La Legge di Bilancio 2025 non solo riconferma il bonus mamme per chi ha tre figli, ma porta anche la proroga per le lavoratrici con due figli e un ampliamento della misura alle lavoratrici autonome.
Gli sgravi contributivi alle mamme con due figli, in scadenza a fine anno, sono stati prorogati e vengono estesi anche alle lavoratrici con partita Iva a conferma che l’attenzione dell’esecutivo è concentrata a incentivare la natalità e a favorire la conciliazione dei tempi lavorativi con le esigenze familiari.
Ad annunciare la novità, che non era stata illustrata nella Conferenza Stampa del 16 ottobre, è una nota del Ministero dell’Economia che specifica essere stato previsto uno specifico fondo a copertura della misura che, dal 2025 sarà estesa anche alle lavoratrici autonome.
Per bonus mamme non serviva necessariamente una proroga nella Legge di Bilancio 2025, perché ha durata naturale fino al 31 dicembre 2026 per le mamme con tre figli. La proroga serviva, invece, per le mamme con due figli, visto che il bonus, in questo caso, era previsto in via sperimentale solo fino al 31 dicembre 2024.
Bonus mamma 2025 e il nodo risorse
Per rifinanziare tutte le misure che erano state previste solo per il 2024 la manovra avrebbe richiesto 18 miliardi a cui si dovevano aggiungere interventi nuovi richiesti dalle forze politiche che fanno lievitare le coperture necessarie a 30 miliardi. Come già annunciato, però, la Legge di Bilancio non può essere in deficit e trovare i finanziamenti per tutte le misure è molto difficile.
Per il bonus mamme, però, sono stati stanziati fondi appositi non solo per una riconferma della misura prevista nel 2024, ma anche per una estensione della stessa alle lavoratrici che quest’anno ne sono rimaste escluse.
Bonus mamme, è una priorità?
Gli interventi che si vogliono realizzare con la manovra sono moltissimi e, il bonus mamme in busta paga è una priorità per molte forze politiche.
Anche se il destino del bonus mamme per le lavoratrici con due figli sembrava essere in bilico, la nota del Mef scioglie ogni dubbio.
Il bonus per le mamme che lavorano è nato come uno strumento per incentivare le nascite in Italia, dove la media è di 1,2 bambini per ogni donna. L’ampliamento anche alle lavoratrici autonome dimostra quanto il Governo punti su questa misura per contrastare il calo demografico.
Requisiti per il diritto al bonus mamma 2025
Il bonus mamme spetta indipendentemente dal reddito alle mamme che hanno almeno 3 figli fino al 31 dicembre 2026, o fino al compimento dei 18 anni di età del figlio più piccolo, nel caso avvenga prima della fine del 2026.
Per queste lavoratrici è riconosciuto li sgravio totale dei contributi a loro carico (il 9,19% dell’imponibile contributivo). Non esiste un limite di reddito massimo entro cui la lavoratrice deve restare per avere diritto al beneficio e, pertanto, spetta a tutte le mamme con almeno 3 figli.
Alle mamme con due figli era riconosciuto fino alla fine del 2024 in presenza di almeno due figli di cui il minore non avesse compiuto i 18 anni. La misura è stata prorogata anche per il prossimo anno, presumibilmente con gli stessi requisiti. La novità è che lo sgravio riguarderà anche le lavoratrici autonome a partire dal 1° gennaio 2025.
Importo del bonus mamma in busta paga
L’esonero è riconosciuto nel limite massimo di 3.000 euro l’anno e questa significa che l’importo massimo lordo che potrebbe spettare a ogni mamma lavoratrice è di 250 euro al mese.
Se il rapporto di lavoro è instaurato in corso di mese, la soglia deve essere riproporzionata nella misura di 8,06 euro al giorno (la spettanza mensile suddivisa per 31 giorni).
Da considerare, però, che per le mamme con redditi fino a 35.000 euro il bonus riconosciuto è inferiore, visto che alle stesse spetta il taglio del cuneo fiscale riconosciuto al 7% per redditi fino a 28.000 e al 6% per redditi fino a 35.000 euro.
Il beneficio reale derivante dal bonus mamme, fintanto che sarà in vigore il taglio del cuneo fiscale, è pari al 3,19 per le mamme che hanno reddito da lavoro fino a 28.000 euro e del 2,19% per tutte le altre.
A quanto ammonta il reale aumento in busta paga per le lavoratrici? Abbiamo realizzato una tabella che riporta gli aumenti mensili lordi spettanti (comprensivi anche dell’eventuale taglio al cuneo fiscale):
Importo stipendio | Aumento in busta paga mensile lordo |
---|---|
€ 1.000 | € 91,9 |
€ 1.100 | € 101,09 |
€ 1.200 | € 110,28 |
€ 1.300 | € 119,47 |
€ 1.400 | € 128,66 |
€ 1.500 | € 137,85 |
€ 2.000 | € 182 |
€ 2.500 | € 229,75 |
€ 2.692 | € 247,39 |
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