Tra meno di due settimane Anna verrà sfrattata e al momento, pur avendo da poco trovato un lavoro, non è riuscita a trovare una casa in affitto. La donna si è rivolta anche ai Servizi sociali del Comune di Monza ma ad oggi la sua richiesta di un alloggio popolare non è stata accolta. Un’offerta, però, arriva da Michele Quitadamo, referente di As.i.a (Associazione inquilini abitanti) Usb che da tempo sta seguendo la vicenda della donna: “Ad Anna offrirò la mia macchina, almeno la sera avrà comunque un riparo dove dormire”.
“Ti offro la mia auto per dormire”
Un’offerta, quella di Quitadamo, che ha il sapore della provocazione. La vicenda di Anna (il nome è di fantasia) era stata raccontata da MonzaToday già all’inizio di settembre quando la donna, 39 anni e madre di un bimbo, era riuscita a evitare lo sfratto dall’alloggio dove vive. Ma l’ufficiale giudiziario ritornerà il prossimo 13 novembre. A quel punto se Anna non avrà trovato una soluzione rischia davvero di dover accettare l’offerta di Quitadamo di dormire nella sua macchina.
“I servizi sociali conoscono bene la condizione di questa mamma – spiega Quitadamo -. L’ho più volte accompagnata ai colloqui e ogni volta ad occuparsi della sua vicenda c’era un assistente sociale diverso. All’ultimo colloquio, avvenuto pochi giorni fa, ad Anna è stato detto che deve trovarsi da sola una casa”. La donna, dopo due anni di ricerche e di corsi di formazione, è riuscita recentemente a trovare un’occupazione ma quando si presenta in agenzia per la ricerca di un appartamento la risposta è sempre negativa.
Perché non riesce a trovare una casa in affitto
“Ma è normale che sia così – prosegue Quitadamo -. Agenzie o proprietari chiedono documenti che attestano almeno due anni di lavoro a tempo indeterminato. Anna ha iniziato da poco a lavorare”. Da qui la richiesta al Comune di un alloggio popolare. “Quello che maggiormente rattrista è che non c’è cognizione di causa – incalza Quitadamo -. Anna un lavoro lo ha trovato, ma è normale che nessuno le offra una casa in affitto non avendo quelle garanzie che solitamente vengono richieste. Questo dovrebbe essere noto e chiaro a chi normalmente ha a che fare con situazioni di questo tipo. Ecco perché è inaccettabile ricevere certe risposte. Risposte che sono comunque espressione di un silenzio assordante che certamente non aiuta le persone che sono in difficoltà”.
La risposta del Comune
La redazione di MonzaToday ha contattato l’assessore al Welfare Egidio Riva che in merito alla vicenda di Anna ci ha riferito che “la signora ha già avuto diversi colloqui con i Servizi sociali e dunque la situazione, certamente complicata, è nota e fatta oggetto delle necessarie attenzioni”.
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