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Si è aperto lo sportello per la presentazione delle istanze per accedere al credito d’imposta 2024 sulle spese di consulenza per le quotazioni delle PMI. Il Ministero delle imprese e del made in Italy ha fornito dettagli e istruzioni operative sul proprio sito internet.

NOTA BENE. Per le quotazioni avvenute nell’anno 2024 sarà possibile presentare le domande sino al 31 marzo 2025.

L’agevolazione è stata prorogata fino al 31 dicembre 2024 della conversione in legge del D.L. n. 215/2023 (cd. “Milleproroghe”).

Credito d’imposta per le quotazioni delle PMI: proroghe e modifiche fino al 2024

Il credito d’imposta a sostegno delle PMI che si quotano in borsa è stato istituito dai commi da 89 a 92 dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2017, n. 205 (Legge di bilancio 2018).  

Secondo la norma originaria, le PMI che decidono di quotarsi in un mercato regolamentato o in sistemi multilaterali di negoziazione potevano usufruire di un credito d’imposta pari al 50% delle spese di consulenza sostenute, fino a un massimo di 500.000 euro.

Il bonus ha subito una prima modifica tramite l’articolo 1, comma 46, della Legge 234/2021, che ha ridotto il beneficio massimo da 500.000 euro a 200.000 euro, mantenendo però invariata la percentuale del 50% dei costi sostenuti. Per il 2023, il limite massimo è stato nuovamente portato a 500.000 euro in base a quanto stabilito dall’articolo 1, comma 395, della Legge 197/2022.

L’aggiornamento più recente, effettuato tramite la legge di conversione del DL “Milleproroghe” (D.L. 215/2023), ha esteso il termine del beneficio dal 31 dicembre 2023 al 31 dicembre 2024, senza introdurre altre modifiche significative. Di conseguenza, anche per il 2024, l’agevolazione rimarrà pari al 50% dei costi, fino a un tetto di 500.000 euro.

Inoltre, l’articolo 3, comma 4-bis, del D.L. 215/2023, che modifica l’articolo 1, comma 90, della Legge 205/2017, ha previsto uno stanziamento di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023 e 2024, e di 6 milioni di euro per l’anno 2025.

Da ultimo, da segnalare che il MIMIT in data 27 settembre 2024 ha pubblicato le istruzioni operative per la presentazione delle domande.

Bonus quotazioni PMI, criteri e condizioni

Il bonus quotazione PMI è un’agevolazione fiscale destinata alle piccole e medie imprese che soddisfano i criteri di dimensione definiti dalla raccomandazione 2003/361/CE. Queste PMI devono avere meno di 250 dipendenti e un fatturato annuo che non superi i 50 milioni di euro o un totale di bilancio annuo non superiore a 43 milioni di euro.

L’agevolazione è riservata alle imprese ammesse alla quotazione in un mercato regolamentato o in un sistema multilaterale di negoziazione di uno Stato membro dell’Unione europea o dello Spazio economico europeo, che hanno sostenuto costi di consulenza per tale scopo.

Per essere ammissibili, le PMI devono essere costituite e iscritte al registro delle imprese alla data di presentazione della domanda, operare nei settori ammissibili secondo il regolamento, e non aver superato le soglie previste per il bilancio consolidato di un gruppo, qualora ne facciano parte. Inoltre, non devono aver ricevuto aiuti illegali e non rimborsati dalla Commissione europea, devono essere in regola con la restituzione di somme dovute per precedenti revocazioni e non devono trovarsi in condizioni di difficoltà.

NOTA BENE: Le domande per l’ammissione alla quotazione devono essere presentate successivamente al 1° gennaio 2018 e l’ammissione alla quotazione deve essere deliberata entro il 31 dicembre 2024.

Bonus quotazione PMI, apertura sportello per il 2024

La presentazione delle domande per il credito d’imposta relativo alle quotazioni delle PMI segue una procedura definita e temporizzata. Gli interessati devono inviare, tramite posta elettronica certificata all’indirizzo dgpicpmi.div05@pec.mise.gov.it, una domanda formulata secondo lo schema dell’allegato A al Decreto ministeriale del 23 aprile 2018.

NOTA BENE: Il periodo di apertura dello sportello per l’invio delle istanze inizia il 1° ottobre dell’anno in cui avviene la quotazione e si chiude il 31 marzo dell’anno successivo. Di conseguenza, per le quotazioni realizzate nel 2024, il termine per presentare le domande è fissato dal 1° ottobre 2024 al 31 marzo 2025.

Questo lasso di tempo permette alle PMI di compilare e inoltrare le necessarie documentazioni, inclusi gli elementi identificativi della PMI, l’ammontare dei costi agevolabili, la delibera di ammissione alla quotazione, il credito d’imposta richiesto, e una dichiarazione sostitutiva per la verifica antimafia. Seguirà poi la verifica da parte del Ministero e la comunicazione del riconoscimento o del diniego del credito d’imposta entro 30 giorni dalla chiusura dello sportello.

MIMIT, istruzioni operative del 27 settembre 2024

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha recentemente aggiornato le istruzioni operative per la presentazione delle domande di credito d’imposta per le quotazioni delle PMI. Ogni domanda deve essere accompagnata da documenti specifici, organizzati in quattro cartelle come delineato nelle istruzioni ufficiali del 27 settembre 2024.

Per richiedere il credito d’imposta tramite PEC, come indicato dall’articolo 6 del Decreto Ministeriale del 23 aprile 2018, si deve inviare la domanda in formato PDF firmato digitalmente o in WORD editabile, seguendo lo schema dell’Allegato A del DM.

È necessario allegare quattro distinti file che contengono vari documenti specificati:

Cartella “A”: include una dichiarazione sostitutiva con i dati identificativi dell’impresa, il tipo di impresa (autonoma, associata o collegata), i parametri per il calcolo come il numero di occupati, fatturato attivo e bilancio, e la categoria di impresa (micro, piccola o media). Questi parametri sono definiti nel DM 18 aprile 2005 e nel Regolamento UE 651/2014.

Cartella “B”: include l’ammontare dei costi agevolabili sostenuti nell’anno di riferimento e una attestazione dei costi ammissibili, rilasciata da un revisore legale o un dottore commercialista, che dimostri la conformità dei costi con l’articolo 4 del DM. Questa attestazione deve essere accompagnata da una tabella riepilogativa che dettaglia ciascuna spesa.

Cartella “C”: include la delibera di ammissione alla quotazione o un avviso di avvenuta quotazione, emessi dal gestore del mercato. La sola domanda di ammissione non è sufficiente come prova.

Cartella “D”: include la dichiarazione antimafia dal legale rappresentante dell’impresa e da tutti i membri del consiglio di amministrazione, del collegio sindacale, dell’organo di vigilanza e i procuratori, con copia del documento di identità allegata.

Si deve assicurare che tutte le copie dei documenti siano leggibili, che i documenti di identità siano validi e che le residenze siano aggiornate. Si possono trovare i modelli per le dichiarazioni antimafia sulla pagina web del MIMIT dedicate all’incentivo.

 

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