GROSSETO. C’è chi dice no. In questi giorni impazzano le promozioni per il Black Friday, una tradizione iniziata negli anni Sessanta, quando i negozianti americani hanno iniziato ad offrire sconti speciali per incentivare il commercio al dettaglio. L’obiettivo era e resta quello di accendere la miccia agli acquisti natalizi. In tutto il mondo, il Black Friday ha assunto diverse forme e dimensioni, ma in Maremma c’è chi non aderisce per motivi di rispetto della clientela o solo perché lo considera “un’americanata”, più adatta alla grande distribuzione.
Le voci
«È il primo anno che non aderiamo a questa iniziativa, vediamo quali saranno i risultati. Abbiamo scelto di non aderire al Black Friday – dice Simone Poli, uno dei titolari della categoria di negozi Poli in corso Carducci – per rispettare il cliente che viene tutti i giorni, che viene prima, durante e dopo il Black Friday. Un altro motivo è che siamo a ridosso del Natale e quindi abbiamo dei prodotti di stagione, da non mettere a sconto. Non dimentichiamoci che questa promozione è nata per svuotare i magazzini dalle merci vecchie. E siccome noi abbiamo tutte merci nuove ed eccezionali, ci sembra poco opportuno farlo, ripeto, soprattutto per rispetto dei clienti. Questa decisione ci premia perché molti clienti sono venuti in negozio e ci hanno fatto i complimenti, ringraziandoci. Questa vendita promozionale del Black Friday danneggia l’immagine e a volte non è un cassetto così pieno come si potrebbe pensare».
La spiegazione
Simone Poli ha sempre contestato gli sconti selvaggi, i momenti di promozione che vengono utilizzati tutto l’anno. «Chiamiamoli Black Friday, Hallowen, Mid Season, o festa della donna – prosegue Poli – sono sempre opportunità per fare saldi. Non c’è più la vendita di fine stagione del 15 agosto, ora il fine stagione inizia i primi di luglio, quando in realtà è solo l’inizio della stagione, specialmente nel nostro territorio. E questa è una mannaia per i commercianti. Le grandi distribuzioni purtroppo ci portano a rincorrere gli sconti. In tante persone fortunatamente hanno capito che non vanno rincorsi gli sconti, ma va rincorso il prodotto giusto con il prezzo giusto».
Se i negozi Poli hanno deciso di sperimentare la non adesione, Antonio Blanchard, con il suo negozio di abbigliamento in via Galileo, è da sempre contrario a questa vendita promozionale: «Mi sembra una cosa assurda – sostiene –. Oggi ti faccio lo sconto, domani ti vendo il capo a prezzo pieno. Il Black Friday è un’americanata, un’iniziativa dedicata quasi esclusivamente agli elettrodomestici alle grandissime distribuzioni. Come privato non riesco a capire il senso da associarci al Black Friday. Con gli anni la data del 29 novembre è stata anticipata, unita a quella della notte delle streghe, Hallowen. Non ha alcun senso, per noi, mettere a 80 euro un vestito, un pantalone che mettiamo a 100 e per alcuni giorni viene venduto a 80. Mi dispiace, io non ho mai aderito, per rispetto del cliente».
Le scelte
Dello stesso parere anche Alessandro Parronchi, che ha un negozio di abbigliamento maschile all’inizio di corso Carducci: «Negli ultimi vent’anni – spiega Parronchi – non ho mai aderito a questa iniziativa. Non sono promozioni alle quali aderiamo perché non hanno nessun senso, specialmente a ridosso delle vacanze delle feste natalizie. È giusto tutelare chi compra oggi, che non sarà felice di vedere lo stesso prodotto a un prezzo ridotto rispetto a quello che l’ha pagato. Per chi vuole acquistare a un prezzo ribassato c’è sempre il periodo dei saldi a gennaio. In questa maniera se stiamo dietro a tutte le invenzioni della grande distribuzione, finiamo per frastornare la gente».
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