Tra le tantissime agevolazione stanziate dal Governo per mettere a nuovo la propria abitazione, troviamo il bonus tinteggiatura ovvero uno sgravio fiscale molto meno conosciuto rispetto a tutti gli altri bonus edilizi.
Fino alla fine del 2024, sarà possibile usufruire degli incentivi fiscali motivo per cui moltissimi contribuenti si ritrovano a chiedersi quali siano i lavori che rientrano nel bonus. Il bonus tinteggiatura fa sempre parte della
ai bonus edilizi, quindi è assolutamente lecito che sorgano dei dubbi riguardo il possibile risparmio per i lavori di tinteggiatura delle pareti sia interne che esterne dell’immobile.
Ecco dunque, tutto quello che c’è da sapere sui lavori di tinteggiatura e come fare per ottenere un risparmio concreto.
Bonus tinteggiatura: come avere accesso
Il bonus tinteggiatura rientra sempre nella categoria dei bonus edilizi per i lavori di ristrutturazione per la messa a nuovo della propria abitazione.
Visto che le spese di un professionista che tinteggia la casa possono essere elevate e non tutti hanno grandissima manualità per il lavoro fai da te, c’è la possibilità di usare una scorciatoia – ovviamente legale – in quanto solitamente la tinteggiatura delle pareti trattandosi di un intervento di manutenzione ordinaria non rientra tra quelle operazioni per avere accesso la bonus.
Il bonus tinteggiatura, consente di accedere ad un’agevolazione IRPEF pari al 50% sul totale delle spese sostenute, quindi, tutti i contribuenti che vorranno usufruire dello sgravio fiscale, dovranno fare in modo che i lavori di tinteggiatura eseguiti risultino come lavori di straordinaria manutenzione.
Ad esempio: se si decide di dare un’aria nuova al proprio bagno, quindi andando a sostituire le piastrelle, i sanitari e magari andando a rimuovere pure i termosifoni si dovrà presentare la CILA la quale viene redatta da un geometra professionista.
Con la presentazione della CILA, si comunica la data dell’inizio dei lavori che saranno di natura straordinaria: in questo caso, se oltre la rifacimento del bagno si procede anche con la ritinteggiatura delle pareti la spesa potrà rientrare nel bonus tinteggiatura. Ovviamente bisogna prestare attenzione in quanto l’agevolazione viene riconosciuta soltanto per la stanza oggetto di ristrutturazione e di conseguenza i lavori non potranno essere estesi su altre pareti.
Nel caso in cui la tinteggiatura viene eseguita sulle parti comuni di un edificio come ad esempio il vano scale oppure la facciata, si rientra in un ambito diverso. In questo caso, le regole previste potrebbero subire delle variazioni motivo per cui potrebbe essere necessari consultare le specifiche disposizioni.
CILA: quando è obbligatoria e come presentarla
Con il termine CILA si fa riferimento alla Comunicazione di Inizio Lavori Asservata, essa è un titolo abilitativo necessario per i lavori di ristrutturazione di un edificio attraverso un intervento di manutenzione straordinaria. La CILA è stata introdotta per la prima volta con la Legge 73 del 2010 modificata in seguito con l’articolo 6 del DPR 380/01 noto come Testo Unico dell’Edilizia.
La presentazione della CILA è obbligatoria tutte le volte che si realizzano lavori di manutenzione straordinaria che non vanno toccare le parti strutturali dell’edificio come:
- Interventi di risanamento conservativo;
- Interventi di restauro;
- Interventi di rimozione delle barriere architettoniche.
La CILA si presenta all’amministrazione comunale, ovvero presso l’ufficio tecnico del comune per via telematica, compilando gli appositi modelli.
Bonus tinteggiatura: foto e immagini
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