Gli ospedali di Cuneo e Alessandria con fondi Inail e non con partenariato pubblico-privato. E con un nuovo crono-programma in parallelo: gara per la progettazione a dicembre e assegnazione nel primo trimestre 2025.
Sulla Città della Salute di Novara il percorso resta più complicato: il nuovo termine per la presentazione delle offerte dei privati scade a dicembre (e l’aggiudicazione prevista a metà del prossimo anno) ma con il rischio di ulteriore bando deserto. «Se così fosse, faremo modifiche alla procedura – spiega l’assessore alla Sanità Federico Riboldi –. E, nel caso, valuteremo anche di introdurre una figura terza». Ovvero, un commissario. La Regione rivede fondi e scadenze del piano di edilizia sanitaria, con la promessa di arrivare finalmente a mettere qualche mattone fra gli 11 ospedali di nuova costruzione e le 4 grandi ristrutturazioni previsti in tutto il Piemonte.
«Le risorse sono aumentate e gli ospedali localizzati e coperti da finanziamento», annuncia il presidente Alberto Cirio nel presentare le slide dei progetti. Valgono 4,5 miliardi di euro (ma contando anche i fondi Pnrr), con lo stanziamento Inail salito a oltre 2 miliardi e l’investimento dei privati sceso a 700 milioni.
«Il piano ha un orizzonte da qui al 2030 ed è il più grande in Piemonte dopo la Tav», assicura Riboldi. Per il Parco della Salute di Torino si attende l’inizio lavori per il prossimo anno, per l’ospedale della Pellerina e della To5 la consegna del progetto a Inail è prevista nella seconda metà del 2025, per quello di Ivrea l’aggiudicazione è a inizio 2025 e la consegna del progetto nel 2026.
I lavori Pnrr sono indietro, come recentemente ha rilevato il rapporto Gimbe. Secondo i dati regionali, i cantieri delle 91 case di comunità sono stati avviati nel 45% dei casi, quelli dei 27 ospedali di comunità nel 52%, mentre sono tutti terminati quelli delle centrali operative.
«Sull’edilizia sanitaria prendiamo atto che siamo, ancora una volta, agli annunci e ai buoni auspici. Speriamo che non si debba sempre ripartire “dal via”, come negli ultimi 5 anni», polemizza il segretario Pd Domenico Rossi, che accusa la Regione di «sfacciataggine». «Parla di “sanità che cresce” – aggiunge Rossi – proprio quando abbiamo il record negativo di finanziamento rispetto al Pil». Le mosse di Cirio incassano però un commento parzialmente positivo dal Movimento 5 Stelle: «Finalmente su Alessandria e Cuneo si passa ai fondi pubblici, peccato si sia perso tutto questo tempo. È una scelta giusta ma in grave ritardo», osservano gli esponenti 5 stelle.
Per accompagnare il piano e vigilare sul fiume di denaro che arriverà, il Grattacielo ha istituito un team di quattro super-esperti nel contrasto all’illegalità sugli appalti. Si tratta di Filippo Dispenza, già prefetto, commissario straordinario di Caivano, Franco Frasca, generale di Brigata dei Carabinieri, Giovanni Mainolfi, generale della Guardia di Finanza e dell’ex pm della Procura di Torino Antonio Rinaudo. Si occuperanno di monitorare procedure e interventi, anche siglando protocolli con le prefetture e con i ministeri coinvolti.
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