Michele Emmausso. La sintesi di ciò che attualmente è il Foggia dal punto di vista offensivo e realizzativo. Il fantasista partenopeo, con un gol da attaccante di razza, consente al Foggia di evitare un’altra caduta in trasferta. E questo fa sì che il pari strappato al ‘Viviani’ ha il sapore del punto guadagnato. Ma le cose buone finiscono qui. Perché la prestazione dei rossoneri non è stata affatto entusiasmante. Poca qualità, ancor meno idee. A complicare il tutto, gli episodi a sfavore, come il rigore concesso ai padroni di casa – e trasformato da Caturano – per un intervento di De Lucia su D’Auria che era sembrato pulito. La squadra di Capuano è riuscta a trovare il gol a dieci minuti dal termine, con una inzuccata di Emmausso su preciso assist di Salines. Il terzino rossonero è poi uscito dal campo (a cambi già esauriti) per un infortunio muscolare che non promette bene.
PRIMO TEMPO – Manca Ercolani ed ecco che Capuano sorprende ancora. Dentro Silvestro con arretramento di Salines nel trio difensivo. “Ci pensero”, aveva nella conferenza stampa della vigilia. Evidentemente, il verbo era da coniugare al passato. Ci aveva già pensato. In mediana c’è la conferma di Mazzocco dopo l’ottima ripresa con il Taranto. Si resta con il 3-4-2-1 con Zunno ed Emmausso a supporto di Murano. Due terzi dell’attacco rossonero è composto da ex potentini, dato statistico. Nessuna sorpresa in casa Potenza. L’undici di De Giorgio è quello preannunciato, ovvero il 4-3-3 con Schimmenti e D’Auria ai fianchi di bomber Caturano. Non è la partita adatta per i puristi più esigenti. Si gioca poco, con una predilezione per i lanci lunghi e l’aggressione sulle seconde palle. Il Potenza fa subito capire di non voler concedere molto dopo le tanti reti incassate nelle gare precedenti. La squadra di casa cerca di fare molta densità in mezzo e ricorrere ai raddoppi sistematici sugli esterni, per dare poco fiato e ancor meno spazio di manovra a chi come Emmausso e Zunno, avrebbe le maggiori argomentazioni offensive. Ne risente lo spettacolo, a vantaggio dell’agonismo. Così, finisce per spiccare proprio Mazzocco, che finché ne ha è il migliore dei suoi per quantità e tentativi di dare senso alla manovra. In casa Potenza, invece, si cerca di sfruttare la rapidità dei due esterni offensivi, ma anche il Foggia sa coprirsi bene. In una sola occasione la squadra di Capuano si fa sorprendere, ed è quella propizia per andare in gol. D’Auria trova l’inserimento alle spalle della retroguardia, De Lucia esce e sembra toccare prima il pallone. Per l’arbitro è rigore netto, Caturano ringrazia e realizza. A quel punto sembra notte fonda per il Foggia, fino a quel punto incapace di sollecitare seriamente l’ex Alastra. Emmausso trascorre più tempo a sacramentare con i compagni, rei di servirlo poco e male, Murano si nasconde, Zunno non trova spiragli per incidere.
SECONDO TEMPO – Sulla falsariga del derby, Capuano cambia in avvio. Dentro Millico e Danzi, fuori Silvestro e Zunno. Si passa al 4-3-3 che a tratti si trasforma in 4-3-1-2 quando Millico stringe centralmente agendo alle spalle di Murano ed Emmausso. Le mosse tattiche determinano senza dubbio un cambio nella sceneggiatura del match. Perché il Foggia prende in mano la partita, almeno dal punto di vista del possesso, Ma di tiri in porta, manco a parlarne. Felicioli, Tascone e Parodi (out Vezzoni, Mazzocco e Camigliano) sono le altre tre scelte di Capuano per scongiurare la sconfitta, mentre De Giorgio cambia gli esterni offensivi inserendo Rosafio e Rossetti. Succede davvero poco, fino al 34′ quando su una ripartenza il Potenza va a un nonnulla dal raddoppio con Caturano, che arriva con un attimo di ritardo su un diagonale proveniente da sinistra. Classico episodio da sliding doors, perché un minuto dopo il Foggia trova il pareggio: il crosso di Millico dalla sinistra è lungo, ma viene raccolto sul fronte opposto da Tascone, abile a scaricare per il cross di prima di Salines; Emmausso fa prima di Verrengia, che ci mette (si fa per dire) la schiena, correggendo l’inzuccata del 90 rossonero. Alastra è battuto. Non succede più nulla, eccezion fatta per l’infortunio di Salines, che si ferma per un infortunio alla coscia nel tentativo di superare un avversario in velocità, appesantendo il piatto delle notizie negative su una bilancia che resta in equilibrio solo grazie a Emmausso.
Potenza-Foggia 1-1: il tabellino
POTENZA (4-3-3) Alastra; Riggio, Milesi, Verrengia (5’st Sciacca), Burgio; Castorani, Felippe, Erradi (38’st Firenze); Schimmenti (26’st Rosafio), Caturano, D’Auria (26’st Rossetti). A disposizione: Cucchietti, Galiano, Galletta, Ferro, Selleri, Mazzocchi, Vilardi, Novella. Allenatore: De Giorgio.
FOGGIA (3-4-2-1) De Lucia; Salines, Carillo, Camigliano (23’st Parodi); Silvestro (1’st Danzi), Mazzocco (18’st Tascone), Gargiulo, Vezzoni (14’st Felicioli); Zunno (1’st Millico), Emmausso; Murano. A disposizione: Perina, De Simone, Santaniello, Orlando, Sarr, Pazienza. Allenatore: Capuano
Arbitro: Mazzoni di Prato
Assistenti: Tomasi di Schio – Starnini di Viterbo
Quarto ufficiale: Vingo di Pisa
Marcatori: 31’pt rig. Caturano (P), 35’st Emmausso (F)
Ammoniti: Castorani (P), Vezzoni (F), Carillo (F), Caturano (P), Sciacca (F)
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