Il settore manifatturiero
vicentino prosegue la sua fase di debolezza, segnando per il
sesto trimestre consecutivo un calo della produzione industriale
del -4% rispetto allo stesso periodo del 2023. Il dato emerge
dalla 165/a indagine congiunturale di Confindustria Vicenza,
riguardante il terzo trimestre 2024.
L’industria vicentina, caratterizzata da una grande varietà
di settori e da una strettissima interconnessione con le filiere
internazionali (è la prima provincia d’Italia per export
pro-capite), anticipa spesso i trend nazionali. La contrazione
della produzione prosegue ininterrotta dal secondo trimestre
2023; una tale sequenza negativa si era verificata solo in
occasione della crisi del 2012.
Le aziende che segnalano un calo della produzione sono il
47%, rispetto al 45% del secondo trimestre. Parallelamente, la
quota di imprenditori che hanno segnalato aumenti produttivi è
scesa dal 27% al 22%. Il 41% delle aziende denuncia un livello
produttivo insoddisfacente, seppur in leggero miglioramento dal
48% del secondo trimestre.
Il mercato interno ha registrato un -5,3%, mentre l’export
verso l’Ue non mostra segni di ripresa, segnando un -2,8%
rispetto al terzo trimestre 2023. Unico dato positivo le
esportazioni extra-Ue, +3,5% per il secondo trimestre
consecutivo, nonostante il contesto internazionale fortemente
instabile.
Il 52% delle aziende vicentine ha registrato una diminuzione
degli ordini, il 28% registra stabilità e il 20% ha segnalato
una crescita. Il saldo negativo, pari a -32, peggiora rispetto
al -29 del secondo trimestre. Nota positiva l’estensione dal 18%
al 21% del periodo di lavoro assicurato oltre i tre mesi. Il 15%
delle aziende che segnala tensioni nella liquidità, in calo
rispetto al 20% del trimestre precedente. Tuttavia, i ritardi
negli incassi risultano ancora presenti per il 18% delle
aziende, in aumento rispetto al 16% precedente.
Il mercato del lavoro ha subito un’ulteriore contrazione
dell’1% su base annua, con il 23% delle aziende che ha ridotto
il personale, il 66% lo ha mantenuto stabile e l’11% lo ha
aumentato. I prezzi delle materie prime hanno registrato un
+3,1% rispetto al terzo trimestre 2023, mentre quelli dei
prodotti finiti sono cresciuti dello 0,4%.
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