Tracciare un percorso comune per accelerare il Piano di crescita del turismo italiano: è l’obiettivo del “Patto per il Turismo”, siglato oggi a Firenze al termine del Forum internazionale del turismo. L’intesa è stata siglata dalla ministra del Turismo Daniela Santanchè, con la Conferenza delle Regioni e le Province autonome, l’Enit e i rappresentanti delle associazioni e federazioni del settore turistico.
L’accordo è articolato in dieci punti strategici (Centralità, Accessibilità, Formazione, Sostenibilità, Intelligenza Artificiale, Pianificazione e Sviluppo, Qualità, Governance, Accelerazione Processi, Unicità) con l’obiettivo di promuovere azioni condivise, “al fine di migliorare la competitività della Nazione nel contesto turistico nazionale e internazionale, promuovendo un turismo di qualità che sia fonte di crescita economica per tutte le comunità coinvolte”.
“È un patto che ci dà la direzione e la visione – ha dichiarato il ministro Santanchè – perché il turismo va programmato, va gestito, e quindi è un patto che mette insieme quelle che sono le future strategie per i prossimi tre anni per fare crescere questo comparto molto importante per la nostra nazione”.
Mi hanno attaccato perché ho detto che l’overtourism è una bestemmia ma lo ridirei. In alcune città c’è il problema dell’overtourism ma è anche un piccolo numero. Dobbiamo risolvere i problemi”. Lo ha detto la ministra Santanchè nel suo discorso di chiusura al Forum sul turismo a Firenze. “Dico ai sindaci quando danno licenze per l’apertura di attività commerciali magari meno minimarket, meno kebab, più artigiani, più botteghe, più negozi che sono vicini ai cittadini – ha aggiunto Santanché -.
Lo dico da donna, se vogliamo far vivere le comunità nei territori ci serve banalmente una tintoria, una drogheria, un macellaio, delle cose normali, banali, che servono per tenere i cittadini in quelle città. I cinesi che ben vengano ma devono rispettare le nostre regole, i kebab ben vengano ma ci vuole una misura, se si stravolgono le attività commerciali di quella città, e poi non ci dobbiamo lamentare dell’overtourism che arriva la mattina, va via la sera, e non lascia un euro”.
La ministra ha poi sottolineato: “mettiamo a patrimonio le nostre bellezze naturalistiche, i nostri musei, i nostri siti. Ma perché nel resto del mondo ci fanno pagare anche l’aria che respiriamo e qui abbiamo il concetto di fare o meno o gratis?
Sul fronte degli affitti brevi, “che Firenze abbia qualche problema diverso rispetto ad altre città è sotto gli occhi di tutti, però vale la pena fare un confronto un po’ più ampio: perché le leggi speciali? Per fare che cosa? Bisogna capire cosa” intende la sindaca Sara Funaro quando avanza questa proposta per limitare il ricorso alle locazioni brevi.
“Io voglio capire bene, se sono delle proposte che hanno un senso, se vanno nella direzione giusta – ha aggiunto Santanchè -. Il sindaco Funaro mi spiegherà perché vuole una legge cosiddetta speciale, mi farà capire per fare cosa, perché non è che basta il titolo, poi bisogna fare le cose. Andiamo nel merito, vediamo per fare cosa e se è utile una legge speciale per la città”.
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