Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#adessonews
Affitto Immobili
Agevolazioni - Finanziamenti
Aste Abruzzo
Aste Basilicata
Aste Calabria
Aste Campania
Aste Emilia Romagna
Aste Friuli Venezia Giulia
Aste Italia
Aste Lazio
Aste Liguria
Aste Lombardia
Aste Marche
Aste Molise
Aste Piemonte
Aste Puglia
Aste Sardegna
Aste Sicilia
Aste Toscana
Aste Trentino Alto Adige
Aste Umbria
Aste Valle d'Aosta
Aste Veneto
Auto - Moto
bed & breakfast
Immobili
Cosa rischia chi deve andare in pensione se ha delle cartelle esattoriali non pagate? #finsubito prestito immediato


Di contribuenti alle prese con le cartelle esattoriali in Italia ne esistono davvero tanti. E quando uno ha a che fare con le cartelle esattoriali c’è da non dormirci la notte. Essendo titoli esecutivi che possono portare a pignoramenti, fermi e ipoteche, la situazione può diventare anche piuttosto grave.
Ecco quindi che i contribuenti con debiti di questo genere si chiedono come evitare i pignoramenti di pensione, stipendio o conto corrente, come evitare di vedersi fermare l’auto con le ganasce fiscali (il fermo amministrativo) e così via dicendo. Molti però si chiedono se ci siano conseguenze quando è il momento di andare in pensione. Cioè se la normativa neghi la possibilità di andare in pensione a chi si trova con delle pendenze e delle cartelle esattoriali.

Il rapporto tra pensioni e cartelle esattoriali

Diciamo subito che le due cose vanno scisse, perché una cosa è la previdenza sociale e quindi una cosa sono le pensioni che si andranno a richiedere all’INPS. Un’altra cosa è la situazione fiscale del debitore. Però esiste un caso che mina la possibilità di andare in pensione a chi ha delle pendenze.
Chi prende già una pensione può sicuramente rischiare che alla fine, di fronte a cartelle esattoriali mai pagate, l’agenzia delle Entrate Riscossione passi al pignoramento presso terzi. Imponendo all’INPS di trattenere una parte della pensione del diretto interessato per risarcire il debito che ha. Oppure lasciando da parte l’INPS e imponendo alla banca di fare la stessa cosa una volta accreditata la pensione al contribuente.
Ma chi deve ancora andare in pensione ed ha delle cartelle esattoriali cosa rischia? In genere nulla, perché magari i rischi arriveranno a pensione assegnata, ovvero quando la pensione inizierà ad essere erogata al pensionato. Ma in un caso le cartelle esattoriali possono finire con l’impedire al contribuente l’accesso alla pensione.

Non pagare le cartelle mette a rischio la possibilità di andare in pensione

Le cartelle esattoriali sono gli atti impositivi che nascono dopo che un contribuente non ha pagato qualcosa ad un ente pubblico, sia esso lo Stato, la Regione o il Comune . Possono riguardare una qualsiasi delle tante tasse o imposte che un contribuente versa.

Siano esse l’IMU (Imposta Municipale Unica) piuttosto che la TARI (tassa sui rifiuti), il bollo auto, le imposte di registro, l’IRPEF o l’IRAP, il Canone Rai, i contributi INPS, le multe per le violazioni del Codice della Strada.
In altri termini, una cartella può essere l’estremo tentativo di incassare qualcosa da un indebitato, che l’erario mette in campo. Utilizzando chi è preposto all’incasso e chi è preposto ad usare le maniere forti prima citate, cioè pignoramenti e simili. Parliamo dell’Agenzia delle Entrate Riscossione.

Occhio agli omessi versamenti all’INPS

Anche i contributi da versare all’INPS possono finire in una cartella esattoriale.
In genere la cartella riguarda tasse e imposte che non hanno un valore diretto per il contribuente. Magari servono per garantire alla generalità della popolazione i servizi di cui necessita, la sanità, la cura delle strade, l’istruzione e così via dicendo. In parole povere, chi evade il Canone Rai non subisce l’oscuramento del suo televisore. Oppure chi non paga l’IRPEF non perde il suo posto di lavoro come chi non paga il bollo auto non subisce il blocco immediato dell’auto se non dopo l’applicazione delle ganasce fiscali. Diverso è il caso dei contributi all’INPS. Cioè dei contributi che si versano per la pensione futura da chiedere all’INPS. Che i questo caso oltre ad essere l’ente che deve pagare la pensione, è anche l’ente a cui lo stesso futuro pensionato deve dei soldi.

Cartella esattoriale per contributi INPS, cosa accade?

Ma se una cartella di pagamento riguarda l’INPS e i contributi previdenziali, tutto cambia. Perché i contributi servono direttamente al contribuente che li ha evasi. Chi non versa i suoi contributi, magari come lavoratore autonomo, non versa soldi nel suo montante contributivo. Significa che questi contributi non si trasformeranno mai in pensione. Naturalmente fino a quando la cartella esattoriale non viene saldata e i contributi finiscono all’INPS.
Se un lavoratore riesce comunque ad andare in pensione a prescindere da ciò che ha evaso e quindi a prescindere dai contributi che non ha versato, il danno è contenuto. Le cartelle dovranno prima o poi essere pagate lo stesso per evitare pignoramenti e fermi. Ma la pensione viene lo stesso erogata fino ad un eventuale pignoramento applicato. Il diretto interessato prende una pensione più bassa perché non ha versato quei contributi ma la prende comunque.

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

Ecco quando una cartella esattoriale preclude una pensione

Diverso il caso di chi per esempio arriva a 67 anni ed ha versato solo 19 anni di contributi. Magari quel lavoratore autonomo prima citato che ha 4 trimestri di contributi non versati durante lo svolgimento della sua attività imprenditoriale.
Un anno di contributi che in questo caso diventano determinanti per consentire al lavoratore di andare in pensione. In pratica, chi si ferma a 19 anni di versamenti ed ha 12 mesi di contributi INPS dentro una cartella esattoriale, potrà andare in pensione ad una sola condizione. Che versi il corrispettivo di quelle cartelle, naturalmente aggiungendo ai contributi evasi le sanzioni, gli interessi e l’aggio di riscossione.

Pagare una cartella esattoriale da diritto alla pensione in alcuni casi, o fa aumentare il trattamento

Dopo il pagamento delle cartelle relative ai contributi INPS quindi, un contribuente può completare quella carriera fino a prima carente. Chi invece è già in pensione e versa le cartelle per evitare pignoramenti e fermi, potrà sfruttare i versamenti di questi contributi, per chiedere all’INPS una pensione più alta.
Infatti producendo la domanda di ricostituzione per motivi contributivi, l’INPS terrà conto anche di questi versamenti sopraggiunti dopo la data di liquidazione della pensione. Una soluzione questa da adottare anche per chi sta pagando per esempio, le rate della rottamazione delle cartelle. Se tra le cartelle inserite nella definizione agevolata c’è anche qualche debito contributivo nei confronti dell’INPS, a saldo completato, cioè a rottamazione pagata interamente, la domanda di ricostituzione può essere una soluzione per recuperare qualcosa sulla pensione.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link 

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Prestito personale

Delibera veloce

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

Carta di credito con fido

Procedura celere

Mutuo asta 100%

Assistenza consulenza acquisto in asta

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui

La rete #dessonews è un aggregatore di news e replica gli articoli senza fini di lucro ma con finalità di critica, discussione od insegnamento,

come previsto dall’art. 70 legge sul diritto d’autore e art. 41 della costituzione Italiana. Al termine di ciascun articolo è indicata la provenienza dell’articolo.

Il presente sito contiene link ad altri siti Internet, che non sono sotto il controllo di #adessonews; la pubblicazione dei suddetti link sul presente sito non comporta l’approvazione o l’avallo da parte di #adessonews dei relativi siti e dei loro contenuti; né implica alcuna forma di garanzia da parte di quest’ultima.

L’utente, quindi, riconosce che #adessonews non è responsabile, a titolo meramente esemplificativo, della veridicità, correttezza, completezza, del rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e/o industriale, della legalità e/o di alcun altro aspetto dei suddetti siti Internet, né risponde della loro eventuale contrarietà all’ordine pubblico, al buon costume e/o comunque alla morale. #adessonews, pertanto, non si assume alcuna responsabilità per i link ad altri siti Internet e/o per i contenuti presenti sul sito e/o nei suddetti siti.

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui