C’è voluto il ritorno in campo di Lewis Ferguson, accolto da un’ovazione a dieci minuti dalla fine dopo un’assenza di 203 giorni, per battere 1-0 il Lecce e vincere di nuovo al Dall’Ara, dove il Bologna non riusciva a prendere i tre punti da sette mesi (era il primo aprile, contro la Salernitana).
Per chi non crede alle coincidenze, basti guardare l’azione che al 39′ del secondo tempo ha portato all’incornata di Orsolini, decisiva per sbloccare una partita ingolfata, segnata per lunghi tratti da un calcio noiosissimo: palla in profondità dello scozzese per Ndoye, tocco per Miranda, cross e gol.
Sudatissima la terza vittoria stagionale, la seconda consecutiva, contro un Lecce sceso in campo quasi apertamente per lo 0-0. Italiano ha confermato l’assetto offensivo di Cagliari, con Odgaard trequartista, Castro punta centrale e Orsolini-Ndoye cursori esterni.
Ma la manovra rossoblù, per oltre ottanta minuti, si è sistematicamente sfaldata tra le maglie strettissime di un Lecce compatto, attentissimo, poco incline ad offendere ma metodico nel marcare a uomo qualsiasi forma di vita pavesata di rossoblù. Il colpo di testa di Castro dopo 48 secondi ha fatto ben sperare, ma è stata un’illusione. Tutto il primo tempo non è bastato per creare qualcosa di paragonabile a un’azione da gol, mentre il Lecce, nell’unico contropiede della sua partita, è andato persino vicino al vantaggio con Krstovic, che a tu per tu con Ravaglia ha sparato debolissimo.
Al tramonto del primo tempo, però, un doppio sussulto: al 41′ Freuler sotto porta schiaccia a terra e manda in alto la palla da posizione favorevolissima, e nei minuti di recupero Castro fa alzare la pagella di Falcone con un colpo di testa insidiosissimo. Secondo tempo, stesso spartito: il Lecce si chiude e riparte, forse con un filo meno di timidezza. Gotti, l’ex vice di Donadoni, toglie un attaccante e inserisce un centrocampista, mentre Italiano punta alla posta intera, facendo entrare prima Dallinga, al solito spaesatissimo, e il pimpante Fabbian, che andrà pure vicino al gol.
Gli approcci diversi dei due allenatori, comunque, si vedono: al 32′ proprio Fabbian schiaccia di testa e si rende pericoloso a un metro da Falcone; poi il cambio decisivo: il boato del Dall’Ara fa intuire un ritorno di lusso, quello di Lewis Ferguson, assente da quasi sette mesi (guarda caso il tempo dell’ultima vittoria al Dall’Ara); è la sua visione di gioco lucida e autorevole che trova la chiave per scassinare la cassaforte leccese. Il Bologna sale a quota 15 in classifca, a meno tre dalla Juventus e dalla zona Europa che si cominciava a fare sempre più lontana. Martedì arriva il Monaco in Champions League. E dopo due vittorie consecutive anche i monegaschi fanno meno paura.
Bologna (4-2-3-1): Ravaglia; De Silvestri (36’st Posch), Beukema, Lucumì, Miranda; Freuler (36′ st Ferguson), Moro (12′ st Urbanski); Orsolini, Odgaard (12′ st Dallinga), Ndoye; Castro (22′ st Fabbian). All. Italiano.
Lecce (4-3-3): Falcone; Guilbert (11′ st Pelmard), Gaspar, Baschirotto, Gallo; Pierotti, Ramadani, Rafia (30’st Pierret); Dorgu (41’st Sansone), Krstovic, Banda (11′ st Coulibaly). All. Gotti.
Marcatori: 39′ st Orsolini. Ammoniti: Urbanski, NdoyeArbitro Collu di Cagliari. Spettatori 26.767, incasso 597.894.
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