Domenico Tridico e la lezione di Alberto Manzi: «È importante credere in se stessi e trovare il proprio talento»
Nell’insegna c’è già il senso di tutto. «Non è mai troppo tardi» è il nome dell’ultima (in ordine di tempo) pizzeria-solidale aperta da Domenico Tridico a Bologna, imprenditore sociale classe 1987, sotto le Due Torri dall’età di 11. Non è mai troppo tardi inaugura in via Azzogardino 16/A domenica 3 novembre. Non è mai troppo tardi è anche il titolo della celebre trasmissione di Alberto Manzi, il «maestro della televisione» per antonomasia, che a partire dagli anni Sessanta provò a strappare dall’analfabetismo milioni di italiani attraverso lo schermo della tv pubblica. Sulla figura di questo maestro rivoluzionario, che dal 1954 al 1987 insegnò nella scuola Fratelli Bandiera di Roma, Tridico ha scritto un libro, Con il ricordo siamo tutti presenti, nato dalla sua tesi di laurea all’Alma Mater e che il 3 dicembre presenterà al Teatro Testoni con il pedagogista Roberto Farné.
Il contesto educante
Ci sono pizze che hanno un altro gusto. Quelle condite di cultura dell’altro, ad esempio, non possono essere che buone. Tridico con le pizze ha cominciato a lavorare da ragazzino. «Ho fatto il porta-pizze per circa 12 anni». E così, infarcito delle lezioni di Manzi, una volta uscito dalla facoltà di Scienze della Formazione, si è inventato un lavoro che oggi ha i tratti di Simone e Marco e mescola l’arte bianca della pizza con gli studi di pedagogia. Marco e Simone, 36 e 35 anni, sono i due ragazzi che con Domenico oggi lavorano a Il Monello, pizzeria di piazza Lambrakis, e che da domenica saranno all’opera anche in via Azzogardino. Sono inseriti con un tirocinio di formazione di tipo D. Questo è possibile perché c’è uno specialista, Tridico, appunto, al loro fianco. E perché «il contesto è diventato educante».
La mano al prossimo
Racconta il «maestro» che «Simone ha sviluppato un potenziale nascosto, è il mio collaboratore di fiducia: solo lui ha le chiavi del locale oltre me e lavora agli impasti». Sia Simone che Marco, arrivato qualche anno dopo, si occupano soprattutto delle preparazioni, ma anche di volantinaggio e piccole spese. «Marco con questo lavoro ha trovato l’altro da sé, il sogno di una vita». È stato Simone a dare il la alla collaborazione di Tridico con l’Area disabilità adulti dell’Ausl di via Beroaldo. «Entrò e mi chiese di lavorare. Sentii la famiglia che mi mise in contatto con loro. Da lì nacque una rete che ancora oggi esiste». E una convenzione che nelle tasche di questo giovane imprenditore del sociale non porta nulla. «Ma è la mano d’amore che Bologna tende al prossimo. Io sono stato aiutato e ora sono io ad aiutare».
L’arte
Tridico è arrivato giovanissimo a Bologna dalla Calabria con la famiglia, raggiungendo il padre che aveva trovato lavoro qui. «Quello sguardo pesante, che il lavoro permette a persone come Simone e Marco di levarsi di dosso, io lo conosco bene — assicura —. Vengo da una famiglia di persone analfabete. E, a scuola, anche se le parole “terrone” e “marocchino” volevano essere termini scherzosi erano etichette comunque pesanti da portare». Quel contesto «è stato faticoso ma mi ha dato la forza di andare avanti» ricorda oggi. «E devo ringraziare persone come Veronica Russo, mia compagna di università e oggi docente, che mi ha insegnato come sia importante credere in se stessi e trovare il proprio talento: lei è stata il mio maestro Manzi». Oltre agli adulti con disabilità di cui sopra, Tridico oggi insegna l’arte della pizza anche a minori stranieri non accompagnati e persone con fragilità. Ed è stato appena contattato per insegnarla pure ai detenuti del carcere Dozza, sempre a Bologna.
Gli orari
Le pizze che sforna al Monello e da Non è mai troppo tardi sono di tipo napoletano e hanno 48 ore di lievitazione. Non è mai troppo tardi sarà attivo dalle 10 alle 14.30, inizialmente. Poi aprirà anche la sera. L’idea è quella di evitare (o ridurre al minimo) le consegne a domicilio. «Vorrei abolirle perché le ho fatte e so che non sono piacevoli e perché vedere cosa c’è dietro la pizza che mangerai è importante: vorrei dire a tutti “venite perché siamo qui e il contatto è prezioso”. Quando Tridico troverà un buon gestore per Il Monello, lascerà quella pizzeria e si concentrerà sulla nuova accendendo il forno anche la sera. Sempre per sfornare pizze buone e «inclusive».
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