ANCONA Il futuro è qui e comincia adesso. Con le imprese ad alto contenuto d’innovazione più comunemente definite start-up. Per farle crescere, sono attivi nelle Marche tre incubatori di imprese, acceleratori che fanno da tutor e offrono servizi di supporto per lo sviluppo del prodotto: la BP Cube di Pesaro, e le anconetane The Hive e Ac 75 di Ancona. Un terreno fertile che fa delle Marche la quinta regione innovatrice in Italia e la quarta per nascita di start-up innovative. Erano 285 a fine 2023; oggi se ne contano 322. Un numero ancora infinitesimale se si considera che ogni anno le iscrizioni di nuove imprese nella regione si aggirano intorno alle 8mila unità. Ma è in questo piccolo gruppo d’elite che si cela il futuro hi-tech delle Marche.
Il top di gamma
Una selezione delle 20 start-up più all’avanguardia è stata presentata alla fiera Smau di Milano il 29 ed il 30 ottobre. Un bouquet delle idee più capaci di guardare in prospettiva e di catapultare le Marche nel futuro. Tra queste c’è Aura, con sede a Filottrano, in provincia di Ancona, che crea pareti di foreste per interni: pannelli di verde traspirante capaci di purificare l’ambiente trattenendo i principali inquinanti e di abbattere drasticamente la necessità di impianti di climatizzazione, con benefici misurati su ambiente e salute. Coniugando così digitale&sostenibilità, il binomio perfetto. In uno dei comparti cruciali e oggi in forte crisi dell’economia marchigiana, quello della moda, è invece spuntata Youaddict, che fornisce alle imprese del fashion un servizio di personalizzazione delle scelte di shopping per i propri clienti per integrare il proprio guardaroba con articoli nuovi acquistati online. L’obiettivo è quello di sfruttare al meglio il proprio armadio evitando sprechi e stimolando una cultura del consumo orientata a prodotti tessili e calzaturieri durevoli e di qualità.
Auto e supereroi
Ma non basta, ce n’è davvero per tutti i gusti e gli interessi: la Centauroos di Ascoli Piceno, ad esempio, usa materiali di scarto dell’edilizia – comprese le macerie nell’area del cratere sismico – per realizzare complementi d’arredo ed elementi architettonici con l’uso della stampante 3 D. In questo mondo dell’innovazione d’impresa, fioriscono le idee più disparate. E così la start-up maceratese Be My Hero, s’è inventata l’app che organizza feste portando a casa dei bambini animatori vestiti come i supereroi preferiti. Ci sono poi le realtà nate come spin-off del sistema universitario marchigiano.
Le sinergie
Spicca in questo gruppo la Gaia srl di Macerata che vede coinvolti ricercatori Unimc e di Vrai, il Visual Robotic and Artificial Intelligence, laboratorio della Politecnica delle Marche: fornisce assistenza ad enti pubblici e privati nello sviluppo e utilizzo di servizi basati sull’intelligenza artificiale, con focus sull’innovazione tecnologica e sulla conformità etica e legale. Il carnet dell’innovazione prosegue con Mine Crime di Ancona, che ha messo a punto una tecnologia capace di raccogliere ed analizzare dati su criminalità e degrado urbano. Più nello specifico, grazie alla sua tecnologia basata sull’intelligenza artificiale, è in grado di verificare, pulire e geo-codificare i dati sulla criminalità e sul degrado per poter prevedere i futuri scenari di rischio e, di conseguenza, pianificare interventi di mitigazione del pericolo. Un gruppo ancora di nicchia, quello delle start-up e delle Pmi innovative marchigiane, ma da loro ci si aspetta comunque un ruolo di traino per sostenere la capacità innovative dell’intero sistema produttivo regionale, giocando con le loro competenze e i loro prodotti un ruolo di avanguardie nella transizione digitale ed ecologica. Dalla meccatronica alla manifattura sostenibile, dalle tecnologie per gli ambienti di vita, salute e benessere alla silver economy; il futuro è qui e comincia adesso.
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