Telematica Italia, il padel agevolato #finsubitoagevolazioni

Sembra un paradiso per le imprese…
Ci sono delle opportunità interessanti, però dipende dalla finalità, soprattutto in relazione all’ente che dovrà intervenire. Per dire, se si tratta dell’Europa, i temi più sensibili sono quelli della sostenibilità, dell’inclusione e dell’innovazione tecnologica. Invece altri enti sono più interessati a incentivare un’attività locale, a rimborsare gli imprenditori più virtuosi o aiutare nel caso di situazioni difficili come quelle create dal Covid. È bello quando le istituzioni intervengono a sostegno dell’impresa.

Telematica come interviene in questo processo?
Il panorama delle misure che vengono erogate per ottenere queste agevolazioni è sempre più vasto e i tecnicismi necessari per raggiungere l’obiettivo metterebbero in forte difficoltà un imprenditore. Servono società specializzate come la nostra per avere accesso a questi fondi perché abbiamo una profonda expertise nel settore: noi disponiamo di oltre 100 persone che studiano tutte le possibilità. Nella stragrande maggioranza si tratta di assistenza alla singola iniziativa, altre volte c’è un’attività di consulenza più significativa che mira a formulare una strategia a medio termine, anche concependo investimenti che non sarebbero mai stati avviati senza di noi e che generano risultati importanti.

Qual è la soddisfazione maggiore di questa attività?
Creare un circolo virtuoso che aiuti l’economia e le persone. La finanza agevolata aiuta a crescere, quindi ad assumere personale e creare reddito. Certo, bisogna azzeccare i metodi e l’accesso andrebbe regolato con graduatorie meritocratiche, un sistema più faticoso ma affidabile ed efficace. Un ente non deve solamente annunciare Stanziati 20 milioni! ma deve anche assicurarsi che vengano assegnati alle imprese meritevoli, altrimenti i soldi vengono buttati e l’economia non riceve un vero boost. Esiste anche il rischio di affidarsi a società poco competenti perché sembrano diventati tutti esperti di finanza agevolata. Come nel padel!

Ecco, il padel: come si incastra in questa situazione?
È un’opportunità incredibile di relazione a costi ragionevoli perché offre la possibilità di relazionarsi con imprenditori e con una serie di professionisti interessanti. In tanti si sono avvicinati al padel: Nicola Pietrangeli li ha definiti delle pippe facendo un grande complimento perché proprio l’accessibile barriera tecnica che consente a tutti di provarci è il segreto del suo successo. E poi ha permesso a tanti appassionati di condividere il campo con personaggi famosi, a partire dagli ex calciatori che si sono ammalati di padel. Ormai ci sono decine di padelisti che possono dire di aver giocato al fianco di campioni di Champions League!

Qual è lo scopo di Telematica Italia nel padel?
Fare community. Per scegliere il partner giusto c’è bisogno di fiducia e conoscenza reciproca tra l’imprenditore e chi propone la finanza agevolata e cosa c’è di meglio che vivere insieme una passione? Abbiamo aiutato tante iniziative con la nostra attività di consulenza ma cerchiamo sempre rapporti duraturi perché meglio conosciamo il percorso di una società e più riusciamo a essere efficaci. Non ci interessa la relazione cotta e magnata perché siamo intraprendenti, cerchiamo sempre nuove soluzioni e quindi è giusto legarsi per un periodo più lungo. Lo stesso proponiamo a club e atleti: contratti pluriennali che siano una garanzia per loro e una tutela per noi.

I padel club come possono sfruttare i vostri servizi?
Un circolo o un investitore, in Telematica Italia trova un partner competente, professionale e disposto a creare sinergie sportive. La finanza agevolata si adatta agli investimenti nel ramo sportivo e noi siamo esperti del settore e con un’esperienza specifica nel padel che ci ha permesso di seguire iniziative come la Spector Padel House che ormai gestisce diversi circoli in Italia. Altri imprenditori invece hanno individuato nel padel un modo per diversificare i loro investimenti ed è stata una scelta redditizia. Noi li aiutiamo a fare le scelte giuste nei tempi corretti. Poi nascono delle magie come quella con l’Happy Village di Terni che è il nostro club di riferimento: loro sono nostri clienti nella finanza agevolata, noi sponsor della loro struttura e i nostri testimonial giocano nella squadra di Serie B: un do ut des che si manifesta quotidianamente con situazioni virtuose per entrambi.

Attualmente, aprire un padel club ha costi decisamente superiori rispetto a qualche anno fa perché servono strutture più complete: la finanza agevolata è quindi diventata uno strumento ancora più appetibile?
Indubbiamente. Le esigenze sono cambiate, a partire dal fatto che si è capito che il padel è uno sport indoor e quindi si devono affrontare investimenti più significativi. Inoltre, data la maggior concorrenza, occorrono facilities sempre più curate: riscaldamento, spogliatoi, campi con le uscite, tecnologie all’avanguardia. È un business profittevole ma che richiede una pianificazione economica attenta. Quindi, può essere decisivo ottimizzare i fondi propri attingendo a quelli della finanza agevolata.

Qualcuno sostiene che il mercato dei padel club in Italia sia già saturo: è d’accordo?
Per niente, c’è ancora grande spazio di manovra. E poi saturo non vuol dire morto! Quando ci fu il boom di Toyota, il mercato delle auto funzionava, semplicemente avevano trovato un’idea migliore. Le belle iniziative trovano sempre la strada del successo.

A livello di testimonial avete formato un bel gruppo di giocatori: con quali criteri li scegliete?
Per adesso sono degli outsider con l’obiettivo di crescere. Potevamo raggiungere dei top 30 ma abbiamo creduto in un altro tipo di target anche se non scartiamo mai delle opportunità interessanti. Abbiamo giovani promesse come Letizia Manquillo e giocatrici esperte che vogliono scoprire i loro limiti, come Emily Stellato, anche se probabilmente rimarrà sempre la curiosità di vedere quale livello avrebbe potuto raggiungere giocando al fianco di una top player mondiale, perché ha un’intelligenza tattica straordinaria. Comunque, per fare uno step in avanti, hanno tutti bisogno di risorse da investire negli allenamenti e nello staff, come fossero delle aziende. In generale, sono atleti che riflettono la nostra tipologia di clienti, società che hanno l’ambizione di crescere. E poi deve essere un giocatore che parla italiano e giochi i tornei del circuito in Italia perché noi sviluppiamo l’attività nel nostro Paese. Letizia è una piacevole eccezione, vista la giovane età, così come Juani Mieres ha completato il team in maniera perfetta. È una persona di grande spessore e quando si crea un’opportunità, con sportivi e persone di valore come è stato con Carlos, Denis e Aris, cerchiamo di coglierla al volo. Telematica Italia è in una situazione in cui non può dire Siamo questi, perché dobbiamo essere bravi a sviluppare nuove soluzioni con flessibilità e spirito di adattamento.

Quanto si diventa tifosi di giocatori e club?
Dipende da loro, da come si integrano nella squadra. Nei contratti non mettiamo mai particolari obblighi perché condividere la loro esperienza deve avvenire in maniera spontanea. Siamo una community, devi avere piacere di farne parte. Oltre il 50% dei nostri dipendenti vanta una storicità superiore ai dieci anni, quindi per noi è importante che si sentano parte di una famiglia. Telematica Italia non deve essere un semplice logo sulla maglia. Se un giocatore che abbiamo individuato ha questo atteggiamento, mi ha conquistato al ciao, come diceva Tom Cruise.

Fra due anni cosa deve essere successo per essere contento dei risultati di Telematica Italia nel padel?
Vedere che questi non sono frutti ma semi. E ripensando a oggi, rideremo di quanto siamo stati pionieri perché prevedo uno sviluppo importante. Il padel ci accompagnerà nella nostra evoluzione perché nella vita è fondamentale mettersi costantemente in gioco. Con la nostra attività possiamo incidere nella vita delle persone e il padel sarà uno strumento per riuscirci.