensazione energetica (bonus elettrico e gas) a 15 mila euro (nel 2022 la soglia era stata già innalzata a 12.000, rispetto alla soglia base pari a 8.530) e a 30 mila euro per i nuclei familiari numerosi.

L’incremento del numero dei beneficiari, infatti, è stato calcolato in media del 22% (+21,5% per l’elettrico e +23,1% per il gas), con l’aumento delle soglie che ha consentito di riconoscerlo a 1,5 milioni di clienti elettrici e 1 milione di clienti gas in più rispetto al 2022.

Tale platea è venuta meno dal 1° gennaio 2024, con il calo delle quotazioni internazionali e il ritorno alle soglie ISEE pre-crisi.

Per il presidente di ARERA, Stefano Besseghini occorre considerare una possibile evoluzione: «Oggi la difficoltà è intercettare la fascia di consumatori non classificabili come poveri in senso stretto ma la cui bassa capacità di spesa li espone a rischi quando aumentano i prezzi dell’energia. Il passaggio di alcuni oneri generali di sistema presenti in bolletta alla fiscalità generale permetterebbe di incrociare meglio gli effettivi livelli di reddito e di intervenire sulla povertà energetica».

Nel periodo gennaio-dicembre 2023 sono stati erogati circa 4,576 milioni di bonus elettrici per disagio economico, erano 3,8 milioni nel 2022 e 2,5 milioni nel 2021, anno di prima applicazione del meccanismo automatico di riconoscimento, di cui 1,5 milioni di nuclei familiari appartenenti alla soglia potenziata del 2023, tra i 9.530 e 15.000 euro di ISEE.

Mentre sono poco più di 3 milioni i bonus gas (2,4 milioni nel 2022 e 1,5 milioni nel 2021). Risultano invece 64.828 (+24% rispetto al 2022) i bonus elettrici per disagio fisico, per chi utilizza apparecchiature elettromedicali per supporto vitale.

Nello specifico, per quanto riguarda il bonus elettrico, si registra ancora un incremento diffuso in tutte le aree del Paese e il maggior numero di bonus riconosciuti nelle regioni del Sud (32,67%) rispetto alle altre quattro aree del Paese (Isole, Nord Est, Nord Ovest e Centro).

In termini di crescita il numero dei beneficiari rispetto al totale dei percettori di bonus è aumentato però in maniera più significativa in Friuli-Venezia Giulia (+31%), in Lombardia, Veneto, Abruzzo e Molise, con incrementi percentuali in questi casi intorno al 25%.

La Campania si è attestata nel 2023 a quasi il 29% di percettori di bonus sul totale delle forniture domestiche di quella regione.

Anche per il bonus gas, il maggior numero di riconoscimenti c’è stato nelle regioni del Sud (28,8%), anche se la Lombardia resta la regione con più beneficiari in assoluto, il 12% delle forniture domestiche della Regione.

In termini di crescita rispetto all’anno precedente, il numero dei beneficiari rispetto al totale dei percettori di bonus gas è aumentato in maniera più significativa, oltre che nelle regioni più sopra citate per il bonus elettrico, in Puglia, Sicilia, Calabria e Basilicata, con valori intorno al +25%.

Anche Unione nazionale consumatori plaude all’erogazione così cospicua dei bonus elettrici e gas.

«Ottima notizia, anche se si tratta di dati, purtroppo, vecchi e superati. Nel 2024, infatti, il Governo Meloni non ha rinnovato le soglie Isee introdotte da Draghi, che per l’anno 2023 erano diventate pari a 15.000 euro e a 30.000 euro per i nuclei familiari con almeno 4 figli a carico. Ora, i limiti sono tornati ad essere, rispettivamente, 9.530 euro e 20.000 euro per i nuclei con almeno 4 figli a carico», afferma Marco Vignola, vicepresidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

«Uno schiaffo in faccia a chi fatica ad arrivare a fine mese, come abbiamo ripetutamente denunciato, specie se si considera che le famiglie escluse, oltre a non poter beneficiare del bonus, non possono essere considerate nemmeno vulnerabili e quindi, non hanno potuto beneficiare dei prezzi più vantaggiosi che attualmente quel servizio offre rispetto al mercato libero», conclude Vignola.



 

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