Ricomparse le scritte sui muri della città di Napoli per celebrare il baby rapinatore ucciso nel 2020, Luigi Caiafa. Ricordiamo che il fratello della vittima è stato coinvolto nell’omicidio di Arcangelo Correra ed è attualmente sottoposto a fermo. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.
Omicidio Arcangelo Correra, scritte sui muri per Luigi Caiafa
La predominanza maschile si manifesta anche attraverso simboli, murales, altarini e scritte che celebrano la criminalità. A piazza Sedil Capuano, dove recentemente un colpo di pistola ha causato la morte di Arcangelo Correra, sono riapparsi numerosi graffiti che rendono omaggio a Luigi Caiafa, il giovane rapinatore ucciso nel 2020. Il Mattino ha avviato una campagna per rimuovere queste scritte, insieme a un murale e a un altarino dedicati a Caiafa, che tra il 2021 e il 2022 ha portato alla cancellazione di decine di immagini e scritte in tutta la città, tutte legate ai simboli della malavita.
Su piazza Sedil Capuano, i riflettori si sono riaccesi all’alba di venerdì scorso, dopo che un colpo di pistola ha causato la morte di Arcangelo Correra. L’arma che ha colpito a morte il diciottenne era nelle mani di Renato Caiafa, fratello del giovane rapinatore Luigi, a cui sono dedicate le nuove scritte, e non ha alcun legame di parentela con la vittima. Proprio il rinnovato interesse per quel luogo ha portato alla scoperta delle nuove scritte in onore di Luigi Caiafa. Ce ne sono ovunque: su un’edicola al centro della piazza spicca, in grande, la frase «Luigi Caiafa, barcollo ma non mollo», mentre sul muro di un edificio all’angolo con vico Sedile Capuano, in azzurro, si legge un messaggio spray «Luigi Sempre con noi».
Particolarmente emblematico della sfida all’autorità è il grande messaggio apparso nel punto esatto in cui era stato rimosso il murale dedicato al bambino rapinatore, con la scritta «Luigi Caiafa vive» accompagnata da un cuore disegnato accanto. Questa stessa frase era stata realizzata pochi giorni dopo la cancellazione del murale, ma era stata rapidamente eliminata. Oggi, chi desidera affermare la propria presenza ha ripreso possesso di quel muro, nonostante la zona stia cercando di liberarsi dal peso dell’oppressione criminale. Intorno a essa, fioriscono bed and breakfast e turisti che si muovono da via Duomo verso una Napoli meno conosciuta. Imbarazzante è un graffito che si trova accanto alla dedica a Caiafa, sulla parete dove si trovava il murale: «James & Millie Guthrie are travellers of the world 2024», con tanto di riferimento alla loro pagina Instagram. I due viaggiatori, evidentemente, non erano a conoscenza di stare violando un luogo sacro per la malavita napoletana.
Il sopralluogo
Nei luoghi in cui si commemora il 17enne rapinatore, ucciso da un poliziotto durante una rapina in via Duomo la notte del 4 ottobre 2020, ieri era presente il deputato Avs Francesco Borrelli, accompagnato dal presidente dei commercianti di Forcella, Antonio Raio. Si sono verificati anche momenti di tensione all’arrivo di alcune persone legate alla famiglia Caiafa: «Da anni mi impegno nella lotta contro la camorra e la cultura criminale di alcune famiglie che impongono la loro legge nei quartieri, come a Forcella, dove persistono diverse scritte sui muri che celebrano il baby rapinatore Luigi Caiafa. Suo padre è stato ucciso in un agguato camorristico e suo fratello Renato è il confessato assassino di Arcangelo Correra – ha dichiarato Borrelli -. Nonostante i numerosi interventi per rimuovere striscioni, murales e altarini, continuiamo a trovare scritte e fori di proiettile sulle saracinesche, segni dell’arroganza e della violenza di chi cerca di imporre la legge del più forte. È urgente rimuovere queste scritte».
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