Da una parte aiutare gli inquilini con meno possibilità economiche a pagare l’affitto, calmierando i canoni, dall’altra convincere i proprietari di case a metterle sul mercato. Questa, in sintesi, la doppia strategia portata avanti dall’Unione dei Comuni della Valle del Savio che hanno aderito al Piano Casa promosso dalla Regione. 150.000 euro i fondi messi a disposizione che verranno usati per ampliare il più possibile l’offerta di affitti a canone calmierato, vista la penuria di alloggi nel territorio.
C’è soprattutto da affrontare il problema delle case sfitte Solo nel comune di Cesena si calcola che siano circa 3000 gli edifici potenzialmente disponibili, tuttora disabitati.Si punta a convincere i proprietari a mettere a disposizione gli alloggi offrendo un taglio dell’Imu, un fondo per gli interventi di manutenzione e anche un fondo di garanzia in caso di morosità: “Un tema di giustizia sociale, quello dell’abitare, oltre che di proprietà – spiega Gianluigi Chiaro di Proxima – quindi di vedersi poi i propri canoni pagati e le case restituite in ordine e non demolite”
Ci sono poi i contributi a fondo perduto per chi non può permettersi l’affitto, ma non solo. Si punta a creare una rete che metta insieme in maniera efficace domanda e offerta non solo in chiave finanziaria, ma soprattutto in chiave di sviluppo sociale: “Ci saranno tre incontri a Cesena, che saranno ovviamente diretti verso chi può portare risorse, chi può portare alloggi e chi può portare finanza, impresa. Quindi ragionamenti collettivi che però sempre hanno a che fare con l’economia, per diffondere il principio che la casa non può essere solo una finanza pubblica, ma deve essere anche un fattore pubblico, di partecipazione”
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