Quando la redazione di Linkiesta Etc è approdata a Maranello, per la presentazione del nuovo modello Ferrari Roma Spider, siamo stati immediatamente accolti dal suono metallico e roboante dei motori V8, sfreccianti auto color rosso fuoco e operai in tuta da lavoro (anche quelle rosse), che disinvoltamente passeggiavano per le stradine della città.
L’odore del metallo era inebriante, pervadeva le narici e annunciava l’arrivo nella patria della Rossa. Restava fuori, invece, da “Il Cavallino” la trattoria di fronte la scuderia Ferrari, dove Enzo, il leggendario fondatore, era solito pranzare e discutere del futuro della sua azienda. Qui abbiamo assaggiato il menù curato dallo chef stellato Massimo Bottura, per poi – a stomaco pieno – addentrarci all’interno di un’azienda che di fatto è una cittadella. È talmente vasta che per visitarla serve un bus (elettrico).
Una volta entrati, si viene travolti dalla consapevolezza tacita, ma comune, di star vivendo il sogno di grandi e piccini da tutto il mondo, appassionati e non di motori e quattro ruote. Ferrari, infatti, da quasi ottant’anni mantiene alto il suo nome nel settore automobilistico. Questa reputazione viene alimentata ogni giorno grazie al lavoro dei macchinisti e degli ingegneri, che come degli attenti chirurghi, operano su ogni singolo bullone, servendosi di macchinari e robot di ultima generazione. Una sincronizzazione equilibrata tra macchina e uomo che avviene in spazi, anzi “isole” delimitate, alternate ad aree verdi utili per rendere l’ambiente più ecologico e rilassato.
Il tour “nella cittadella” è proseguito attraversando gli edifici progettati da archistar del calibro di Renzo Piano, Massimiliano Fuksas e Jean Nouvel, fino ad arrivare all’e-building di Mario Cucinella, inaugurato quest’anno. Qualcuno degli spazi era ancora in fase di completamento, perché all’interno, come ci ha svelato la guida, a partire dal 2025 Ferrari produrrà i primi modelli elettrici che lancerà sul mercato delle auto sportive.
Poco prima di ripartire abbiamo assistito ai test di un nuovo prototipo di auto sulla pista del circuito di Fiorano, un tracciato di proprietà della Scuderia Ferrari. Dalla pista, ci siamo poi spostati per ammirare l’esposizione delle auto da corsa, guidate dai vincitori del Gran Premio come Niki Lauda, Michael Schumacher, Fernando Alonso e il più recente, Charles Leclerc.
La seconda tappa è stata quella al Museo di Enzo Ferrari (Modena), dove fino al 17 febbraio 2025 sarà aperta la mostra One of a Kind dedicata ai pezzi unici, creati negli anni, per rispondere alle esigenze dei clienti Ferrari. In esposizione, ad esempio, c’è l’auto personalizzata, nel 1948, per l’imprenditore Gianni Agnelli. Si tratta del modello 166mm in giallo e in verde, ossia i colori simbolo della famiglia; poi, si può ammirare il modello del 1967 creato ad hoc per la principessa belga Lilian de Rethy, fino all’auto da corsa 812 Competizione , che come ci ha spiegato Silvia Cavallaro, head of color & trim di Ferrari, è stata la prima vettura ad aver rivoluzionato il processo di progettazione del design.
Il percorso espositivo è culminato con la presentazione del nuovo modello della Ferrari, la Roma Spider, caratterizzato dal tetto rimovibile in tessuto. A contraddistinguerlo? Gli interni della vettura sono frutto della stretta collaborazione tra il team moda e quello lifestyle di Ferrari. Un’unione del know how, tra il mondo del fashion e quello delle quattro ruote, che per la prima volta collabora all’interno di una stessa azienda.
Il colore in oro Mida cangiante, ad esempio, è stato scelto dall’ufficio stile di Ferrari, mentre gli interni sono stati curati dal team che personalizza le auto. I sedili, infatti, sono realizzati con cuciture eseguite manualmente, con un filato ottenuto dal riciclo degli pneumatici. Il pavimento, invece, è in legno di noce. La parte più interessante è il tunnel centrale caratterizzato dall’uso di sabbia riciclata, ottenuta cioè dalle lavorazioni della fonderia di Maranello.
In aggiunta, l’alluminio proveniente dalla fonderia Ferrari è stato utilizzato anche per la creazione di alcuni componenti del motore V8 biturbo, riducendo al minimo il volume degli scarti. «Inoltre, per la prima volta –confida Cavallaro – lo scudetto dell’azienda Ferrari è stato inciso a laser sulla scocca con una tecnica ad alta precisione, la stessa impiegata per realizzare la rosa dei venti e le coordinate di Maranello sul cofano anteriore».
Il portabagagli, poi, è stato rivestito con un tessuto in lana riciclata, con all’interno il set di valigie Ferrari in colore rosso Bologna, la stessa tonalità che insieme all’oro Mida ha ispirato la collezione creata da Montblanc, partner di Ferrari, che per l’occasione ha reinterpretato la storica penna Meisterstück e un diario di bordo.
La nuova Ferrari Roma Spider è il frutto della ricerca e delle lavorazioni offerte dal dipartimento “Tailor Made”, il programma dedicato a chi desidera personalizzare ogni elemento della propria Ferrari. Un team di esperti e un personal designer, infatti, interpretano i desideri del cliente, nel rispetto degli standard estetici di Ferrari, ma «se non dovesse essere disponibile un colore richiesto, ne sviluppiamo uno ad hoc soltanto per il cliente» spiega Cavallaro. Insomma, una customer experience che rende l’acquirente protagonista a trecentosessanta gradi dell’esperienza di personalizzazione.
L’intero tour nell’universo Ferrari si può riassumere con le parole di Cecilia Nati, brand communication manager del Cavallino Rampante, che ci ha confidato «Qui (a Maranello, ndr) i lavoratori si fermano al bar, dopo lavoro, con indosso ancora la tuta rossa, perché sono fieri di far parte di questa realtà; quando ho fatto caso a questa scena, ho capito che il senso di appartenenza e il sentimento che ti lega a questa azienda sono unici, e non potresti mai ritrovarli altrove. Questo si riflette poi nel lavoro finale».
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