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Crisi Stellantis Italia: Urso, pensiamo ad aumento fondo automotive – #finsubito prestito personale immediato – Richiedi informazioni


Alla riapertura del confronto con Stellantis il ministro per le Imprese e Made in Italy ipotizza un intervento nella legge di bilancio che aumenti le risorse per l’auto. Ma conferma che si tratterà di fondi per sostenere le imprese, non ci saranno più incentivi all’acquisto. Alla multinazionale: si assuma responsabilità sociale del rilancio dell’auto italiana. L’azienda: abbiamo un piano e lotteremo per difendere la leadership. Nessuna chiusura in Italia, a Melfi cinque nuovi modelli

Tornano gli incentivi auto? No. “Gli ecobonus svenano gli Stati ma non risolvono il problema. È come svuotare un oceano con dei secchielli”. Con queste parole Adolfo Urso, ministro alle Imprese e al Made in Italy, nel corso della riunione tenuta il 14 novembre al Mimit con i dirigenti Stellantis (nota come “Tavolo Stellantis”) ha escluso un ripristino dei contributi all’acquisto di auto che il Governo ha deciso di non estendere. Ma ritiene che altre forme di aiuto alle imprese del settore possano trovare maggiori risorse di quanto finora preventivato. “Quest’anno abbiamo investito un miliardo di euro di intesa con Stellantis, che aveva sostenuto che la misura avrebbe aumentato la produzione in Italia – ha proseguito il ministro – È accaduto esattamente il contrario e quindi, come preannunciato, non la riproporremo più. Destineremo tutte le risorse del fondo, che pensiamo di aumentare nel corso della manovra, sul fronte dell’offerta, a sostegno delle imprese, soprattutto degli investimenti della filiera dell’automotive“. Urso ha poi proposto l’istituzione di un piano per l’automobile a livello UE con incentivi all’acquisto duraturi nel tempo.

tavolo stellantis: inviti e promesse

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Ma a proposito di Stellantis? “Chiediamo un vero, significativo e chiaro piano industriale, che entri nel dettaglio di ogni stabilimento in Italia e che preveda un significativo aumento degli investimenti nel nostro Paese. È questa la posizione del sistema Italia, non solo del Governo. Chiediamo che Stellantis si impegni concretamente per il rilancio dell’industria dell’auto e per la salvaguardia dei posti di lavoro”. Questa la richiesta del ministro. La risposta della multinazionale con sede in Olanda è affidata alle parole di Daniela Poggio, vicepresidente comunicazione di Stellantis Italia: “Stellantis ha un piano per l’Italia e lotteremo per difendere la nostra leadership. In questo momento di transizione le politiche che garantiscono la stabilità delle regole sono più importanti che mai e i target del 2025 erano noti fin dal 2019, in quanto sono rimasti gli stessi decisi nella legislazione europea 2014-2019. Modificare ora gli obiettivi avrebbe effetti negativi perché l’industria automobilistica opera su tempi molto lunghi. Il piano strategico Dare Forward 2030 prevede la decarbonizzazione entro il 2038 sia dei veicoli sia dei processi produttivi e di raggiungere entro il 2030 la vendita del 100% di veicoli elettrici in Europa e il 50% in Usa. Un investimento di 50 miliardi di euro e quattro piattaforme native elettriche, ma capaci di accogliere le trazioni endotermiche. Modificare la regolamentazione in corsa non è una buona idea perché il mondo non tornerà indietro sulla elettrificazione e l’Italia è un Paese esportatore”.

Stellantis, A Melfi cinque modelli

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Dopo l’incontro al Mimit, il responsabile Risorse umane di Stellantis Italia, Giuseppe Manca, ha dichiarato: “Stellantis non intende chiudere nessun stabilimento in Italia, così come non ha nessuna intenzione di fare licenziamenti collettivi“. Manca ha proseguito illustrando i piani di produzione italiana. A Melfi usciranno nel 2025 una DS e la Jeep Compass eletrica, nel 2026 un’altra DS, la Jeep Compass ibrida e la nuova Lancia Gamma. Quindi le conferme: a Cassino Alfa Romeo Stelvio (2025) e Giulia (2026) elettriche, successivamente un altro modello e Maserati Grecale oltre il 2030; a Pomigliano d’Arco l’attuale Panda fino al 2029, oltre ad Alfa Romeo Tonale e la gemella Dodge Hornet fino al 2027. Per quanto riguarda Mirafiori, ribadito il ritorno della Fiat 500 ibrida e una nuova batteria per l’elettrica. E la preparazione del Mirafiori Automotive Park 2030 per cambi e carrozzerie che impiega 852 persone.



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