Una borsa per l’archeoturismo e sempre più “glocal”: questa la missione della ventiquattresima edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico (Bmta) che si è aperta a Paestum all’insegna della cooperazione internazionale come ha avuto modo di sottolineare il suo fondatore Ugo Picarelli: «Dopo oltre 25 anni, la borsa archeologica del turismo è diventata un appuntamento unico al mondo. Sottolineo il suo carattere di una borsa glocal perché partendo dai territori guarda al mondo. Continua infatti a salire la presenza dei Paesi esteri, abbiamo la Cina e il Guatemala, Cipro, il sito archeologico della Catalogna, l’Estonia, veramente una presenza straordinaria arricchita da 110 conferenze con 600 relatori».
«La missione glocal della Bmta è quella di partire dai territori ed estendersi in un contesto internazionale: ad esempio fare in modo che le stazioni dei treni regionali possano fungere da hub di offerta dei servizi turistici – commenta Picarelli – In modo che un ospite che soggiorna a Napoli può avere l’opportunità di spostarsi fino a 50 o 100 km grazie a un treno regionale che lo può far arrivare a Palinuro, ad Ascea e può trovare in stazione una navetta che lo conduce alla Certosa di Padula piuttosto che alle Grotte di Castelcivita o all’area archeologica di Velia. Possiamo creare dei percorsi turistici virtuosi e alternativi che contribuiscono a risolvere anche il problema dell’overtourism, spingendo flussi di ospiti verso l’entroterra, alla scoperta dei territori».
Ma la Bmta è un riferimento ben preciso anche per il turismo organizzato specializzato nel segmento culturale visto come macroscenario, un appuntamento importante per archeologi e operatori turistici e culturali non solo dei Paesi del Mediterraneo, ma di altri Paesi del mondo, anche che si incontrano per discutere di fruizione, gestione, valorizzazione del patrimonio archeologico e di turismo culturale. Non a caso tra i momenti clou della borsa il workshop con i buyer esteri e nazionali, l’incontro B2B tra la domanda europea selezionata dall’Enit con 20 buyer provenienti da Austria, Francia, Germania, Paesi Bassi, Regno Unito, Spagna, Svizzera e quattro tour operator specialisti italiani, tra cui Kel 12 e l’offerta del turismo culturale.
Forte anche la presenza di tutte le regioni italiane: «Dalla Val d’Aosta alla Sicilia quest’anno – sottolinea Picarelli – le abbiamo tutte, poi Roma Capitale che si prepara al Giubileo, il ministero della Cultura con uno stand di 500 metri quadri e il ministero del Turismo con la presenza della segretaria generale del Mitur, Barbara Casagrande».
E tra le new entry della Bmta, la partecipazione per la prima volta del Parlamento Europeo Ufficio per l’Italia, la Commissione europea Rappresentanza Italiana e l’Istituto per il Credito Sportivo e Culturale.
Particolarmente affollata l’area ArcheoVirtual, ovvero la sezione multimediale della Bmta sulle applicazioni digitali e sui progetti di archeologia virtuale in collaborazione con il Digital Heritage Innovation Laboratory, Istituto delle Scienze del Patrimonio Culturale del Consiglio Nazionale delle Ricerche.
ArcheoVirtual vuole essere una finestra sulla disciplina che si occupa di studiare, interpretare, comprendere e comunicare il patrimonio archeologico e il suo contesto attraverso un processo di acquisizione dei dati, ricostruzione, verifica continua e ogni anno, dal 2006, si articola nella Mostra e anche nel Workshop tematico, che affianca la rassegna dei progetti esposti.
In considerazione della grande attenzione che il Pnrr ha riservato con un investimento di 300 milioni di euro per il nostro patrimonio culturale nel segno dell’inclusività per la rimozione delle barriere fisiche e cognitive in musei, biblioteche e archivi italiani, ArcheoVirtual dal titolo DiversaMente col quale si è voluto mettere in contatto i diversi tipi di pubblico e i loro universi esperienziali per una fruizione del patrimonio modellata sulle esigenze e aspettative di ciascuno attraverso l’uso sapiente delle tecnologie.
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