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‘Innovazione, digitalizzazione e AI, il futuro della valorizzazione del patrimonio culturale’ – Veneto #finsubito prestito immediato


PressRelease – Responsabilità editoriale di
CONSIGLIO REGIONALE VENETO


(Arv) Venezia 24 ott. 2024 - Oggi, a palazzo Ferro Fini, è stato ospitato il convegno ‘Innovazione, digitalizzazione e AI, il futuro della valorizzazione del patrimonio culturale”, promosso da Adsi Veneto, l’Associazione delle Dimore Storiche Italiane. Sono state portate diverse esperienze di utilizzo delle nuove tecnologie per valorizzare al meglio il patrimonio storico, artistico e culturale, rendendolo più fruibile e attrattivo, in particolare per le nuove generazioni, cercando al contempo di contrastare l’overtourism.
Il Presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, impossibilitato a presenziare al convegno, ha lasciato un contributo scritto nel quale ha sottolineato che “la valorizzazione delle Ville Venete e delle Dimore Storiche può avvenire attraverso diverse strategie mirate a preservare il patrimonio storico e culturale, presentandosi al pubblico in modi comunque innovativi, come dimostrano del resto i grandi musei internazionali. Da un lato, è infatti fondamentale promuovere iniziative di recupero e restauro che rispettino le caratteristiche architettoniche originali, utilizzando tecniche moderne che garantiscano la durabilità delle strutture. Ecco che allora sono necessarie sinergie e collaborazioni con enti pubblici e privati al fine di facilitare investimenti dedicati alla conservazione, mentre la creazione di consorzi tra le diverse Ville per eventi e attività culturali può attrarre un pubblico più ampio. Dall’altro lato, l’utilizzo delle tecnologie digitali oggi offre opportunità uniche per l’esperienza del visitatore. Tour virtuali, app informative e contenuti multimediali possono arricchire la visita, consentendo di scoprire storie e aneddoti legati alle Ville e ai loro proprietari nel corso dei secoli. Inoltre, strategie di marketing turistico che pongano l’accento sulla storia, sull’arte e sulla bellezza del paesaggio circostante possono puntare a un turismo sostenibile, evitando l’overtourism e garantendo che la valorizzazione avvenga in armonia con il territorio, magari con quella rete di piste ciclabili che vanno imponendosi in questi ultimi anni. Infine, la formazione di partnership con istituzioni accademiche e di ricerca può contribuire a produrre materiale di studio che accresca ulteriormente consapevolezza e interesse, anche da parte di un pubblico non specialista ma comunque curioso e attento. Esiste una domanda di divulgazione culturale e scientifica attorno al modello iconico della Villa cui siamo chiamati a dare risposte, lavorando insieme”.
Anche il Presidente della Prima commissione consiliare, Luciano Sandonà (Lega- LV), ha affidato a una nota il proprio pensiero: “La civiltà delle Ville è un patrimonio inestimabile, che dal nostro passato ha molto da dire al nostro presente e al futuro – ha evidenziato Sandonà – Se crediamo nel turismo culturale, che per caratteristiche e motivazioni è di per sé sostenibile e rispettoso dei luoghi, dobbiamo incentivare il circuito delle Ville Venete. Un circuito che ci permette di valorizzare il territorio, l’enogastronomia locale, l’artigianato e le nostre botteghe, un circuito di qualità per un ospite di qualità, che cerca l’emozione dell’arte lontano dal sovraffollamento del turismo di massa. Le Ville sono dei Capolavori e grazie alle nuove tecnologie possono diventare degli spazi di divulgazione culturale innovativi, in grado di rivolgersi a pubblici differenziati ma desiderosi di vivere esperienze immersive in contesti storici unici. Obiettivi e opportunità non mancano e per questo io credo che le amministrazioni pubbliche debbano individuare un rapporto sinergico con i proprietari di ville e le loro associazioni: tutti abbiamo da guadagnare da una sinergia che potrebbe moltiplicare gli sforzi e diventare volano di un nuovo modello turistico e culturale, contribuendo a preservare e tutelare un patrimonio di arte, cultura e storia unico al mondo”.
La consigliera regionale Roberta Vianello (Lega- LV), ha portato i saluti “del presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, e del presidente della Prima commissione consiliare, Luciano Sandonà (Lega-LV), il quale ha fortemente voluto organizzare questo convegno per favorire una sinergia tra pubblico e privato al fine di valorizzare ancora di più le Ville Venete, che rappresentano il nostro patrimonio storico, culturale e artistico dal valore inestimabile che va assolutamente tutelato e preservato. Anche per dare impulso al turismo, dato che le nostre Dimore Storiche sono molto attrattive: proprio le nuove tecnologie, la digitalizzazione, possono essere preziosi strumenti in tal senso. L’innovazione potrà rendere la nostra eredità culturale più accessibile, perché la storia non deve limitarsi a essere un retaggio del passato ma diventare un elemento vitale e dinamico del presente. Ma non dobbiamo dimenticare che la digitalizzazione e l’Intelligenza Artificiale devono affiancare e non sostituire la componente umana, fatta di passione, sensibilità e conoscenze uniche e insostituibili”.
L’assessore regionale alla Cultura, Cristiano Corazzari, ha sottolineato come “il tema oggetto di questo convegno è di grande attualità, soprattutto nell’ottica dei profondi cambiamenti che le moderne tecnologie determinano in seno alla nostra società e anche nelle vite di ciascuno di noi. Credo che sia importante cogliere le opportunità che questi cambiamenti offrono: proprio l’Intelligenza Artificiale e la digitalizzazione possono essere di grande aiuto per formulare strategie di sistema efficaci per valorizzare e preservare il nostro patrimonio culturale, storico e artistico, coinvolgendo le istituzioni pubbliche a fianco dei privati e delle associazioni di privati. Sono infatti consapevole della grande complessità insita nella gestione e conservazione delle Dimore Storiche, che rende indispensabile fare appunto sistema tra pubblico e privato. La Regione del Veneto ritiene assolutamente strategico nei prossimi anni investire ancora di più nel processo di digitalizzazione del settore Cultura e del turismo culturale, per rendere le nostre risorse sempre più attrattive e accessibili a tutti. Negli ultimi anni abbiamo comunque già fatto cose interessanti: penso ai 6 milioni di euro dal PNRR per la digitalizzazione dei beni culturali. Sottolineo anche il grande dinamismo presente in Veneto nell’ambito delle imprese creative e digitali, capaci di aggiudicarsi il 10% dei bandi nell’ambito di una linea di finanziamento nazionale”.
Giulio Gidoni, presidente dell’associazione Dimore Storiche del Veneto, ha ricordato che “l’ADSI è nata nel 1977 con l’intento di valorizzare il patrimonio culturale privato, che è sottoposto a vincoli che obbligano a una manutenzione continua trattandosi comunque di immobili di interesse pubblico. Proprio le nuove tecnologie possono consentire una fruizione più consapevole dei nostri beni storici e l’innovazione, la digitalizzazione e l’Intelligenza Artificiale in futuro saranno strumenti preziosi per valorizzare il patrimonio culturale veneto. Una valorizzazione che passa anche attraverso la riscoperta dei piccoli borghi”.
Amerigo Restucci, presidente dell’Istituto Regionale Ville Venete, ha posto l’accento sul fatto che “i proprietari delle Ville Venete, sia quelli storici che quelli che sono subentrati, devono saper dare vita all’interno dei loro immobili ad attività culturali, di intrattenimento e di promozione capaci di stimolare interesse e curiosità. Il convegno odierno può aiutare a far conoscere di più le Ville Venete e le attività che vengono ospitate al loro interno, nonché le interazioni che legano tra loro le Ville. Questo in sinergia con le attività culturali promosse dalla Regione del Veneto: proprio questa sinergia tra pubblico e privato può far sì che le Ville Venete diventino un volano sempre più forte per lo sviluppo turistico della Regione, attraendo con le loro bellezze tanti visitatori”.
“Le Ville sono testimoni culturali dell’identità del Veneto – ha aggiunto Restucci – Non a caso, nel nuovo Piano Paesaggistico che il Veneto sta elaborando ci sarà una norma che salvaguardia le Ville e il loro contesto. Perché ricordo che, quando Andrea Palladio iniziò a costruire le prime Ville, non le pensò semplicemente come luoghi di ozio e di svago per la nobiltà, ma vi introdusse nuove colture, che vennero prodotte e conservate nelle Barchesse, ancora oggi preziosi testimoni della nostra storia”.
L’avvocato Aldo Rozzi Marin, Amministratore Delegato di ‘Veneto Edifici Monumentali’, ha evidenziato che “è stato costruito un ponte virtuoso tra i proprietari delle Dimore Storiche e la Regione del Veneto per valorizzare al meglio il nostro patrimonio storico e culturale. Le nuove tecnologie sono funzionali alla crescita dei territori, in quanto aumentano la fruibilità dei nostri beni storici garantendo la sostenibilità economica”.

Tra gli interventi che si sono succeduti, Paolo Giulini, Founding partner di Culture Edition, Board Member di UBI Fondazione CAB e co-founder di Musement, ha sottolineato che “l’innovazione può aiutare a riscoprire zone che non sono meta del turismo di massa, contrastando così l’overtourism. Ma è indispensabile dare vita a un Asset tra pubblico e privato”.

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