Trovare i finanziamenti è una delle maggiori preoccupazioni (se non la maggiore in assoluto) per chi vuole avviare una startup.
Infatti, chi si affaccia per la prima volta nel mondo imprenditoriale potrebbe sentirsi smarrito nel cercare la fonte di finanziamento giusta, ma niente paura: per fortuna, esistono diverse strade percorribili, ciascuna con i propri vantaggi e svantaggi.
Di seguito, una lista dei principali modi per trovare fondi per la propria startup.
Finanziamento personale
Se sei un 50enne schiacciato tra lavoro e famiglia, e vuoi svoltare dando vita a un tuo progetto fondando una startup, il modo più semplice per iniziare è metterci del proprio. A molti non piace l’idea di intaccare i risparmi di una vita, ma è un’opzione da considerare, soprattutto per chi vuole mantenere il pieno controllo della propria azienda.
Se si è convinti del progetto, investire i propri risparmi può dare un segnale forte e rassicurante anche agli eventuali investitori futuri. Certo, bisogna fare attenzione a non impegnare tutte le proprie risorse, perché si sa che le startup non sono esattamente una scommessa sicura al 100%.
Business Angel
I Business Angel sono investitori privati che decidono di puntare su una startup in cambio di una partecipazione azionaria. Di solito, sono imprenditori o professionisti con esperienza che non si limitano a mettere soldi, ma portano anche competenze e una preziosa rete di contatti.
Ovviamente bisogna essere disposti a cedere una parte della propria azienda, ma in cambio si ottiene molto di più di un semplice finanziamento. Pensaci se sogni di essere un giorno tra le migliori aziende per dividendi.
Venture Capital
Il Venture Capital (VC) è una delle forme di finanziamento più ambite per le startup in fase di crescita. Le società di VC investono capitali in cambio di quote societarie, spesso con l’obiettivo di ottenere ritorni elevati in caso di successo.
Ottenere fondi da un VC non è facile: serve un’idea dirompente, un team forte e un piano che convinca. Chi riesce a entrare in contatto con un venture capitalist spesso si apre le porte verso finanziamenti sostanziosi, ma deve essere pronto a condividere il controllo dell’azienda.
Crowdfunding
Il crowdfunding è un metodo innovativo e sempre più popolare. Consiste nel raccogliere fondi da un gran numero di persone, spesso attraverso piattaforme online come Crowdfundme.
Ci sono diverse tipologie di crowdfunding: quello basato su donazioni, quello che prevede premi o ricompense per i sostenitori, e quello che dà una partecipazione azionaria (equity crowdfunding). Oltre al denaro, il crowdfunding permette di validare la propria idea direttamente sul mercato.
Capitale di debito
Per chi non vuole cedere quote della propria azienda, esiste la strada del capitale di debito. In questo caso, si ottengono prestiti che vanno rimborsati con gli interessi, ma si mantiene il pieno controllo della startup. Una soluzione interessante per chi ha già delle entrate previste e può pianificare il rimborso senza rischiare troppo.
Per approfondire questo argomento, si può dare un’occhiata a questo articolo su come calcolare il capitale di debito.
Incubatori e acceleratori
Gli incubatori e gli acceleratori non offrono solo denaro, ma un pacchetto completo di supporto, inclusi mentorship, spazi di lavoro e connessioni nel settore.
Spesso questi programmi sono competitivi, ma essere selezionati è una grande opportunità per crescere rapidamente. Gli incubatori aiutano le startup nella fase iniziale, mentre gli acceleratori sono più adatti per chi ha già un prodotto e vuole scalare il business.
Finanziamenti pubblici e sovvenzioni
Lo Stato e le istituzioni pubbliche offrono spesso incentivi per promuovere l’imprenditoria, soprattutto per settori innovativi o per specifiche categorie di persone (ad esempio giovani imprenditori, donne o startup green).
Questi fondi sono solitamente sotto forma di sovvenzioni che non vanno restituite, a patto di rispettare alcuni requisiti e obiettivi. Certo, bisogna prepararsi a un po’ di burocrazia, ma potrebbe valerne la pena.
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La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
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