Cherry Bank, banca specializzata nei segmenti retail, corporate e wealth management nonché attiva negli NPL, nelle special situations e nei crediti fiscali, ha rilasciato l’Outlook 2024, aggiornamento dell’Osservatorio biennale “Il Distretto Calzaturiero della Riviera del Brenta“. Lo studio elabora dati raccolti da Cherry Bank, con la supervisione scientifica di The European House – Ambrosetti, rispetto al perimetro delle attuali 507 aziende che compongono il Sistema Calzaturiero del Distretto della Riviera del Brenta, definito nello Studio il “Distretto di Cristallo”. La ricerca si basa su una disponibilità di dati per gli esercizi 2022 e 2023, mentre per il sentiment sul 2024 si affida ad interviste e proiezioni preliminari. Ne risulta un disallineamento tra le proiezioni riguardanti il 2024 e la situazione 2022/inizio 2023 tutto sommato ancora positiva, in quanto non ancora toccata dagli effetti dell’inflazione sulla domanda di beni calzaturieri; allo stesso modo, ad inizio 2023 le forniture non avevano ancora mostrato il forte rallentamento collegato al calo della domanda, anche per effetto dello svuotamento delle scorte a magazzino da parte dei clienti delle aziende calzaturiere. Infine, come a livello nazionale, negli esercizi 2022 e 2023 anche nel Distretto continua il trend di acquisizioni di piccole realtà artigiane da parte dei grandi brand, operazioni che, seppur producendo nell’immediato una stabilizzazione della filiera locale, aprono seri interrogativi sulla preservazione del know-how e delle specificità proprie dei territori.
Giovanni Bossi, CEO e azionista di maggioranza di Cherry Bank, ha sottolineato: «Il 2024 ha posto le imprese davanti ad una crescente difficoltà nel generare reddito. L’inflazione ha avuto effetti molto rilevanti sia sulle aziende sia sui consumatori; la difficoltà di reperire risorse rende anche le più basiche operazioni di finanziamento del circolante estremamente complesse; infine, procede senza sosta la carica dei grandi marchi per accaparrarsi competenze eccellenti e saperi artigiani. Cherry Bank si schiera a fianco delle piccole e medie imprese che compongono le filiere del made in Italy. Siamo pronti a sostenerle con soluzioni individuate a seconda delle necessità, al fine di mantenere e rafforzare la competitività del tessuto imprenditoriale italiano».
Giovanna Ceolini, Presidente di Assocalzaturifici, ha dichiarato: “Il distretto del Brenta è una eccellenza del comparto calzaturiero nazionale e rappresenta il meglio della manifattura Made in Italy in tutto il mondo. I colleghi del Brenta hanno la capacità di coniugare ai massimi livelli design, qualità e ricerca nei materiali, attraverso l’inconfondibile stile italiano che fa della nostra calzatura la più ambita nei mercati internazionali. In questa congiuntura complessa, dove la debolezza della domanda è frenata sia da una minor propensione all’acquisto da parte dei consumatori che da fattori esogeni imputabili ai conflitti in corso, è necessario puntare sulla formazione e la digitalizzazione quali leve di sviluppo per cogliere le opportunità dell’innovazione necessarie per rimanere competitivi sui mercati globali.”
LA RICERCA
Il 2023 ha visto una notevole contrazione della domanda con calo nei volumi di produzione italiana (148 milioni di paia prodotte nel 2023, -8,6% sul 2022) e di export della footwear industry italiana (190 milioni di paia nel 2023, -10,6% sul 2022[2]). Questo trend, dalle prime stime, sta continuando anche nel 2024.
Si è verificata una contrazione del consumo interno italiano del bene calzaturiero, -1% anno su anno (2023 su 2022) del numero di paia di calzature vendute e -4,1% anno su anno (2023 su 2022) di produzione di scarpe per il consumo interno italiano.
I dati raccolti dall’Ufficio Studi di Cherry Bank posizionano il Distretto Calzaturiero della Riviera del Brenta al terzo posto tra i Distretti italiani per numero di aziende (507) e per risorse (6.200, pari al 10% del totale degli addetti nei distretti calzaturieri italiani) con un fatturato generato pari a Euro 1,97 miliardi, ovvero circa il 13,5% del totale, stimato, del settore in Italia a fronte di 20 milioni di paia di calzature prodotte corrispondente a circa il 13% della relativa produzione nel Paese.
Nel settore calzaturiero in Veneto (composto dal Distretto della Riviera del Brenta, dal Distretto Sportsystem a Montebelluna e dal Distretto della Calzatura a Verona) nel 2022 è leggermente diminuito, rispetto al 2021, il numero di aziende (-1,35%), ma non il numero delle risorse umane che registra un +4,70%. Nel Distretto della Riviera del Brenta si è verificato un aumento del +6,15% del numero di risorse umane nel 2022, mentre il numero di aziende è rimasto pressoché stabile, confermando la stabilità della filiera. Per quanto poi riguarda lo stato di salute del Distretto, come per l’intero settore italiano, il 2023 è stato un anno altalenante. Se da un lato era iniziato con entusiasmo, la fine dell’anno ha fatto registrare una perdita di vigore, con un notevole rallentamento nei volumi di produzione e di export. La contrazione della domanda in termini di quantità, sia sul fronte interno sia sui mercati internazionali, ha fortemente penalizzato la produzione. Numerosi imprenditori ed istituzioni locali confermano tali insight anche per il 2024, confidando che l’incertezza dei conflitti internazionali con conseguenti rischi di escalation, hanno complicato ulteriormente l’andamento di questo settore, senza contare i numerosi incrementi di prezzo della materia prima e della maggior parte di costi connessi che non hanno agevolato il recupero di marginalità.
Le principali sfide per il Distretto Calzaturiero della riviera del Brenta saranno l’innalzamento della qualità del servizio e della specializzazione che permette al Distretto di distinguersi dai competitor, i passaggi generazionali della governance, la continua formazione delle risorse umane per migliorare il know-how anche in ottica sostenibilità, la differenziazione dei contratti di fornitura ed il controllo dei costi.
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