In attuazione della direttiva Case green, una nuova comunicazione della Commissione europea stabilisce l’eliminazione graduale degli incentivi per le caldaie alimentate a combustibili fossili, con effetto dal 1º gennaio 2025. Saranno ammessi incentivi per impianti di riscaldamento ibridi, in cui la caldaia a gas è combinata con una fonte rinnovabile.
Stop degli incentivi fiscali dal 2025 per le caldaie a combustibili fossili: la Commissione europea torna con una nuova comunicazione sulle novità apportate dalla direttiva case green in materia, ricordando che dal prossimo anno i Governi non potranno più incentivare questo tipo di caldaie.
In realtà, l’Ecobonus che verrà prorogato dalla Legge di Bilancio 2025 non prevede espressamente questo divieto, mentre la direttiva case green è entrata in vigore lo scorso 28 maggio e dovrà essere recepita dagli stati membri entro il 28 maggio 2026. Staremo a vedere, ma è interessante capire come la Commissione europea intende ‘proteggere’ l’ambiente e incentivare l’utilizzo di sistemi rinnovabili alternativi.
Caldaie a gas: le regole della direttiva case green
La direttiva 2024/1275 prevede che a partire dal 2025, gli Stati membri non potranno più concedere incentivi finanziari per l’installazione di caldaie che utilizzano combustibili fossili. Le stesse dal 2024 non potranno più essere installate.
Il tutto riguarda in particolare le caldaie uniche a gas naturale, carbone e petrolio, con lo scopo di eliminare gradualmente i combustibili fossili dai sistemi di riscaldamento e raffrescamento degli edifici.
Gli incentivi potranno continuare ad essere concessi per impianti di riscaldamento ibridi, che utilizzano una quota rilevante di energie rinnovabili.
Ad esempio, gli impianti che combinano una caldaia a gas con un sistema di riscaldamento solare o una pompa di calore potranno ancora beneficiare di incentivi, se la componente rinnovabile è significativa.
Stop agli incentivi per le caldaie a gas dal 2025: i punti chiave
La comunicazione della Commissione europea (C/2024/6206) chiarisce quindi le regole sull’eliminazione graduale degli incentivi per le caldaie alimentate a combustibili fossili, con effetto dal 1º gennaio 2025.
La misura rientra infatti nella direttiva sulla prestazione energetica degli edifici, che punta alla decarbonizzazione del parco edilizio europeo entro il 2050.
Quindi:
- a partire dal 2025, gli Stati membri non potranno più concedere incentivi per installazioni di caldaie che utilizzano esclusivamente combustibili fossili (come gas naturale e petrolio). Tuttavia, saranno ammessi incentivi per impianti di riscaldamento ibridi, in cui la caldaia a gas è combinata con una fonte rinnovabile (ad esempio, una pompa di calore o un impianto solare termico), purché la quota di energia rinnovabile sia significativa;
- sono previste eccezioni per incentivi già approvati nel contesto del PNRR, dei fondi europei per lo sviluppo regionale e della politica agricola comune, purché gli investimenti siano stati selezionati prima del 2025;
- la Commissione distingue tra caldaie uniche (senza fonti rinnovabili) e impianti ibridi che includono una quota rilevante di energie rinnovabili. La distinzione è fondamentale per determinare l’ammissibilità agli incentivi;
- gli Stati membri dovranno verificare l’uso effettivo di combustibili rinnovabili nei sistemi di riscaldamento incentivati, prevedendo ispezioni e controlli sul rispetto dei requisiti di sostenibilità.
Comprendere la differenza tra caldaie a gas, impianti ibridi e impianti a fonti rinnovabili è quindi fondamentale per la valutazione di un potenziale, futuro incentivo.
Caldaie a combustibili fossili “uniche”: stop agli incentivi dal 2025
Sono quelle alimentate esclusivamente da combustibili fossili (come gas naturale, carbone o petrolio) e non sono integrate con sistemi che utilizzano energie rinnovabili.
Parliamo, ad esempio, di caldaie a gas metano tradizionali, spesso utilizzate per riscaldamento domestico senza integrazione con altre fonti energetiche.
Dal 2025, non saranno più ammissibili per incentivi finanziari, a meno che non facciano parte di progetti approvati prima di tale data nel contesto di alcuni fondi UE.
Impianti di riscaldamento ibridi: ok agli incentivi
Questi sistemi combinano una caldaia alimentata a combustibili fossili con una fonte di energia rinnovabile, come un impianto solare termico o una pompa di calore. La parte rinnovabile del sistema deve contribuire in modo significativo al fabbisogno energetico complessivo.
Gli impianti ibridi continueranno a essere incentivati, poiché riducono il consumo di combustibili fossili e migliorano l’efficienza energetica.
Caldaie alimentate a combustibili rinnovabili: ok agli incentivi
Queste caldaie sono progettate per funzionare principalmente con combustibili rinnovabili, come biogas, bioliquidi, o biomassa solida. Non rientrano nella categoria di caldaie a combustibili fossili e sono soggette a una regolamentazione diversa.
Si tratta, quindi, di caldaie a pellet o a biogas che rispettano criteri di sostenibilità e riduzione delle emissioni di CO2.
Possono beneficiare di incentivi, ma sono anche soggette a norme specifiche, come quelle sull’etichettatura energetica e sulle emissioni.
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