«Nel Bresciano il sistema del trasporto pubblico locale extraurbano è affetto da gravi disservizi e le cose non miglioreranno: anzi, nel 2025 le criticità aumenteranno, perché la Regione taglierà ancora dal bilancio di previsione una parte importante delle risorse destinate al Tpl, che saranno compensate solo in parte da quelle del Fondo nazionale trasporti».
È una denuncia accompagnata dalla volontà di fare pubblicamente chiarezza su «chi è il vero responsabile di questa situazione» quella che fa il vicepresidente del Consiglio regionale Emilio Del Bono.
«A volte sembra che ce se ne dimentichi, ma è la Regione a finanziare il tpl insieme al Fondo nazionale trasporti – osserva l’ex sindaco di Brescia – e quest’ultimo viene sempre più utilizzato per far funzionare i treni regionali a scapito di tutti gli altri mezzi del tpl». In Lombardia solamente 1 cittadino su 10 usa i mezzi. Un dato ben al di sotto della media nazionale per una città come Brescia e che sfigura enormemente se confrontato con quello detenuto dai territori europei più evoluti.
Dal 2020 in poi lo Stato ha incrementato gli investimenti sul Fondo nazionale trasporti, che ha versato alla Lombardia 883 milioni di euro, saliti nel 2024 a 890. Degli 883 milioni dell’anno scorso ne sono stati destinati al tpl 431: «meno della metà – chiosa Del Bono -. Il resto, pari a quasi il 60%, è stato investito sul sistema regionale di Trenord, che paradossalmente non brilla per efficienza». Ciò fa sì che «vi sia una carenza dal punto di vista del corrispettivo chilometrico dato ai gestori per garantire i servizi».
I maggiori stanziamenti per il trasporto su rotaia a scapito degli altri «è un controsenso» per Del Bono che, dati alla mano, spiega come «solo il 10% della popolazione usa il treno regionale, mentre il 90% usa il resto dei mezzi, sui quali, però, la Regione non sta investendo a sufficienza: ecco perché la nostra provincia risente di questi squilibri».
I numeri
Sempre numeri alla mano, i passeggeri della tratta ferroviaria Brescia-Iseo-Edolo sono 1 milione l’anno, mentre la metro di Brescia, che fa 12 chilometri, trasporta annualmente 17 milioni di persone.
«Il trenino costa un sacco e costerà ancora di più quando subentrerà quello a idrogeno – aggiunge il vicepresidente del Consiglio regionale – tuttavia rimane comunque un servizio inadeguato e inefficace rispetto alla domanda». Ristabilire le responsabilità, in tutto questo, è fondamentale per Del Bono. «Il Comune di Brescia stanzia 8 milioni e mezzo per servire i comuni confinanti, che altrimenti avrebbero un servizio di tpl ancora più basso – conclude -. In tre anni, invece, la Regione ha decurtato all’Agenzia Tpl di Brescia circa mezzo milione di euro di contributi: è stato questo a innescare la crisi che è sotto gli occhi di tutti».
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