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Sì dalla Regione al secondo inceneritore: «Si candidino i Comuni o scegliamo noi». Le ipotesi: Asti, Biella o Torino #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –


di
Christian Benna

Lunedì 21 l’Autorità Rifiuti invierà le lettere a Comuni e Consorzi. Sono 250 mila le tonnellate di rifiuti indifferenziati da gestire sul territorio. Un nuovo impianto nel Torinese l’ipotesi più probabile

Inceneritore bis, ora si parte. Con il Piemonte che si mette in moto per provare a sfidare la sindrome Nimby, quelle comunità che vogliono le grandi opere ma «not in my backyard», «non nel mio cortile»

Venerdì l’Autorità Rifiuti del Piemonte, costituita un anno fa e presieduta da Paolo Foietta, ha approvato all’unanimità il piano di ricognizione per trovare un sito adatto alla costruzione di un nuovo termovalorizzatore o in alternativa ampliare Trm di Torino, ad oggi l’unico inceneritore presente sul territorio.




















































Domani partiranno le lettere indirizzate ai Consorzi di area vasta, Province e Comuni, a tutti i soggetti istituzionali interessati tranne il cuneese che spedisce la raccolta indifferenziata soprattutto ai cementifici, per chiedere la disponibilità ad ospitare un impianto che potrebbe valere circa 400 milioni di investimento. 

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Dove potrebbe sorgere

Tra le ipotesi le tre macro-aree del territorio: Piemonte Nord, composto dalle province di Biella, Vercelli e Verbano-Cusio-Ossola; Piemonte Sud, che comprende Asti e Alessandria; Torino e Città Metropolitana. L’Autorità dei Rifiuti passa quindi alla fase esecutiva del Piano Rifiuti della Regione Piemonte approvato nel 2023 che prevede un nuovo impianto per rendere il territorio autosufficiente nella gestione dell’indifferenziata. Entro il 2035 in regione chiuderanno tutte le discariche. L’obiettivo della raccolta differenziata salirà all’85%, ma comunque resteranno 250 mila tonnellate di rifiuti indifferenziati da gestire sul territorio.

Ora tocca ai comuni

«In accordo con la Regione adesso passiamo alla fase operativo nel modo più coinvolgente possibile— spiega il presidente dell’Autorità Paolo Foietta —. Consorzi e Comuni hanno tempo entro il 31 dicembre per candidarsi. Tutti sono chiamati a rispondere anche se negativamente. Qualora nessuno risultasse disponibile saremo costretto a scegliere».

Difficilmente ci sarà la fila di comuni pronti a ospitare il secondo termovalorizzatore del Piemonte, vista l’aria che tira quando si tratta di dare il via libera a questi impianti: dal biogas alle pale eoliche, figurarsi una fabbrica che brucia rifiuti.

Solo pochi mesi fa la Provincia di Biella, acclamata dai comitati locali e da Legambiente, ha detto no al progetto del termovalorizzatore proposto da A2A per «incompatibilità ambientale». Le prospettive economiche, in termini di investimenti e di compensazioni economiche, sembrano passare in secondo piano. Anche se la tariffa riconosciuta a tonnellata potrebbe essere un elemento per convincere i territori.

La Regione tuttavia tira dritto. «Sarebbe auspicabile ricevere più proposte per poter comparare gli impatti economici, sociali e ambientali dei progetti» spiega Foietta.

Torino in pole position

Con ogni probabilità sarà Torino a candidarsi. Puntando sull’aumento delle capacità di Trm, il termovalorizzatore del Gerbido di proprietà all’80% dal Iren Ambiente, al 16,5% dal Comune di Torino e il resto da Comuni e aziende pubbliche del territorio.

L’inceneritore di Torino gestisce circa 578 mila tonnellate di rifiuti termovalorizzati all’anno, 4, 8 milioni di tonnellate in dieci ani, produce 365 mila GwH di energia erogata in rete (pari a 9.900 abitazioni medie riscaldate) e soprattutto, nei giorni del caro energia, si è trasformato in una macchina da soldi per gli azionisti: nel 2023 ha chiuso il bilancio con un Ebitda di 79 milioni e un utile netto di circa 39 milioni. Da questi una cedola da 36 milioni come dividendo. La tariffa riconosciuta per il trattamento dei rifiuti è di circa 120 euro a tonnellata contro le 180 del progetto finanziario dell’inceneritore di Roma.

20 ottobre 2024 ( modifica il 20 ottobre 2024 | 12:02)



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