L’economia rallenta nelle province di Latina e Frosinone,rilevazioni di “Osserfare” (Camera di Commercio) #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –

LATINA / FROSINONE – L’economia sul territorio del Basso Lazio non sta crescendo come avrebbe dovuto e questo rallentamento è “coerente” con il crescente clima di incertezza che si è andato profilando sia con riferimento alla domanda estera che a quella interna, su cui pesano il calo tendenziale della produzione industriale che prosegue senza soluzione di continuità da febbraio 2023 e la dinamica ancora moderata dei consumi. A dichiararlo è “Osserfare”, l’Osservatorio Economico della Camera di Commercio di Frosinone Latina che lunedì ha reso pubblici i numeri di Movimprese relativi al terzo semestre 2024.

In un quadro in cui tutte le regioni italiane hanno manifestato dinamiche positive, nella relativa graduatoria per tasso di crescita il Lazio si conferma al primo posto (+0,47% il tasso di crescita, a fronte del +0,26% nazionale), seguito a significativa distanza dalla Lombardia (+0,35%) e dalla Campania (+0,31%). Il bilancio nei territori di Frosinone e Latina è positivo per 570 imprese (a fronte delle 366 aggiuntive del terzo trimestre dello scorso anno, +56% in termini tendenziali), frutto di un’ulteriore accelerazione rispetto al recupero di verve già registrato l’estate precedente (+32% la trimestrale 2023). La performance decisamente più vivace è condivisa da entrambe le province, con un’accelerazione tendenziale maggiore nell’area pontina (+0,59%, a fronte del precedente +0,35%), dove alla sostenuta ripresa delle iscrizioni, si associa una dinamica delle cessazioni che non si discosta in misura significativa dagli esiti dell’estate targata 2023.

Diversamente, nel Frusinate contestualmente al maggiore sprint delle nuove aperture (+32%), si registra un ritmo delle cessazioni anch’esso significativamente più marcato (+24%). Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia e presidente della commissione Sviluppo Economico presso l’assemblea della Pisana Enrico Tiero ha definito ”incoraggianti” i dati di Osserfare così come evidenzia come il tessuto imprenditoriale dell’area pontina sia “mostrando segnali di vitalità”. Il saldo tra iscrizioni e cessazioni mostra un positivo +330 e, se il tasso di crescita è maggiore rispetto ad altre province (+0,59%), un altro elemento “rassicurante” è rappresentato dalla ripresa dell’artigianato, che a Latina fa segnare un +12 tra attività nate e chiuse.

“Purtroppo ‘una rondine non fa primavera’ – ha aggiunto Tiero – Queste cifre vanno contestualizzate e soprattutto bisogna tener presente il quadro generale dell’economia locale, molto preoccupante”. Vi sono infatti altri numeri che testimoniano la presenza di criticità importanti sul basso Lazio. L’export è in forte calo: -8,62% a Latina. In provincia di Frosinone si è -13,97%: “C’è la necessità di creare nuove condizioni di sviluppo economico. Ho aperto all’idea di istituire un regime speciale, esteso alle aree in difficoltà già individuate, confinanti con la Zes Unica, avente le stesse agevolazioni previste per le regioni del Mezzogiorno. Solo con la creazione di aree cuscinetto sul modello della vecchia Cassa del Mezzogiorno potremmo impedire – ha aggiunto Tiero – la chiusura di attività e/o la delocalizzazione di molte aziende. Intendo inoltre evidenziare come sia auspicabile prendere in considerazione l’istituzione di aree di interesse strategico nazionale”.

Il decreto 115/2022 riguardante l’istituzione di queste aree per la realizzazione di piani o programmi prevede investimenti pubblici o privati: “Contemporaneamente e non alternativamente, bisogna lavorare per far partire anche le zone logistiche speciali. La zona logistica speciale può rappresentare l’occasione per rilanciare l’economia di territori della nostra regione nei quali si assiste ad una estensione della desertificazione industriale, a una crescita della disoccupazione e all’assenza di investimenti. Occorre con urgenza unire le nostre forze – ha concluso Tiero – per consentire a questi territori di poter accedere a forme di benefici sul piano economico e fiscale, per rendere ancora più competitive le nostre imprese.  A tal proposito auspichiamo che vi sia una grande sinergia attorno a questa battaglia. A partire proprio dall’amministrazione regionale”. 

CERCASI ZONA LOGISTICA SEMPLIFICATA

Intanto il Lazio rischia di rimanere orfano di strumenti normativi incentivanti lo sviluppo. A dirsi preoccupato è il coordinatore provinciale di Latina di Fratelli d’Italia, il Senatore Nicola Calandrini nel momento in cui è stata istituita pochi giorni fa la Zona Logistica Semplificata dell’Emilia-Romagna che è aggiunta a quelle di Genova (2018) e del Veneto (2022). A queste si aggiungerà presto quella della Regione Toscana mentre la ZES Unica per il Mezzogiorno sta cominciando ad attrarre sempre maggiori investimenti. “Il Lazio, in sostanza, rischia di essere a breve circondato da territori resi competitivi dalla presenza di strumenti di accelerazione dello sviluppo in grado di far crescere rapidamente le loro economie. Una spada di Damocle che va assolutamente scongiurata”.

Calandrini assolve su questa problematica la giunta Rocca (“ha ereditato, purtroppo, una situazione confusionaria”) e attacca quella di centro sinistra che con la delibera numero numero 40 dell’8 febbraio 2022 aveva presentato un piano di sviluppo strategico “basato su un calcolo errato dell’estensione della nascente ZLS. Questo errore – osserva Calandrini – ha provocato un’impasse procedurale che deve però essere superata, con una complicata ma necessaria riperimetrazione, di competenza della Regione Lazio, delle aree da ricomprendere nella ZLS”. “La condizione economica dei nostri territori appare infatti sofferente – ha precisato il coordinatore provinciale di FdI – le province di Frosinone e di Latina presentano numeri da Mezzogiorno, senza poter beneficiare della ZES Unica”.

Solo per fare degli esempi, l’export ha fatto registrare una contrazione del -13,97% a Frosinone e del -8,62% a Latina, soprattutto a causa della perdita del primato storico nel settore farmaceutico delle due province, rispettivamente del -9,75 % e del 24,1%, a favore di nuovi ambiti territoriali; il cluster automotive, guidato nel Basso Lazio dallo stabilimento Stellantis di Piedimonte San Germano, è in calo nel 2023 del -25,3%”. “Appare quindi necessario procedere in tempi rapidi alla nuova rielaborazione del Piano di Sviluppo Strategico della ZLS, in modo – ha precisato il Senatore Fdi – da passare dall’erronea estensione di 14.416,26 ettari previsti dalla precedente giunta, alla nuova estensione massima di 5.709 ettari conforme al decreto del presidente del consiglio dei Ministri numero 40/2024. Appare inoltre auspicabile – ha concluso il Senatore Calandrini – sulla base dei dati economici disponibili, l’aumento del perimetro delle aree incluse nella ZLS relative al territorio delle province di Latina e Frosinone, che nell’attuale configurazione contempla soltanto 7 (provincia di Latina) e 5 (provincia di Frosinone) Comuni rispetto ai 17 Comuni del Lazio settentrionale”.