Carcare – Centrale a biomasse di Cornareto, a Carcare, si andrà ad una seconda gara ad invito. Il primo bando per l’affidamento, per 10 anni rinnovabili, della centrale a cippato è, infatti, andato deserto. Anzi, c’è stato un unico interlocutore giudicato, però, non idoneo. Dato, però, che entro una decina di giorni, se non prima, visto l’abbassamento delle temperature, si dovranno accendere i riscaldamenti, la gestione dell’impianto è stata affidata, temporaneamente, ad una ditta specializzata, «con le stesse regole e prescrizioni su cui si basa la gara per l’affidamento decennale, attente alla qualità e all’ambiente», specificano dal Comune, dove si spiega: «L’impresa sta compiendo tutte le dovute manutenzioni e controlli. Intanto stiamo contattando le varie ditte che andremo ad invitare alla gare che contiamo di espletare entro la fine dell’anno per andare all’affidamento entro febbraio-marzo». La base d’asta sfora i 2 milioni di euro. La centrale, della potenza di 900 kilowatt, e di proprietà del Comune, è stata realizzata anche grazie ad un contributo regionale di 200 mila euro, ed è attiva da circa 14. E’ stata gestita da vari soggetti sino al subentro, dal 2013, della Tierrecubo srl. Tale servizio, scaduto nel 2021, è stato prorogato ma ora deve essere rinnovato.
Spiega, il sindaco Rodolfo Mirri: «Con il teleriscaldamento si raggiungono non solo i nostri plessi scolastici di Materne, Elementari e Medie, ma anche ex Ial, Liceo Calasanzio, compresa la parte dei Padri Scolopi, il Palazzetto dello Sport, l’edificio che ospita la Croce Bianca e la Bocciofila. Siamo, del resto, favorevoli anche a valutare, e sarà uno degli elementi premianti, un ampliamento degli edifici che potrebbero allacciarsi». Il primo, sempre di proprietà del Comune, è la Biblioteca di Villa Barrili, ma non si escludono, tramite apposite convenzioni, ipotesi come la vicina Casa dei Nonni, la Palazzina Asl del Distretto, o la caserma della Polizia stradale. La centrale negli anni passati era stata anche al centro di polemiche da parte dei residenti per fumo ed odori, ma dal Comune assicurano: «I parametri che abbiamo imposto nella gara sono molto garantisti, così come i controlli. Ma soprattutto, paghiamo il calore, quindi è convenienza soprattutto della ditta che ne curerà la gestione che funzioni bene, utilizzando cippato di alta qualità e con tutte le accortezze del caso. Qualche sbuffo di fumo potrebbe verificarsi solo al momento dell’accensione visto che gli elettrofiltri, a fronte del fumo ancora “freddo”, potrebbero dare questo fisiologico problema. Abbiamo già incontrato i residenti e l’attenzione sarà davvero massima. Ed anche il caso di un possibile ampliamento degli edifici allacciati non è detto debba per forza corrispondere un ampliamento della centrale».
Ma la minoranza non ha nascosto i propri dubbi: «Anacronistica la decisione dell’amministrazione di proseguire con l’alimentazione a cippato, pensando ad un affidamento della gestione per 10 anni più altri 10. Molto meglio una conversione a metano, già utilizzato nei momenti critici». —
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