TARANTO – Organizzato da Confesercenti Taranto – Casaimpresa e AIGO Confesercenti Puglia a Taranto – a Palazzo di Città ha avuto luogo il convegno sul tema “Extralberghiero: destinazione turismo”.
Interventi e relazioni sono stati dedicati agli attualissimi temi del turismo e delle destinazioni turistiche, con un particolare focus sul settore extralberghiero, segmento della filiera ricettiva un settore che merita oggi più che mai la giusta attenzione da parte delle Pubbliche Amministrazioni locali, un settore che si intende sempre più regolamentare e qualificare.
Ai lavori del Convegno, che ha registrato un grande successo di pubblico, hanno partecipato rappresentanti istituzionali, professionisti ed operatori delle imprese turistiche della provincia di Taranto.
Francesca Intermite, Presidente Confesercenti Taranto Casaimpresa, ha aperto i lavori: “l’appuntamento di oggi mira a dare agli attori del sistema turistico suggerimenti utili per creare o rinnovare la gestione della destinazione turistica Taranto, promuovendo l’attrattività del territorio verso una clientela più ampia. Già il titolo utilizza il vocabolo ‘destinazione’, ad indicare la meta di un viaggio, un cammino che stiamo organizzando per un nuovo sviluppo del territorio di Taranto. Questo settore non è soltanto una componente crescente del terziario di mercato ma anche un campo con margini di crescita straordinari nel nostro Paese, attivatore di moltissime catene di valore. La sfida è trasformare i luoghi in destinazioni, le destinazioni in esperienze, e le esperienze in nuovo valore. E’ necessario dare corso a politiche per creare la destinazione, in un necessario rapporto simbiotico di collaborazione tra Amministrazione ed imprese, per il tramite delle Associazioni, per creare il prodotto destinazione-esperienza -Taranto”.
Sono seguiti gli interventi di Gianni Azzaro Assessore al Turismo e vice sindaco Comune di Taranto e Goffredo Lo Muzio, vice presidente della Provincia, ma anche presidente della Commissione attività produttive del Comune. Per Assoturismo Puglia ha portato i saluti Mario Raffaele Landriscina.
Giampiero Laterza Presidente provinciale Assoturismo che ha svolto una relazione molto mirata che ha messo in risalto come il turismo nella provincia di Taranto, nonostante alcuni segnali di ripresa, rimanga limitato rispetto ad altre aree pugliesi. Nel 2023, infatti, la provincia ionica ha registrato circa 350.000 arrivi e oltre 1.300.000 presenze turistiche, con una permanenza media di 3,9 giorni. Crescono il comparto extra-alberghiero e delle locazioni turistiche, mentre arretra tutto il comparto alberghiero.
Taranto continua a occupare una posizione inferiore rispetto ad altre province pugliesi in termini di flussi turistici, posizionandosi penultima per presenze nel contesto regionale. Diversi i punti di debolezza del sistema turistico, in primis le infrastrutture per il trasporto e il collegamento con altre città e regioni sono una delle principali criticità. L’assenza di un aeroporto nelle immediate vicinanze costringe i turisti a fare riferimento a Bari o Brindisi, rendendo più complicato l’accesso diretto alla provincia. E poi i servizi turistici insufficienti, la mancanza di un piano strutturato di comunicazione e promozione, la forte stagionalità del turismo, la carenza di formazione degli addetti.
Da un’analisi dei dati si evince la scarsa capacità ricettiva del territorio, se comparata con le altre province. Taranto infatti possiede solo l’8% dei posti letto della regione. Nelle more di un potenziamento della capacità ricettiva, occorre quindi migliorare le performance dei posti letto esistenti, con azioni mirate ad aumentare la permanenza media e a migliorare l’attrattività.
Comparando alcuni indicatori di performance si può evincere come alcune province siano più performanti di Taranto: Foggia e Lecce hanno una permanenza più alta della media; Bari invece, con un turismo straniero molto sviluppato, ha invece un’ottima performance per quanto riguarda le presenze per posto letto, pur avendo una permanenza media di sole 2,4 notti. L’ottima performance di Bari è legata senz’altro alla promozione e al marketing oltre che alle operazioni di rivitalizzazione che hanno reso il borgo antico un attrattore formidabile.
I lavori del convegno non si sono limitati alle analisi dei dati ma sono state anche formulate proposte concrete come il miglioramento delle infrastrutture, l’utilizzo del clima mite come leva di marketing, maggiori investimenti in campagne di promozione digitale e partecipazione a fiere internazionali, l’incentivazione del turismo sostenibile, la valorizzazione della posizione geografica come leva di marketing.
In definitiva dagli interventi è scaturito un appello unanime: aiutare la provincia ionica a diventare finalmente una destinazione turistica, che sia di richiamo sia per il turismo nazionale sia per quello internazionale.
Tiziana Errico, Coordinatrice provinciale di AIGO, ha incentrato l’intervento su “L’offerta extralberghiera tra nuove regolamentazioni e sviluppo delle destinazioni turistiche”. Errico ha delineato le Destination Management Organizations (DMO) enti o organizzazioni che si occupano della gestione e della promozione di una destinazione turistica. Il loro obiettivo principale è quello di sviluppare e sostenere il turismo in una specifica area, facilitando la collaborazione tra i vari stakeholder, come le imprese locali, le amministrazioni pubbliche e le comunità. Ha riportato i dati di Pugliapromozione relativi a presenze e arrivi nel territorio ionico: la variazione – se pur positiva – delle presenze tra il 2023 e il 2024 è solo del +2,4% ma 4 punti in meno rispetto alla provincia di Brindisi e circa 10 punti in meno della provincia di Bari. Bari, poi, si classifica prima con circa 572.000 arrivi, seguono poi Vieste, Lecce, Monopili, Ostuni, Fasano; le presenze vedono Vieste in cima alla classifica con 1.277.000 e le ultime della classifica risultano essere Castellaneta e Taranto. In definitiva, siamo ben lontani dall’essere una Destinazione Turistica. Oggi abbiamo l’opportunità di stimolare un sistema turistico consapevole che funzioni per tutti e che garantisca un equilibrio sostenibile tra benefici economici, costi socioculturali e ambientali. Questa è la nostra sfida quotidiana.
Liliana Dell’Aquila AIGO Laterza ed Esperta di Management del turismo ha parlato del “Ruolo dell’extralberghiero nella costruzione della destinazione turistica: la Terra delle Gravine”. Le presenze di turisti stranieri sono in aumento del 14% rispetto allo stesso periodo del 2023. Solo nei primi due messi dell’anno i turisti stranieri hanno speso il 20% in più rispetto allo scorso anno. Tutto questo contribuisce all’incremento del PIL italiano; Cresce soprattutto il settore extralaberghiero. Secondo il Ministero del Turismo – ha continuato Liliana Dell’Aquila – nel 2023 vi è stato un incremento delle presenze nel comparto extra-alberghiero del 11,5% e le presenze del 8,1%. Crescita che, per quanto riguarda la Puglia, viene confermata dalla stessa Agenzia Regionale Pugliapromozione anche per il 2024.
Luca Adamo Direttore ITS Turismo Puglia ha parlato su “Formazione & turismo”. Patrizio Giannone, Dirigente Regione Puglia Sezione Turismo si è soffermato sull’”Esperienza e Know How della Regione Puglia”.
Le conclusioni dei lavori sono state tratte da Gianfranco Lopane Assessore al Turismo, Sviluppo e impresa turistica della Regione Puglia. “Venire oggi a Taranto ha rappresentato un aspetto molto positivo per confrontaci a tutto tondo, partendo proprio da qui, da Taranto che rappresenta un grande potenziale in Puglia che si deve ancora esprimere in termini turistici, sia per la capacità di ampliare l’offerta turistica pugliese sia perché la dinamicità degli imprenditori del turismo può essere ancora accompagnata verso quelle che saranno novità del settore, normative e di governance, che anche la Puglia dovrà affrontare nei prossimi mesi. Questa del convegno di oggi può rappresentare una prima occasione per fare una riflessione aperta, schietta, condivisa su come Taranto può ancora investire nel turismo, come possa raccontare quelli che sono i percorsi di riqualificazione dell’offerta che tutta la Puglia sta facendo in un contesto molto dinamico che può rappresentare ancora e può vedere l’Italia stessa e la Puglia come meta attrattiva. I numeri del settore extraalberghiero sono cresciuti esponenzialmente, certo. L’offerta complessiva pugliese si basa su un perimetro non molto largo di strutture alberghiere, circa un migliaio, e di 10.000 strutture extralberghiere più 57.000 strutture di locazione turistica. E’ evidente come la platea di operatori sia molto cresciuta in questi anni e abbia contribuito a reggere l’offerta complessiva della Puglia. Questo percorso ci dice che ci vogliono ancora tanti alberghi, tante strutture complesse in Puglia, dall’altro che l’offerta oggi si basa anche su un 50 per cento di piccoli operatori, sulle strutture extralberghiere che nell’arco degli anni si sono consolidate e che per la verità stanno compiendo percorsi di eccellenza”.
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