«Docente di ruolo? Un miraggio» Gazzetta di Modena #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –

CARPI. «Da cinque anni vivo a Carpi e divido la casa con altre due ragazze. In passato avevo iniziato a cercare una situazione per conto mio ma le richieste erano assurde: un deposito iniziale di 4 mensilità e un affitto mensile di 600 euro più le spese, cifre troppo alte in confronto al mio stipendio. Ho fatto quindi la scelta di restare in condivisione pagando un affitto inferiore così da poter mettere da parte qualche risparmio ma facendo dei sacrifici».
Veronica Barbàra è un’insegnante precaria di 32 anni. È siciliana e dopo la laurea triennale a Catania si è trasferita a Bologna dove, nel 2016, ha conseguito la laurea magistrale in lingue straniere. «Dopo alcuni anni di lavori saltuari, soprattutto in scuole private pomeridiane, nel 2020/2021 ho ricevuto il mio primo incarico annuale a Carpi e mi sono trasferita. Ora abito in centro e lavoro in una scuola media, dopo aver cambiato molti istituti. Per fortuna riesco a muovermi a piedi perché avere un’auto sarebbe un’ulteriore spesa. Sto facendo delle scelte di rinuncia per risparmiare. Altrimenti lavorare non avrebbe senso e non riuscirei a pagarmi i corsi di abilitazione e di specializzazione».
In quali tempi pensa che diventerà un’insegnante di ruolo?
«Lo scorso anno mi sono iscritta al concorso ordinario bandito dal Ministero per i docenti, per la Sicilia. Ho già sostenuto le prove per le scuole medie e sosterrò anche quelle per le superiori. Questo concorso è una grande contraddizione perché nell’ipotesi in cui io vincessi il posto, non otterrei direttamente il ruolo e dovrei comunque frequentare il corso di abilitazione che mi costerebbe 2.000/2.500 euro. Ad ogni modo, nonostante un’ottima valutazione ci sarà sicuramente chi ha comprato molti più titoli rispetto a quelli che ho comprato io e sarà avvantaggiato».
In che senso “titoli comprati”?
«Purtroppo il Ministero ha messo in atto un vero e proprio mercato di vendita di titoli vari e certificazioni (C2 di inglese, C2 di spagnolo, ecc…). Di conseguenza chi ha avuto più possibilità economiche negli anni ne ha comprati di più e parte con punteggi più alti in graduatoria. Potrei non farcela perché questo concorso non è per soli esami ma per esami e titoli, quindi vale il voto ma anche i titoli e i servizi svolti negli anni. Per esempio, nel 2022/2023 ho frequentato un master di II° livello con l’Università Ca’ Foscari di Venezia che mi è costato 2.500 euro. Pensavo che questo corso mi avrebbe dato delle agevolazioni nelle graduatorie e dei CFU, invece non mi è stato riconosciuto niente se non un solo punto nelle graduatorie per i supplenti».
Che prospettive ha per il futuro?
«Io voglio fare questo lavoro e sto facendo un investimento. Quest’anno ho scelto di frequentare il corso di specializzazione sull’insegnamento a sostegno. Era una cosa che volevo fare da tanto tempo perché penso che sia un tipo di formazione che dovrebbero fare tutti i docenti, a prescindere dalla materia insegnata. Sto frequentando questo corso in Sicilia perché le Università emiliane bandiscono pochi posti rispetto al Sud e quindi sono entrata lì. Si tratta di un ulteriore investimento che mi porta a pagare 3.700 euro di corso più i viaggi nel fine settimana per la Sicilia».
Cosa si augura?
«Spero che possa arrivare al governo qualcuno che abbia a cuore la scuola, che non sono i corsi di specializzazione o i concorsi fatti male. La scuola sono i ragazzi e le relazioni con loro. A giugno, quando i ragazzi mi chiedono: “Prof, ma lei ci sarà l’anno prossimo?” sono costretta a dire “Non lo so, lo scopriremo solo a settembre!».