Dombrovskis: «L’Ue dovrà valutare finanziamenti, anche comuni» #finsubito prestito immediato

“Abbiamo già una serie di programmi di investimento nel bilancio dell’Ue” e “sicuramente dopo la scadenza del Recovery, dovremo vedere come incrementiamo questa capacità nel prossimo Quadro finanziario pluriennale. Non sarò io a guidare questo lavoro ma il commissario al bilancio. Sicuramente quello che sosterrò, è che dobbiamo trovare un modo per finanziare i nostri investimenti, che siano nuove risorse proprie, un contributo maggiore da parte degli Stati o un prestito comune”: a parlare è  il commissario Ue designato per l’Economia Valdis Dombrovskis  rispondendo all’eurodeputata Pd Irene Tinagli. 

Nell’audizione al Parlamento europeo Dombrovskis  ha in seguito precisato: “Penso che la questione principale non sia tanto come finanziamo il nostro investimento. Sarebbe anche una domanda molto importante, ma prima di tutto bisogna concordare quanto investimento comune e in quali aree ci servono. Perché ovviamente abbiamo le nostre priorità tradizionali, abbiamo una serie di nuove priorità che devono essere finanziate. Quindi questo è l’approccio, in cui, come la commissione suggerisce di seguire, bisogna prima determinare le esigenze di finanziamento e poi discutere sulle esatte possibilità di finanziamento. Si tratta di risorse proprie? di contributi degli stati membri, contributi? di prestiti comuni? Ma il primo argomento importante è decidere cosa vogliamo finanziare e se siamo in grado di concordare cosa e su quali importi. Allora possiamo anche discutere su come esattamente finanziare. E penso che nessuna opzione sia esclusa”. 

 Secondo Dombrovskis: “Le nostre politiche dovrebbero diventare più coerenti, Le riforme e gli investimenti, realizzati a livello nazionale e a livello Ue, dovrebbero essere meglio allineati con i nostri obiettivi europei comuni. Per cui il semestre europeo svolgerà un ruolo chiave”.  Dombrovskis ha confermato che Bruxelles continua a lavorare per la realizzazione dei Pnrr “entro la scadenza del Fondo di fine 2026” ma ha ammesso che “oltre al Recovery Fund le esigenze di investimento sono ancora enormi: i finanziamenti privati dovranno coprire la maggior parte di esse e anche i soldi pubblici svolgeranno un ruolo importante, anche per garantire una convergenza sociale e territoriale verso l’alto”. 

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