La fiera di Natale di San Gregorio Armeno è un “grande evento” oppure no? La domanda non è retorica perché una decisione su questa sfumatura, non solo lessicale, ha un valore che supera i 30mila euro. Se volete conoscere i dettagli di questa singolare vicenda tutta napoletana leggete le prossime righe, proveremo a chiarirvi tutto.
Partiamo dalla fine per arrivare subito al cuore della vicenda. Nel mettere a punto gli ultimi dettagli sull’allestimento della fiera di San Gregorio Armeno, gli uffici di Palazzo San Giacomo spiegano che, trattandosi di un grande evento, il piano sicurezza è a carico degli organizzatori. È la prima volta che arriva una richiesta del genere, sicché i pastorai, basiti, chiedono chiarimenti. La risposta non prevede appello: per noi è un grande evento e prenderemo decisioni seguendo questa strada.
Nel tentativo di capire quale sarebbe l’impatto economico del piano sicurezza, gli artigiani dei presepi provano a chiedere qualche preventivo: il più abbordabile supera i 30mila euro «un costo insostenibile per noi – tuona Samuele Marigliano che rappresenta i pastorai – se non ci sarà una revisione della decisione, quest’anno Napoli resterà senza fiera di Natale a San Gregorio e qualcuno dovrà spiegare a centinaia di migliaia di turisti il perché».
Arrivano richieste di chiarimenti anche alla Giunta e interviene l’assessore alle attività produttive Teresa Armato che convoca una prima riunione con tutti gli interessati, in cerca di una mediazione. Il fatto è che la decisione proviene dalla parte burocratica dell’amministrazione, quella degli uffici e dei dirigenti; dipendesse dalla parte politica, dalla Giunta comunale, la questione sarebbe rapidamente superata spostando il costo, così come è avvenuto per ogni anno fino ad ora, sulle casse comunali che potrebbero attingere a fonti finanziarie già disponibili.
La burocrazia
La questione, però, è in stallo. Quando c’è di mezzo la burocrazia tutto diventa complesso, se per il percorso burocratico quella fiera è un “grande evento”, non c’è nessuna possibilità di spostare sulle spalle del comune il costo della sicurezza. Ma chi stabilisce le dimensioni di un evento? Come si valuta se è “grande”? Qui la vicenda si perde nei rivoli infiniti delle norme e dei commi, delle regole locali e nazionali, della preoccupazione di ricevere una contestazione formale dalla magistratura ordinaria o da quella contabile: insomma, la decisione è complessa.
Nel frattempo i pastorai, ai quali il Comune offre le casette per ospitare la merce, e un sostanzioso sconto per l’occupazione di suolo, restano in attesa. La Giunta cerca una via d’uscita dall’impasse ma, se tutto si decidesse oggi, la fiera di Natale di San Gregorio Armeno sarebbe annullata. Però, fortunatamente, la decisione non verrà presa oggi: c’è ancora tempo per una mediazione.
Come se non bastasse, sulla fiera c’è anche una presa di posizione delle suore di San Gregorio Armeno le quali chiedono di non vedere il muro del monastero su vico Maffei, aggredito dalle bancarelle. Quegli stalli, però, sono già previsti dal piano di realizzazione della fiera, un’altra questione spinosa da risolvere.
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