La Reggia di Caserta bella, fascinosa, attrattiva, ma tutt’intorno poco o niente. Perché se la fama del capolavoro vanvitelliano continua a crescere anche oltre i confini nazionali (pure ieri erano tantissimi i visitatori stranieri), la città non riesce a cavalcare l’onda del successo che il museo raccoglie. Dalle piccole alle grandi cose. Comprensibili, dunque, le preoccupazioni degli addetti ai lavori e di chi con il turismo e l’indotto ci vive. Sono ancora tante, infatti, le molte cose da sistemare e far quadrare come ricordato in una lettera indirizzata al sindaco Carlo Marino e alla direttrice della Reggia Tiziana Maffei dal presidente di Confcommercio Lucio Sindaco che ha chiesto la ripresa del dialogo e la convocazione di un tavolo. In attesa di una svolta è la tassa di soggiorno, deliberata ormai da mesi ma ancora non applicata.
Uno “stop and go” che penalizza e impedisce eventuali investimenti: il ricavato è, infatti, destinato al settore dell’accoglienza, ai trasporti, all’organizzazione di eventi e a tutto quanto fa turismo. Con gli introiti del cosiddetto “contributo di soggiorno”, che a Caserta dovrebbe oscillare tra 1,50 e 3 euro a notte a persona, a seconda della categoria dell’albergo o del B&B, «verrà creato – si leggeva in un comunicato diffuso mesi fa dal Comune – un fondo dedicato, utilizzato esclusivamente per attività legate allo sviluppo turistico della città».
All’epoca dell’annuncio furono molti i progetti e le idee: dalla creazione di un brand turistico, di un portale con le informazioni sulle principali attrazioni turistiche della provincia, allo svolgimento di attività di promozione territoriale e di comunicazione a investimenti sull’arredo urbano, alla creazione di un “Pacchetto Caserta”, da presentare alle fiere nazionali e internazionali e ai principali stakeholder del settore. Ora di tutto questo non si parla più. È vero che l’attività amministrativa comunale è stata rallentata dalla nota vicenda giudiziaria ma la ricaduta negativa di ciò non può danneggiare città e cittadini.
Ma dal Comune tranquillizzano. Il neo assessore alle attività produttive, Carmine Lasco, infatti, ha già ribadito che «sull’imposta di soggiorno ci si sta lavorando». La questione sarebbe al palo in quanto «bisogna prevedere un ampliamento delle attività di riscossione per il concessionario prima di poterla attuare». E allora, arriva la rassicurazione (un’altra, dopo le precedenti) che «ormai ci siamo. Forse riusciremo a sismare la questione e a completare le procedure prima di Natale», dice Lasco.
Mentre c’è chi aspetta uno scatto d’orgoglio, un’idea vincente. Come quella, ormai collaudata, del “Lungoreggia liberato”, un progetto che poteva apparire visionario, ma che, invece, ha dimostrato con i fatti e sul campo la sua bontà. Sono bastate le cinque aperture dei Giardini della Flora che, sebbene spalmati da giugno a settembre, hanno indicato la strada con la qualità dell’impegno. “Rosso vanvitelliano” e “Ali della mente” e le tante associazioni cittadine hanno contribuito a realizzare una narrazione, un’immagine e un modello diversi del territorio. È, appunto, il caso della chiusura al traffico di via Gasparri e del tratto di corso Trieste tra Reggia e piazza Dante. «È una modifica, ormai, indispensabile, sennò i turisti neppure lo sanno che pochi metri più in là c’è Caserta», osserva Federico Pagliuca, produttore di mozzarelle e formaggi, con rivendite in via Tanucci e a San Leucio. «Ho investito a San Leucio nella convinzione che i turisti che vanno alla Reggia potessero arrivare anche lì. Invece, da noi non viene neppure il 5 per cento di chi visita il monumento. Eppure anche questo sito borbonico è parte del Bene Unesco. Ma chi glielo dice alle migliaia di visitatori? Come si possono informare? Io avrei voluto aprire anche un punto vendita dalle parti della Reggia: la mozzarella è come un souvenir. Ma non è stato possibile: troppo cari i fitti in quella zona».
Un altro dei problemi che provoca la desertificazione commerciale del centro. E questo senza tirare in ballo il tema parcheggi: nuovamente a rischio l’ex caserma Pollio, neppure si parla più della riapertura del parking di piazza IV Novembre che consentirebbe, peraltro, l’attraversamento della città per arrivare alla Reggia. «Insomma, sembra sempre di dover ricominciare daccapo. Ci si incontra al tavolo del turismo. Nascono gli entusiasmi, la voglia di lavorare e di costruire insieme. E, poi – osserva Giovanni Bo, presidente sezione turismo di Confindustria Caserta – tutto si ferma e si perdono i contatti, la continuità. Quindi, bisogna riconvocare, riprogrammare, riprendere il filo là dove si era lasciato. E il tempo passa senza che si veda una programmazione, un percorso comune e condiviso».
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui