CORIGLIANO-ROSSANO (Cs) – «Baker Hughes, l’incarico legale per proporre il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica è stato conferito solo e direttamente dal Sindaco, senza alcuna preventiva deliberazione da parte della Giunta Municipale. Né, a distanza ormai di sei mesi, ammesso che ciò sia possibile in deroga ad un’espressa previsione statutaria, tale decisione è stata mai ratificata».
E’ quanto denuncia la consigliere comunale e regionale Pasqualina Straface
«È documentato – chiarisce Straface – nella risposta degli uffici comunali alla espressa richiesta di accesso agli atti avanzata dal Gruppo Consiliare di Opposizione. Siamo – aggiunge – di fonte alla conferma, qualora ve ne fosse mai stato bisogno, del comportamento totalmente irrispettoso del Primo Cittadino, in violazione delle regole ed intento ad usare uno strumento di legittima difesa giudiziaria, come mera forma indebita di pressione e dissuasione. Stasi – continua – ha preso soltanto di mira altre istituzioni dello Stato ed ha finito per colpire anzitutto la multinazionale statunitense, determinandone il ritiro e facendo perdere l’investimento di oltre 60 milioni ed un piano occupazionale tra diretti ed indotto di circa 1000 unità stimate. Ecco chi è e come dovrà essere ricordato – scandisce – questo Sindaco e la sua maggioranza».
Il quadro, insomma, 1si fa sempre più chiaro: emerge la mancanza della indispensabile condivisione e coesione politiche. Dopo la spaccatura registrata nell’ultimo Consiglio Comunale nel quale si sarebbe dovuto auspicare e raggiugere l’unanimità, oggi scopriamo che manca persino la copertura politica della maggioranza che guida la Città attraverso la Giunta. È, questa, la conferma più eloquente – insiste – della conduzione isolata della vicenda da parte del Sindaco, che ha tenuto nascosto fondamentali passaggi persino ad organi politici dello stesso Comune, oltre che alla Città intera, assumendosi pertanto una gravissima responsabilità con grande arroganza del potere».
Non solo. «I mancati passaggi procedurali posti a garanzia della trasparenza, lasciano molte ombre sui criteri seguiti per la scelta del legale che, senza alcuna selezione, è caduta su una giovane avvocata di Roma, non proprio famosa a livello nazionale al punto di poter essere direttamente contattata da un Comune della Calabria. È evidente che ci deve essere qualche collegamento celato e sotterraneo, come molte altre volte accaduto in questi anni, fino a diventare un discutibile costume la non valorizzazione delle professionalità locali, per coltivare rapporti opachi».
Questa «grave omissione di trasparenza porta con sé un’altra conseguenza sul piano amministrativo – finanziario. La risposta degli uffici alla nostra richiesta ci dice anche che, a scapito della certezza della spesa, non è stato preventivamente concordato e fissato con atti formali il compenso da corrispondere: elemento che, insieme ad altri, di norma viene valutato al fine di determinarsi nella scelta, quando questa ovviamente non è pilotata».
Infine: «Adesso, dopo questa denuncia pubblica, sicuramente il Sindaco si avvarrà come sempre del suo autoritarismo persuasivo per mettere a posto le carte; ma resta tutto intero l’ennesimo episodio oscuro di una vicenda dagli effetti devastanti per la nostra Comunità, che conferma l’inadeguatezza di Stasi a governare i processi di sviluppo del territorio».
stefaniasapienza@calabriainchieste.it
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