La normativa vigente offre diversi benefici e agevolazioni che vengono riconosciuti ai lavoratori disabili. Ci sono vantaggi sulle pensioni e sulle possibili uscite anticipate per il pensionamento, così come agevolazioni sul lavoro, che non sono meno importanti dei precedenti. I bonus per i disabili, sia con la legge 104 sia senza, sono davvero numerosi. Tra questi, ci sono bonus economici, agevolazioni lavorative sulla pensione e sulla tassazione. Ecco queste agevolazioni una per una, in modo da avere un quadro più chiaro.
Bonus disabili, ecco come sfruttare le agevolazioni per invalidi con legge 104, l’elenco
Il disabile a cui, dopo visita medica, viene riconosciuto un determinato grado di invalidità con i benefici della legge 104, ha diritto ad alcune agevolazioni sul lavoro. E in alcuni casi sono agevolazioni che spettano pure al suo eventuale caregiver, cioè a chi lo assiste. Per un lavoratore che sia egli stesso invalido con legge 104, o che abbia un parente invalido con legge 104, ci sono i famosi 3 giorni di permesso retribuito mensile.
In parole povere, sia l’invalido direttamente che il caregiver hanno diritto ad assentarsi dal lavoro, dopo aver trovato un’intesa preventiva con il datore di lavoro, per tre giorni al mese, godendo di una retribuzione piena, come se fossero al lavoro. Per il caregiver, sempre per via dell’assistenza che offre al disabile, c’è anche dell’altro.
Infatti, può godere anche di un congedo di ben due anni. Si può assentare per due anni dal lavoro, con questo congedo straordinario retribuito. Un altro vantaggio sul lavoro è l’esonero da eventuali turni di notte a cui il lavoratore può essere assoggettato. Per gli invalidi, quindi, non c’è lavoro notturno.
Con un grado di invalidità del 60%, per esempio, sempre nel novero delle agevolazioni sul lavoro, c’è il collocamento mirato. Infine, un invalido non può essere trasferito da una sede aziendale all’altra, se non vuole.
Un vincolo che può essere aggirato dal datore di lavoro solo nel caso in cui dimostri che il trasferimento è strettamente necessario.
La pensione prima per i disabili e per i caregiver, ecco le soluzioni
L’invalido può andare in pensione prima in diversi modi e con diverse misure previste dall’INPS. Infatti, ci sono delle misure destinate a chi è invalido o ai caregiver, ma solo se il disabile ha almeno il 74% di invalidità. E sono agevolazioni per disabili molto importanti.
C’è l’Ape sociale con 63 anni e 5 mesi di età, misura per la quale servono almeno 30 anni di contributi. Sempre con il 74% di invalidità c’è anche la Quota 41. Ma è necessario, oltre ad avere i 41 anni di versamenti completati, anche avere un anno di contribuzione versato prima dei 19 anni di età, perché la misura si chiama Quota 41 per i precoci. E si può uscire senza alcun limite di età.
Anche l’Opzione Donna è una misura destinata a lavoratrici con almeno il 74% di disabilità, ma servono 35 anni di contributi versati. Per andare in pensione bisogna raggiungere entro il 31 dicembre dell’anno precedente, oltre ai 35 anni di versamenti, anche i 61 anni di età, ma solo per le invalide senza figli. Perché invece possono andare in pensione a 60 anni se hanno avuto un figlio e a 59 anni se hanno avuto almeno due figli.
Inoltre, non serve l’invalidità civile ma quella pensionabile, e non serve il 74%, ma l’80% per la pensione di vecchiaia con invalidità specifica. Questa misura è un altro concreto vantaggio di uscita anticipata per gli invalidi, e consente di lasciare il lavoro già a 56 anni di età per le donne o 61 anni di età per gli uomini, con appena 20 anni di versamenti.
Le indennità economiche per i disabili, eccone alcune
Se da un lato ci sono misure che consentono di andare in pensione prima, dall’altro lato l’INPS offre delle indennità economiche ai lavoratori disabili.
Per esempio, con una invalidità tra il 74% e il 99% c’è la possibilità di prendere la pensione di invalidità da 333,33 euro al mese. Con una invalidità al 100%, invece, si può percepire la pensione di invalidità totale con importi variabili tra 333,33 euro e 704 euro in base al reddito del diretto interessato ed eventualmente del suo coniuge.
Chi, oltre alla riduzione della capacità lavorativa al 100%, è riconosciuto come disabile grave a tal punto da non poter svolgere le consuete attività della vita di tutti i giorni, ha diritto anche all’indennità di accompagnamento, un’altra importante agevolazione per disabili, che per il 2024 è pari a circa 525 euro al mese. Una prestazione che riguarda quindi soggetti davvero in gravi condizioni, che non possono svolgere le comuni attività della vita come la deambulazione, senza l’assistenza di un soggetto terzo.
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