Cos’è il quoziente familiare, la novità fiscale della Legge di Bilancio 2025 che riduce le tasse per le famiglie con più figli.
La Legge di Bilancio 2025 introduce una significativa novità fiscale per le famiglie italiane: l’adozione del quoziente familiare.
Questo strumento, già collaudato in Francia, prevede un sistema di tassazione basato sulla composizione del nucleo familiare.
Il principio alla base è semplice: chi ha più figli pagherà meno tasse, poiché il reddito della famiglia sarà diviso per un coefficiente proporzionato al numero dei componenti.
Come funziona il quoziente familiare
Il quoziente familiare si differenzia radicalmente dall’attuale sistema di tassazione italiano, come riportato da Money.it, che calcola l’Irpef esclusivamente sul reddito individuale.
Con il nuovo sistema, invece, i redditi di tutti i membri della famiglia vengono sommati e successivamente divisi per un numero di “quote” attribuite a ciascun componente.
Queste quote sono proporzionali al numero di membri del nucleo familiare: genitori, figli e, in alcuni casi, anche altri soggetti a carico. Il risultato è un reddito medio pro-capite, su cui vengono applicate le aliquote fiscali previste dalla legge.
Il meccanismo è vantaggioso soprattutto per le famiglie con più figli. Ad esempio, una famiglia con due figli vedrà il proprio reddito suddiviso in più quote rispetto a una coppia senza figli, riducendo quindi la pressione fiscale complessiva.
Il governo Meloni ha puntato a questo strumento non solo per ridurre il carico fiscale di queste famiglie, ma anche per contrastare il calo demografico che da anni affligge l’Italia.
La differenza con l’Isee
È importante non confondere il quoziente familiare con l’Isee, l’indicatore utilizzato per accedere a diverse prestazioni sociali agevolate.
Sebbene entrambi prendano in considerazione la composizione del nucleo familiare, il secondo include anche il patrimonio immobiliare e mobiliare.
Il primo, invece, si basa esclusivamente sui redditi percepiti dai componenti del nucleo, semplificando così il calcolo e rendendo la tassazione più diretta e mirata.
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La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
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