L’assessora alla Mobilità: «I nostri tecnici hanno fatto una ricognizione completa dei cantieri, quelli di via Riva Reno, della stazione di Borgo e di via Saffi hanno avuto qualche problema ma senza danni particolari»
In via Andrea Costa e in viale Togliatti è ripresa da ieri, 22 ottobre, la circolazione, mentre per via Sabotino, che nasconde il delicato punto in cui il torrente Ravone passa sopra al canale di Reno, sono ancora in corso i monitoraggi e quindi ci vorranno ancora giorni, anche per evitare sorprese (il caso via Saffi insegna). Non sarà riaperto neppure oggi il viale Sabena, ai Prati di Caprara, dove sono ancora in azione le idrovore per liberare il sottopasso. Compatibilmente al quadro della circolazione cittadina riprendono anche i cantieri del tram, fermi da sabato, anche loro oggetto di controlli.
«Evento eccezionale»
A fare il punto è l’assessora alla Mobilità Valentina Orioli, che invita i cittadini a tenere a mente la portata eccezionale dell’evento che ha colpito tra sabato e domenica la città di Bologna e l’intera area metropolitana. «C’è stata una quantità di precipitazioni, superiori a quelle del maggio 2023, concentrate in poche ore — spiega —, un evento eccezionale anche se dobbiamo cominciare a convivere con questa eccezionalità». I canali artificiali sono normalmente chiusi, pronti a ricevere dai corsi d’acqua naturali l’acqua in eccesso, ma la mole così alta e l’accumulo in così poco tempo ha mandato in crisi il sistema, un sistema che come ha già detto il sindaco Matteo Lepore andrà studiato «per mettere in campo un piano», precisa Orioli.
I cantieri del tram
I cantieri del tram subiranno quindi un inevitabile rallentamento, «i nostri tecnici hanno fatto una ricognizione completa dei cantieri, quelli di via Riva Reno, della stazione di Borgo e di via Saffi hanno avuto qualche problema ma senza danni particolari, quindi appena possibile i lavori riprendono», assicura l’assessora. Sui lavori del tram Orioli replica a Luca Vianelli, il commercialista colpito dal Ravone prima nel negozio di sua proprietà in via Saffi nel maggio 2023 e ora nello studio in via Andrea Costa, secondo cui «sarebbe stato meglio spendere i 4 miliardi del tram per questo» cioè per riprogettare l’ingegneria sotterranea dei canali di Bologna come annunciato dal sindaco. «Il costo della linea rossa è di 500 milioni e quello per la linea verde è di 120 milioni più 50 di costi extra già riconosciuti, quindi una cifra ben lontano dai 4 miliardi — spiega Orioli —, e poi sono soldi che ci sono stati assegnati dal ministero per una missione del Pnrr». Il cantiere del tram in via Riva Reno è stato anche additato da alcuni cittadini, e non solo, di aver prodotto una mole di detriti che ha poi intasato lo sgrigliatore sul canale di Reno provocando la fuoriuscita dell’acqua. «I detriti non erano affatto quelli del cantiere quanto quelli portati dai corsi d’acqua gonfi in arrivo dalla collina — sottolinea Orioli —, da questa vicenda sappiamo che dobbiamo mettere maggiore attenzione in ogni aspetto della rete idrica, ma non scordiamoci che si è trattata di un’alluvione».
Le altre strade comunali
Tornando alle strade comunali restano ancora chiuse per frane via di Sesto, Meloncello al civico 9 e via del Poggio, per allagamenti oltre Sabotino e Sabena le vie Golfreda, sottopasso via Secondo Campini, che sarà riaperta dopo il lavaggio della strada, Paolo Fortunati, chiuso anche il ponte di via Rigosa. Nel territoriale metropolitano sono ancora sei le strade chiuse in tutto (come Val di Zena) o in parte e oltre una decina quelle con importanti limitazioni.
La rimozione di fango e detriti
Intanto si continua a lavorare senza sosta alla rimozione del fango e dei detriti, con un occhio alle previsioni meteo che annunciano il ritorno di deboli piogge da oggi. Sono all’opera 700 persone, tra tecnici del Comune, Protezione civile, partecipate e ditte incaricate della manutenzione. Hera ha attivato la raccolta straordinaria dei rifiuti casa per casa mentre sono in azione una ventina di autospurghi tra città e metropoli.
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