di Xavier Jacobelli
Lazar Samardzic e Davide Zappacosta hanno sigillato l’ottobre d’oro bergamasco (Shakhtar-Atalanta 0-4; Atalanta-Genoa 5-1; Venezia-Atalanta 0-2; Atalanta-Celtic 0-0; Atalanta-Verona 6-1; Atalanta-Monza 2-0). La Dea ha scavalcato la Juve, è terza in classifica e vanta il miglior attacco del campionato (26 gol in 10 partite): la sfida con il Napoli capolista si annuncia particolarmente appassionante.
Il successo sul Monza è scaturito dalla sagace gestione di Gasperini: non a caso a siglarlo sono stati i due giocatori subentrati nella ripresa, al pari di Zaniolo in costante progresso, come ha rimarcato lo stesso allenatore, la cui simbiosi con le scelte societarie si è conservata una volta di più la ragione alla base della progressione atalantina in questo mese. Da quel 24 settembre che vide il Como imporsi a Bergamo per 3-2, l’Atalanta non ha più perso e ha quasi sempre vinto. La risalita cominciò subito dopo, a Bologna dove, guarda caso, Samardzic firmò il pareggio con il sinistro magico che gli appartiene.
E proprio Samardzic ha sbloccato la gara con il Monza dopo 70 minuti di un confronto reso arduo all’Atalanta dall’ottimo comportamento della squadra di Nesta, ben organizzata e in modo tale da chiudere molti spazi alla macchina da gol gasperiniana. Retegui non ha segnato (ora il suo ruolino parla di 10 gol in 10 partite), ma il capocannoniere della Serie A sa sempre come mettersi al servizio della squadra, tant’è vero che l’assist all’ex udinese l’ha detto lui. Zappacosta ha chiuso il conto con una delle prodezze che gli riescono da fuori area ed è doveroso elogiare il rendimento costante di un giocatore di fondamentale importanza nel gioco sulle fasce tanto caro a Gasp.
Il 18 agosto, l’Atalanta ha annunciato di aver raggiunto con l’Udinese l’accordo per il prestito di Samardzic con obbligo di riscatto: costo 20 milioni di euro, ai quali aggiungere 5 milioni di bonus. Totale, 25 milioni, tanto quanto l’operazione Retegui, conclusa l’8 agosto da Luca Percassi e Tony D’Amico a meno di 72 ore dal grave infortunio di Scamacca. Zaniolo, invece, era stato acquistato il 5 luglio: prestito oneroso di 6,4 milioni di euro e diritto di riscatto, commutabile in obbligo al raggiungimento di determinati obiettivi, fissato a 15,5 milioni di euro, più 2 di bonus. Totale, 23,9 milioni di euro.
La verità è che quando una società è in grado di andare a prendere Samardzic, Retegui, Zaniolo, tutti e tre nella stessa sessione di mercato, mette a disposizione dell’allenatore una panchina lunga davvero benedetta, considerato che la gara con il Monza è stata la quarta disputata dalla Dea nell’arco di undici giorni. Se poi l’allenatore è uno dei top da Pallone d’Oro, tutto si tiene.
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