di Francesca Marsili
«Provvederemo a ripristinare lo sbarramento all’ingresso, auspicando che il senso civico eviti altre azioni di inciviltà come altre, sarà stimolo anche per le forze dell’ordine». Cosi il sindaco di Tolentino Mauro Sclavi a seguito della segnalazione di un anonimo cittadino che attraverso un esposto al Comune ha evidenziato lo stato di fatiscenza in cui versa l’ex Hotel Marche. «L’accesso all’immobile è vietato da molti anni, il degrado in cui versa l’intera zona è frutto di anni di incuria e di vandalismo».
Il sindaco, chiamato in causa dall’anonimo cittadino assieme agli altri due ex candidati sindaco Silvia Luconi e Massimo D’Este, aggiunge: «Sin dal mio insediamento è stata presa in seria considerazione la possibilità di poter far rivivere questa struttura situata in una posizione meravigliosa della nostra città, secondo le esigenze e le reali possibilità economiche e di fattibilità». Sclavi coglie inoltre l’occasione per rispondere alla consigliera di opposizione Silvia Luconi, che nel suo intervento lo aveva accusato di non essere riuscito, a due anni e mezzo dal suo mandato, di reperire i fondi per la rigenerazione dell’immobile “neppure con un progetto pronto”.
«Tengo a ricordare alla Luconi, che tanto decanta cassetti pieni di dossier, come il mio mandato ha avuto inizio davanti alla bandiera del Comune, alla scrivania e alla totale assenza del sindaco uscente, in barba a ogni rispetto istituzionale ed umano. Partendo da ciò voglio rimarcare ai miei concittadini l’assurdo concetto legato a questi famosi cassetti non aperti che la consigliera continua a ribadire ad ogni intervento – prosegue -. Sgombro il campo da ogni dubbio: quei cassetti erano completamente vuoti, sia in termini di fattibilità, di finanziamenti, di concretezza ed effettiva utilità per la città, vedasi l’operazione nuovo Palazzetto dello Sport. I loro progetti sull’hotel Marche – sottolinea Sclavi riferendosi alla precedente amministrazione Pezzanesi -, oltre a non essere realmente finanziati, erano anche sovradimensionati. Andando nel concreto, l’ascensore obliquo, tanto decantato, è l’esempio lampante di come si pensavano le cose, non tanto per una funzionalità, ma per mero gusto estetico, sicuramente molto pittoresco ma estremamente dispendioso, con una manutenzione ordinaria troppo costosa per le casse pubbliche e non per ultimo, si modificava un’intera collina, con un intervento di scavo in alcuni punti di dodici metri di profondità».
Prosegue sottolineando che «è evidente a tutti che oggi esiste un nuovo concetto di urbanistica, volto a favorire un minore consumo di suolo, inoltre, va detto, che date le dimensioni l’ascensore avrebbe avuto una sua concreta utilità solo per poche persone al giorno; l’ironia e l’appunto sulla tipologia di persone che ne avrebbero fatto uso è risibile, considerando che la salubrità sta nel movimento». Sclavi rivendica, in relazione alla rigenerazione dell’ex Hotel Marche, di aver preferito la valutazione di un progetto più fattibile e concreto e in linea con l’assetto urbanistico della zona, insieme alla governance dell’Assm, «cui pregherei la consigliera Luconi di portare maggiore rispetto per le professionalità espresse, in primis il Presidente Ottavi – aggiunge -. Specifico, inoltre, di aver avuto diversi incontri con soggetti interessati allo stabile, parlando di una destinazione in simbiosi con le Terme Santa Lucia e il suo nuovo asset».
Invita la consigliera di opposizione «ad avere meno astio e rancore nella valutazione dei fatti e ritengo alquanto risibile il minestrone di concetti e fatti non reali che ogni volta esprime, pretendendo che il sindaco e l’amministrazione risolvano nell’immediato problemi ereditati da lei stessa o sussistenti da tempo. Capisco che si faccia paladina del populismo per smania di apparire e per aizzare ancora una volta la cittadinanza su questioni molto più complesse della semplice chiacchieretta, ma le ricordo – conclude – quanto fatto in poco tempo, dalle scuole alla cittadella sanitaria. Lei dichiara spesso in tv il suo amore per questa città, a parole è semplice, la invito a manifestarlo con fatti».
«Con 30 milioni di debiti avrei lasciato al privato l’onere di scommettere sull’ex hotel Marche»
«Hotel Marche nel degrado: incuria totale, bivacchi e vandali» Il reportage di un residente (Foto)
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