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A fine 2023 gli attivi totali sono saliti a quota 114,1 miliardi, pari al 5,4% del Pil. Quasi il 40% è impiegato in obbligazioni, soprattutto titoli di Stato. All’azionario circa il 20%, segue l’immobiliare
Alla fine dello scorso dicembre, gli attivi delle casse di previdenza italiane hanno toccato quota 114,1 miliardi di euro, pari al 5,4% del Pil nazionale. Di questi, oltre un terzo, circa 44 miliardi, è investito nel nostro Paese, con una preferenza per i titoli di Stato, ma anche per azioni, obbligazioni corporate e immobiliare. È quanto emerge dal rapporto “Gli investimenti: dimensioni e composizione – anno 2023” della Covip, presentato in Senato dalla presidente facente funzione Francesca Balzani.
Attivi in costante crescita
Il documento evidenzia una crescita delle risorse del 9,9% rispetto al 2022 e di 48,4 miliardi nell’ultimo decennio, pari in media al 5,7% su base annua. A far da traino sono stati in particolare i saldi previdenziali per contributi incassati e prestazioni erogate e la redditività degli investimenti. Lo scorso anno il flusso complessivo dei contributi al netto delle prestazioni si è infatti attestato a 3,7 miliardi di euro, tornando in linea a quelli registrati negli anni pre-pandemia. Quanto alla redditività degli investimenti, questa è stata del 7,1%, grazie all’andamento favorevole dei mercati finanziari, a fronte del 2,8% medio messo a segno negli ultimi dieci anni.
In obbligazioni quasi il 40% dell’attivo
Guardando alla composizione dell’attivo, emerge che a far la parte del leone sono le quote di Organismi di investimento collettivo del risparmio, cui vanno 60,1 miliardi di euro, pari al 52,7% del totale. Di questi, 33,1 miliardi riguardano Organismi di investimento collettivo in valori mobiliari (Oicvm) e 27 miliardi altri Oicr (15,6 miliardi sono quote di fondi immobiliari). Tra le altre componenti principali spiccano poi i titoli di debito, che pesano per 24,2 miliardi, di cui 19,2 miliardi di titoli di Stato, mentre i titoli di capitale sono pari a 9,6 miliardi.
Nel complesso, aggregando anche bond e azioni sottostanti gli Oicvm detenuti, gli investimenti obbligazionari, pari a 43,2 miliardi, rappresentano il 37,9% dell’attivo e risultano in aumento dell’1,8% rispetto al 2022. In prevalenza si tratta di titoli di Stato allocati nell’Area euro, mentre per quanto riguarda i corporate bond risultano preferiti quelli del settore finanziario. Sul fronte dell’equity, gli investimenti ammontano a 21,6 miliardi e costituiscono il 18,9% dell’attivo, con una crescita del 17,4% rispetto a dodici mesi prima. Per la maggior parte sono allocati nell’Area dell’euro e negli Stati Uniti e fanno riferimento al settore finanziario. Infine, gli investimenti immobiliari, pari a 18,8 miliardi, mostrano una flessione dell’1,3% rispetto all’anno precedente e riguardano soprattutto l’Italia.
Naturalmente, sottolinea la Covip, esiste un’ampia eterogeneità tra le varie casse di previdenza nella composizione del portafoglio. In particolare, il campo di variazione delle quote detenute è elevato per i titoli di Stato (0-74%, la metà dei casi tra il 10 e il 25%) e per gli Oicvm (0-76%, la metà dei casi tra il 28 e il 47%). Anche l’incidenza percentuale degli investimenti immobiliari mostra una dispersione elevata, soprattutto per effetto dei vincoli che sussistevano all’impiego dei fondi disponibili per le casse di meno recente istituzione.
Gli investimenti nell’economia italiana
Gli investimenti domestici, pari a 44 miliardi, rappresentano il 38,6% delle attività e mettono a segno una crescita del 3% rispetto al 2022. Si confermano predominanti l’immobiliare, con 17,1 miliardi pari al 15% delle attività totali, e i titoli di Stato, con 13,8 miliardi (12,1%). In particolare, per questi ultimi, cresciuti di 3,2 punti percentuali, si sono registrati acquisti netti nel corso del 2023 per 3,8 miliardi. Le casse sono poi risultate anche acquirenti netti di azioni e obbligazioni italiane per 680 milioni complessivi. E il totale a fine 2023 degli investimenti in titoli di imprese italiane è salito a 8,4 miliardi, pari al 7,4% dell’attivo totale. Di questi, 7,5 miliardi sono azioni (1,95 miliardi rappresentativi di quote del capitale della Banca d’Italia) e 900 milioni obbligazioni. Queste ultime fanno capo soprattutto al settore finanziario, con oltre il 50% del totale.
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