La nuova Legge di Bilancio ha suscitato un dibattito tra le principali organizzazioni economiche, tra cui LA Federazione FINCO, che hanno espresso varie osservazioni sulle misure proposte dal governo. Tra i temi centrali, si evidenziano il ruolo del revisore MEF, le agevolazioni fiscali, il meccanismo del reverse charge, lo split payment, e l’importanza della manutenzione. Tuttavia, in questo contesto, appare fondamentale riflettere su un tema di importanza primaria: l’alto debito pubblico italiano, che incide pesantemente sulla capacità di sviluppo del Paese e frena la ripresa economica.
L’elevato debito pubblico
Il debito pubblico dell’Italia è una questione che non può essere ignorata, essendo un “macigno” che limita l’agilità del Paese nella crescita economica. Nonostante una parte del debito sia detenuta da cittadini italiani, il problema resta sostanziale. L’Italia fatica a progredire. Sebbene il Paese disponga di risorse strategiche, come il risparmio privato, è necessaria una visione a lungo termine per mobilitarle al fine di ridurre il peso del debito.
Piano per la creazione di ricchezza
Per rilanciare l’economia e risolvere il problema del debito, non è sufficiente discutere come suddividere le risorse esistenti, ma bisogna adottare un approccio che le aumenti. Anche oggi, l’Italia ha bisogno di un piano di sistema in grado di generare nuove risorse, concentrandosi sull’aumento della produttività e sull’efficienza della spesa pubblica.
La proposta di Finco
Un’idea centrale è la creazione di una “Società veicolo” a cui conferire una parte del patrimonio pubblico, sia centrale che periferico. Questa società, una volta adeguatamente valorizzata, potrebbe essere quotata in borsa per attrarre investimenti privati. Un’acquisizione forzata di azioni o obbligazioni di tale società, limitata a chi dispone di un patrimonio liquido elevato, potrebbe contribuire a canalizzare il risparmio privato verso obiettivi strategici di riduzione del debito.
Un ulteriore vantaggio di questa proposta risiederebbe nella creazione di un senso di responsabilità condivisa, aumentando il controllo da parte dei cittadini sugli asset pubblici, che diverrebbero anche di loro proprietà come azionisti. A supporto di tale iniziativa, la recente istituzione della Cabina di Regia per la valorizzazione e la dismissione del patrimonio immobiliare pubblico è un segnale incoraggiante.
Revisione e manutenzione
Oltre al tema del debito, alcuni interventi specifici nella Legge di Bilancio meritano attenzione e aggiustamenti.
- Articolo 112 – Revisore MEF: la norma prevede che le aziende che ricevono oltre 100.000 euro di contributi pubblici debbano nominare un revisore espresso dal MEF. Tuttavia, considerando che tale cifra può essere raggiunta facilmente tramite programmi di sviluppo, si propone di elevare la soglia e applicarla solo a imprese di dimensioni significative.
- Edilizia Residenziale Pubblica e Sociale: l’articolo 71 introduce un Piano Nazionale per l’Edilizia Residenziale, un progetto condivisibile che necessiterebbe di una mappatura preliminare del territorio per ottimizzare la gestione e la manutenzione delle strutture esistenti, migliorando al contempo la sicurezza degli edifici.
Stabilità per i bonus fiscali e la transizione green
Per quanto riguarda i bonus fiscali, Finco propone di stabilizzare almeno al 50% le agevolazioni per riqualificazioni energetiche e sismiche, preferibilmente limitando i beneficiari alle aziende italiane. Tali interventi non solo non rappresentano un peso significativo per le casse dello Stato, ma risultano indispensabili per supportare la transizione ecologica e per adeguare il patrimonio immobiliare del Paese, spesso localizzato in aree sismiche. Inoltre, l’obbligo dell’assicurazione contro i rischi catastrofali rende fondamentali interventi antisismici a costi accessibili.
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