Il futuro cantiere per il Luigi Ferraris potrebbe rientrare in quella serie di misure che in Senato sono state proposte per agevolare la costruzione o l’ammodernamento degli stadi italiani
In Italia ormai è diventato tra gli argomenti prioritari il rifacimento degli stadi, veri e propri luoghi di aggregazione fondamentale anche per il comparto economico che gira attorno agli eventi sportivi. A Genova, per esempio, tiene banco la questione del Luigi Ferraris, che Sampdoria e Genoa dovrebbero acquistare dal Comune per poterlo ammodernare e averlo di proprietà condivisa.
Al di là dei progressi che ci sono stati (seppure non ancora definitivi) con Cds Holding, l’impianto sportivo di Marassi potrebbe rientrare in un piano più grande di rifacimento agevolato degli stadi. Per facilitare i lavori, Forza Italia ha presentato in Senato una serie di proposte economiche e burocratiche, che potrebbero anche far ottenere il permesso per l’inizio di un cantiere entro 45 giorni dalla domanda.
Si parla di importanti sgravi fiscali come il credito d’imposta fissato al 30% per gli investimenti privati innalzabile fino al 40%. Poi la possibilità di nominare un commissario straordinario per sveltire i lavori, nonché l’allargamento delle agevolazioni delle ZES (Zone economiche speciali) alle aree interessate dagli ammodernamenti. Il tutto, chiaramente, interessa anche nell’ottica degli Europei 2032, per i quali l’Italia deve candidare 5 stadi.
Luigi Ferraris, in Senato la proposta di Occhiuto: snellire la burocrazia e incentivi fiscali per rifare gli stadi
Nuovo Luigi Ferraris, la proposta in Senato: agevolazioni e meno burocrazia per gli stadi
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A presentare questa serie di misure in Senato è stato in prima persona il senatore di Forza Italia Mario Occhiuto, che poi depositerà la proposta nei prossimi giorni. Con lui anche il Ministro dello Sport Andrea Abodi, il capogruppo FI a Palazzo Madama, Maurizio Gasparri, poi il presidente della VII commissione di Palazzo Madama, Roberto Marti, il senatore e presidente della Lazio, Claudio Lotito, il presidente dell’Istituto del Credito Sportivo, Beniamino Quintieri, l’AD di Sport e Salute, Diego Nepi Molineris e l’architetto Giovanni Polazzi, di Studio Archea.
Nella conferenza stampa, il senatore Occhiuto ha spiegato che nel nostro paese l’età media degli stadi è di circa 61 anni per quelli di Serie A. Anche maggiore per quelli di categorie inferiori. Il Ferraris ha subito dei lavori di ammodernamento per i Mondiali di Italia 1990, ormai vecchi di quasi 40 anni. Per cui serve snellire le procedure e intervenire subito. In generale il quadro presenta
Un numero significativo di impianti calcistici che versa in condizioni di degrado, strutture fatiscenti, manto erboso inadeguato e servizi insufficienti. La rete degli stadi italiani è obsoleta, con un’età media di 61 anni per gli impianti di Serie A e 63 anni per quelli di Serie B, inoltre il 93% degli stadi italiani è di proprietà pubblica. Rappresenta un elemento critico in un’ottica di valorizzazione e rigenerazione degli impianti sportivi, ad oggi inadeguati ad ospitare eventi futuri come gli Europei del 2032
Stadi di proprietà dei club, con agevolazioni fiscali, economiche e facilitazioni burocratiche per ammodernarli, di modo da rendere l’impianto un asset da far vivere ogni giorno ad ogni ora. Non solo quando c’è una partita. La proposta di Occhiuto in Senato si prefigge in sostanza questo. E anche il Ferraris potrebbe essere coinvolto, qualora fosse approvata. Anche se per la casa di Sampdoria e Genoa il tempo scarseggia sempre di più.
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