Il report di Immobiliare.it mette il capoluogo al primo posto per il costo delle abitazioni. Ma gli esperti locali frenano: «Edifici vecchi fermi per la burocrazia. Il nuovo? Troppo caro»
Rovigo è il capoluogo veneto dove costa meno comprare casa. Lo dice l’Osservatorio di Immobiliare.it che ha diffuso i dati, come al termine di ogni trimestre. Soltanto un’esigua minoranza delle coppie che cercano casa non possono comprare ai prezzi di mercato, per l’87% di loro Rovigo è alla portata (dati simili a Belluno), mentre tutti gli altri capoluoghi, ad esclusione di Vicenza (62%), hanno percentuali sotto il 50% con la punta negativa di Venezia, accessibile solo al 28% delle coppie. Rovigo è anche l’unico capoluogo accessibile a più della metà dei single (55,6%), nessun altro lo è, nemmeno Belluno, con il picco negativo di Venezia (3,4%). Le case in vendita però, a Rovigo, sarebbero aumentate solo del 2,5% nell’ultimo anno e la domanda calata del 3,7%. I prezzi sarebbero saliti, secondo Immobiliare.it, dell’8,1% nell’ultimo anno.
Gli agenti immobiliari
«La fonte dei dati è un portale immobiliare che esegue semplici algoritmi e medie per ricavarli», puntualizza Andrea Fiocchi, referente rodigino di Fiaip Confcommercio. «Non sono paragonabili a quelli degli agenti immobiliari che hanno il vero sentore dei prezzi e del mercato». Poi entra nel merito dicendo: «C’è carenza di offerta di immobili “regolarmente vendibili” ovvero caratterizzati dall’avere regolare conformità urbanistica e catastale. È ben nota la situazione dell’ufficio urbanistica di Rovigo che ha tempi biblici di rilascio pratiche di “accesso atti”, circa 5 o 6 mesi, e dei relativi tempi di eventuali sanatorie. A Rovigo si costruisce poco nuovo e la maggioranza del patrimonio immobiliare è vetusto, molto spesso presenta difformità urbanistiche e catastali. Di conseguenza, a fronte di una discreta richiesta, c’è poco prodotto». Secondo Vittorio Ceccato, referente locale Anama Confesercenti «è un fatto conclamato da almeno un paio d’anni che la quantità di immobili sul mercato è inferiore alla richiesta». Secondo lui «il meccanismo del Superbonus 110% ha cambiato le logiche, tanti immobili che sarebbero stati venduti perché obsoleti sono stati riqualificati e tolti dal mercato. Il Superbonus inoltre ha provocato un aumento abnorme dei prezzi di materiali e lavorazioni, l’effetto è che c’è pochissimo nuovo — prosegue —. Si contano quasi sulle dita di una mano le iniziative, non c’è convenienza, le aziende non ci stanno dentro, i lavori costano di più del valore che poi avrebbero gli immobili sul mercato. Di cantieri, all’interno della circonvallazione, praticamente non ce ne sono».
Il «nodo» affitti
Sempre secondo l’Osservatorio di Immobiliare.it l’offerta di affitti, nell’ultimo anno, sarebbe calata del 31,1% a Rovigo, la domanda salita del 3,4% e i prezzi saliti del 5,8%. «Rovigo è cronicamente in grosso affanno — ammette Ceccato — perché ci sono fenomeni consolidati che hanno fatto piazza pulita, Amazon e l’università che non è più fuoco fatuo, è consistente, gli studenti ormai sono più di duemila e poi ci sono quelli che studiano a Ferrara ma cercano qui perché anche di là il mercato è saturo e i prezzi troppo alti». Fiocchi rincara la dose: «Gli odierni contratti di lavoro a tempo determinato non danno sufficienti garanzie e gli studenti sono in enorme difficoltà per la titubanza dei proprietari ad affittare per periodi brevi».
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